Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali
Come Farli Fessi E Contenti
GAMBATESA, 22 ottobre 2018. – I corsi e ricorsi della storia ci riportano a quanto accaduto l’ultima volta nel duemilaundici, cosa trattata da gambatesaweb qui. All’epoca, nulla accadde a chi, come chi scrive, non volle sottoporsi al prelievo di dati che già allora si diceva venissero lasciati alla mercé di chiunque volesse approfittarne, cosa che leggendo quello scritto si può evincere. Ed oggi?
Oggi il problema della raccolta dei dati da utilizzare non necessariamente per ragioni lecite è di moda ed anche lo Stato lo ha ben compreso. Perciò, chi va a caccia in questo senso, pur di costringere gli italiani a fornire ciò che questi moderni cacciatori pretendono, facendo passare la cosa come collaborazione, ne ha escogitata una delle sue: Dividere la platea di chi si offre “spintaneamente” (non certo spontaneamente), al gioco in dieci parti, in maniera da ridurre i gruppi di ribelli e perseguirli, almeno per mungerne le tasche, altrimenti non raggiungibili.
La Soluzione: farli fessi e contenti. Come? Semplice: rispondendo a tutto, senza rispondere a niente; la solita soluzione gattopardesca che i politici utilizzano per governare, noi oggi la usiamo per tenerli a bada. Si può fare, l’importante è rispondere a ciò che lo Stato già sa, senza per questo far capire ciò che fa parte dei dati sensibili. Quest’anno poi la cosa è stata ancora più semplice: è bastato confermare ciò che è già in possesso di chi interroga, tagliando con un bel “no”, là dove con il “sì” si aprivano altre finestrelle, per dire così, conoscitive.
La cosa più importante, trattandosi dello Stato, è stamparsi la ricevuta, atteso che già prima del momento previsto nella lettera, “a partire dal sette novembre duemiladiciotto”, giravano “rilevatrici” inviate a loro dire “dal signor Pasquale Vezza”, ovviamente tenute ben lontane da casa nostra anche perché noi non ci fidiamo di chi opera presso il municipio di Gambatesa perché se in possesso di dati sensibili, nessuno ci garantisce che questi non vengano divulgati ed è nostro diritto diffidare. La cosa poi diventa ancora più preoccupante, se si considera che anche dopo la compilazione via internet del questionario in tema, Istat ha inviata una lettera di promemoria, come se niente fosse, nemmeno i soldi sprecati per quest’ultima azione.
Insomma: Siamo in Italia? Ci comportiamo intelligentemente da italiani!