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Di Stefano Venditti
(Foto), Di Stefano Venditti E Presa Da Internet Da Marco Frosali

Il Clistere

MARZABOTTO, 31 agosto 2018. – Ieri è stata una giornata bellissima trascorsa principalmente al fianco di mio figlio Marco. Cosa abbiamo fatto? Una bella passeggiata nel boschetto che si trova a poche centinaia di metri da casa nostra in cerca di gustosissime more.

pianta-di-more

Qualche settimana fa avevamo fatto un primo giro di perlustrazione e visto che avevamo notato diverse piante di more avevamo deciso di tornarci quando le stesse fossero nel pieno della maturazione. Detto fatto! Abbiamo trascorso un intero pomeriggio all’insegna della Natura e della ricerca di more. Durante la passeggiata abbiamo avuto anche il tempo di soffermarci sulla presenza di animali e piante e di ammirare un paesaggio davvero mozzafiato dell’Appennino emiliano. Alla fine abbiamo riportato a casa, con enorme gioia di Marco, un cestello ricolmo di preziosi frutti, dono di madre Natura. Una volta tornati a casa, nel dopo cena, abbiamo mangiato le nostre more, un gusto eccezionale che non arrivava al mio palato da tantissimi anni, e il ricordo è andato subito a quando ero piccolo, alla mia adolescenza, quando facevo le stesse cose a Campobasso.

Mi ricordo in particolare che alla fine di via Garibaldi c’era una piccola area ricolma di more dove, alla guida della mia bici, una “Graziella” bianca regalatami dai miei genitori in occasione della mia comunione, mi recavo spesso per fare incetta del mio frutto preferito. C’erano anche altre zone dove poter trovare more grandi e succose che erano dislocate principalmente nelle contrade di Campobasso dove prima alla guida della mia “Graziella” e poi successivamente alla guida della mountain bike, con qualche anno in più, mi avventuravo alla ricerca delle more che, spesso, mangiavo anche direttamente dalle piante, tanta era la voglia di assaporarle. Un bel ricordo e oggi sono contento di aver condiviso con mio figlio, una ulteriore esperienza immersi nella Natura.

Pian piano anche lui sta scoprendo il mondo che lo circonda, non limitandosi solo all’utilizzo di pc, tv e similari. Anche se viviamo in un mondo tecnologico ai massimi livelli è giusto e doveroso, soprattutto da parte di un genitore nei confronti del proprio figlio, fermarsi spesso e porre attenzione a ciò che madre Natura ci ha donato.

Durante la passeggiata, poi, abbiamo anche visitato una casa di campagna andando a vedere le stalle, il pollaio e tutti i ricoveri degli animali.

Ultima nota di questa passeggiata nel bosco è la estrema gentilezza e simpatia degli abitanti della zona. Tutti quelli che sono passati con la macchina, in special modo le donne, si sono offerti di darci un passaggio ma noi abbiamo gentilmente declinato l’invito perché volevamo goderci un pomeriggio a piedi all’interno del bosco. Sicuramente non sarà l’unica escursione e sicuramente la replicheremo anche per ammirare lo scorrere delle stagioni che regalano al bosco colori e sensazioni diverse ma ugualmente affascinanti.