Di Stefano Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali
MARZABOTTO, 6 ottobre 2018. – Ultimamente navigando su internet vedo che in Molise ci si sente più fieri di numeri di visite di turisti che durante l’estate sono passati tra i confini regionali. Dati che hanno attirato la mi attenzione sono stati quelli relativi al Castello Monforte di Campobasso: si diceva in un articolo che lì si era molto contenti perché 3 mila persone avevano visitato l’antico maniero, e quelli relativi alle diverse feste di paese, alcuni di essi hanno raggiunto anche cifre ragguardevoli come 15 mila presenze in un giorno. Una riflessione, comunque, va fatta.
Spesso in Molise ci si crogiola su dati di, per così dire, “accesso” per una o più giornate che sembrano entusiasmanti, ma sono dati e visite collegati ad un brevissimo periodo e nulla più. Non è turismo e promozione del territorio tutto ciò che si riduce a pochi giorni durante l’anno e poi nulla più negli altri mesi. Che si abbia il pienone ad agosto, per esempio, e poi durante tutto l’arco dell’anno non si organizza nessun evento a cosa serve? A cosa serve far venire 15 mila persone per un giorno in un paese e poi rimanere in “quattro gatti” negli altri 11 mesi? La soluzione è la destagionalizzazione dell’offerta turistico-promozionale e valorizzare al meglio le tipicità di un territorio.
Il Molise ha un tesoro quasi ineguagliabile da questo punto di vista, ma spesso la promozione turistico-culturale è affidata a persone non del tutto qualificate o a chi s’improvvisa nel ruolo. Vi faccio un esempio. Da poco ho conosciuto una realtà imprenditoriale in provincia di Ravenna molto particolare. L’unica spiaggia e albergo predisposti per accogliere persone con i propri amici animali a quattro zampe. La loro offerta è disponibile tutto l’anno e sia nel lido, sia nell’albergo, si organizzano eventi di ogni genere tutti i giorni dell’anno. Una scelta vincente che ha permesso al titolare di diventare il punto di riferimento non solo per tutto il nord Italia per chi vuole andare in vacanza con il proprio amico fido, ma anche per coloro che giungono dall’Austria, dalla Svizzera, dalla Francia. I numeri di questa attività sono elevati tutti i giorni, nessuno escluso, ed ogni giorno c’è qualcosa di diverso per attrarre turisti e per promuovere l’Emilia Romagna nella sua totalità.
Perché in Molise non si prende spunto da chi è più bravo per replicare le stesse iniziative tra i confini regionali?
Il Molise, che veniva definito come il giardino d’Italia, potrebbe vivere solo con gli introiti del turismo per le potenzialità che ci sono in regione, ma invece si fanno spopolare i paesi e abbandonare il territorio.
Di chi sono le colpe?