Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali
E’ Successo A Tufara
TUFARA, 3 Novembre 2018. – Il solito noioso sabato sera a Gambatesa, mi ha fatto scappare verso il paese vicino. Già sapevo che nel palazzo adibito a scuola fino allo scorso anno, si sarebbe svolta una festa dedicata alla birra, ma anche al cibo. “Andare nel posto che hai fatto chiudere?”, “rifletterà” il benpensante di turno… e perché no? Io lo faccio coscientemente e senza che lo Stato mi obblighi in tal senso, come accadeva per chi frequenta la scuola media! Se poi nel frattempo fosse arrivato un terremoto di grado “otto punto zero”, magari da ubriachi si poteva andare anche in maniera spavalda incontro alla morte!
Arriviamo a Tufara e ci acquartieriamo nel solito bar Adamo, dove iniziamo la solita conversazione “esoterica” a base di prosecco. Salvatore, (il camerata), ci ricorda dell’evento che si stava tenendo lì di fronte e noi, pur non avendo voglia di mangiare, decidiamo di avvicinarci per vedere di che si tratta: mai mi sarei aspettato quanto segue!
Entrando nella vecchia scuola, io e Marco ci troviamo immersi in una quantità di gente che era impressionante anche a descrivere; l’esatto contrario del mortorio che avevamo lasciato a Gambatesa, folla sicuramente superiore per numero a ciò che avevamo trovato nel bar di cui sopra.
Fra le altre persone, ecco che mi viene incontro un mio collega di lavoro ormai in pensione. Igino Tomasso (da Montagano), era a Tufara perché, importante esponente della polisportiva del suo paese, aveva portato in loco diversi sport e li aveva fatti adottare ai tufaroli, tanto da meritarsi la cittadinanza onoraria proprio di Tufara. Igino è una persona davvero seria e preparata, ma estremamente umile e servizievole. Abbiamo deciso di bere un bicchiere ed io, volendo pagare, per l’emozione di aver incontrata una così brava persona, ho sbagliato persino a dare i soldi a chi si è occupato di fornirci i bicchieri di birra, facendo una figura marrone, prontamente compresa e scusata da Igino, Marco e gli altri amici che erano fra noi.
Quella semplice festa della birra, organizzata durante il ponte dei morti, (a Gambatesa nel vero senso della parola), è stato un bel momento che ci ha portati alla successiva mezzanotte, circostanza durante la quale, con qualche bicchiere in corpo, abbiamo deciso di lanciare tutto il lanciabile in termini di messaggi, necessario il tutto per indicare agli amici, e purtroppo anche ai detrattori, che il quattro novembre appena iniziato sarebbe stata anche la data di nascita di questo giornale.
Al di là di quest’ultimo punto, mi piace pensare al lavoro di Igino ed all’armonia e fratellanza, derivate da quell’impegno di divulgazione sportiva nel senso più vero della parola, cosa altamente improbabile a Gambatesa, visti i fatti pregressi più volte ricordati, che evito di riproporre in link per non rovinare quest’articolo.