Di Vittorio Venditti
(Collaborazione E Sberleffo), Di Mario Ricca
E’ Sempre La Solita Manfrina!
Già da qualche giorno, sento lamentele da parte di chi, senz’aver accordato alcun permesso, è disturbato da messaggi di vario genere, tesi a costringere la persona destinataria ad evitare il consumo di carne d’agnello e capretto, tradizione ebraico-cristiana per questo periodo. Vista tutta quest’insistenza, in coro, (il coro dei Giusti), proviamo a controinsistere, proponendo l’esatto contrario.
E’ questo il miglior modo per passare una buona pasquetta, nonostante le insistenze di animalisti e verdi, cui noi preferiamo animali (opportunamente trattati) e Verdicchio o più preferibilmente vino nostrano.
Mi perdonerai, se soprattutto in questo periodo, in cui si è esaltato il ruolo della Verità, ti tedio con l’aiuto morale e non solo, a me dato dalla Mina Vagante, scagliandomi ancora una volta contro l’ipocrisia di gente che predicando di voler essere al fianco di animali vivi e che non vanno per nessuna ragione soppressi, poi, a tavola o sui prati che oggi ospitano chi ha voglia di mangiare sulla nuda terra, non disdegna i piatti prelibati, preparati con il fattivo contributo degli animali, da questi signori precedentemente difesi a spada tratta.
E te lo dicono pure!
In molti casi infatti, ho avuto modo di “apprezzare” commenti che lasciano il tempo che trovano, aventi per oggetto quanto appena detto: Dalla Parte Della Vacca. Ecco, per l’appunto, un esempio accaduto più di un anno fa, in cui siamo stati maltrattati per aver portato in giro per Gambatesa la vacca Carolina, maltrattati da chi, (è il loro dire), preferisce sì trattare con quest’ultima o col porco, ma quando questi sono già morti, vedi quest’ulteriore link: Un Po’ Di Noi.
Anche per costoro, affinché rinsaviscano una volta e per tutte, rivolgiamo una preghiera a Gesù risorto, vedendo Lui, oltreché nel nostro prossimo anche nell’animale che suo malgrado, ci deve servire da cibo, ovviamente nel pieno rispetto di tutti!
Agnello di Dio che a Pasqua ci sfami giocondo, donati a noi sulla brace.