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Scuola: In Provincia Di Campobasso Qualcosa S’Impara

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali

Il Clistere

Operazione Preelettorale

GAMBATESA, 12 ottobre 2018. – Tornare a trattare della scuola in provincia di Campobasso è davvero arduo. Oggi lo faccio sulla base di una decisione elementare, finalmente presa dalla provincia con gli amministratori in odor di cambiamento. Ci dice tutto la delibera di giunta n 101 che rimodula l’assetto e la gerarchia delle scuole, di nostro interesse quelle della valle del Fortore, presa di posizione che finalmente arriva a comprendere quali siano i vantaggi, ad esempio in termini di spostamento di insegnanti e o genitori, senza trascurare i bidelli ed il resto del personale scolastico.

Bene, anche se speriamo che non si tratti solo di una mossa propagandistica preelettorale, atteso che lo scorso trentun ottobre chi è ancora al governo di quell’ente inutile che risponde al nome di provincia di Campobasso abbia perso, anzi sia stato doppiato dalla destra che sembra risorgere, ma che farà la fine di chi resta al potere nonostante la sconfitta, qualora le cose qui non dovessero cambiare seriamente e senza azioni gattopardesche, possibili perché l’Italia è una ed in questo senso più che indivisibile.

Ora resta da risolvere il problema atavico che contraddistingue chi a scuola dovrebbe esserci andato da un pezzo, ma con il proprio lavoro dimostra di non aver imparata la cosa più elementare alla base dell’istruzione: lo scrivere correttamente in italiano. La delibera di giunta n 94, SERVIZIO DI PREPARAZIONE E DISTRIBUZIONE PASTI SCUOLA DELL’ INFANZIA 2018-2019. parla chiaro. Ho messo in risalto l’oggetto di questo documento per mostrare che i nostri governanti locali scrivono parole legate dall’apostrofo, lasciando lo spazio dopo questa punteggiatura e quindi scollegando la parola successiva che inizia per vocale, alla faccia della Treccani che attesta quanto si può leggere in link, cosa che riporto di seguito a beneficio di un certo “alleato” che poi fa passare querele contro chi scrive, forse perché non clicca i collegamenti ipertestuali che giustificano tali prese di posizione pubblicate in Rete per sbeffeggiare chi poi si vanta di voler insegnare a vivere al prossimo, facendolo dall’alto dell’esperienza, forse acquisita sulla base della Legge Casati:

“Punto primo: non bisogna lasciare spazi tra l’apostrofo e la parola successiva.”

Non vorrei dover credere che in magistratura alberghi a nostre spese chi si diverte a portare in tribunale chi che sia per il solo gusto di giocare con la vita altrui per provare a vincere partite barando…

Intelligenti pauca.