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News Dall’Emilia: Molise E Promozione Turistica-Enogastronomica

Di Stefano Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Marco Frosali E Stefano Venditti

Il Clistere

Un Binomio Non Proprio Vincente

MARZABOTTO, 16 agosto 2018. – Ci risiamo! Le potenzialità del Molise sono enormi da un punto di vista squisitamente turistico e della compresenza in loco di eccellenze enogastronomiche, ma il rovescio della medaglia è rappresentato dall’atavica incapacità della classe politica e della classe imprenditoriale di proporsi su vetrine di livello nazionale, internazionale e mondiale per far conoscere meglio quella che una volta si definiva come il “Giardino” d’Italia. Mi spiego meglio.

piantina FICO

Per trascorrere un ferragosto diverso con la mia famiglia abbiamo deciso di visitare il famoso FICO di Bologna, una rassegna perenne delle migliori eccellenze enogastronomiche, agroalimentari e vitivinicole dell’Italia, aperta tutti i giorni dalle 10 del mattino a mezzanotte, che sta avendo un successo straordinario come numero di visitatori italiani e stranieri. Una superficie quadrata enorme tanto è vero che come ingresso c’è un vecchio casello autostradale ed un numero di parcheggi davvero smisurati ed inoltre per visitarlo meglio si possono prendere delle biciclette per girare tutti i vari reparti. In rassegna ci sono tutte le più grandi aziende del made in Italy provenienti da tutte le regioni d’Italia che hanno ricreato in loco un vero e proprio angolo della rispettiva azienda, portando a Bologna attrezzature e materiali per produrre in loco le rispettive prelibatezze. I visitatori possono ammirare dal vivo e attraverso delle vetrate anche tutti i passaggi delle singole produzioni, dalla creazione della mortadella di Bologna ai confetti di Sulmona, al Parmigiano Reggiano ai biscotti Balocco, dal caffè Lavazza ai prosciutti San Daniele, dalla pasticceria siciliana alla pizza napoletana e alla pasta di Gragnano e così via. Inoltre ci sono aree attrezzate per poter prendere parte a lezioni di cucina, di momenti di approfondimento strutturati su convegni o dibattiti e vere e proprie aree di degustazione. Ovviamente l’area espositiva, che prevede anche un’ala dedicata agli animali da allevamento e alle coltivazioni biologiche, è piena di ristoranti dove poter degustare le varie specialità di ogni singola regione compreso il pesce.

Tutte le regioni d’Italia? Non proprio!

A quanto ho potuto vedere, il Molise è presente sugli scaffali del FICO solo con una birra artigianale prodotta a Pescolanciano e niente più. Nessuno stand, nessuna dimostrazione, nessun ristorante tipico, nessuna esposizione di prodotti tipici, ne abbiamo a iosa, niente di niente. Il Molise per l’ennesima volta non esiste! Complimenti per aver perso anche questa ennesima occasione per far vedere al di fuori dei confini regionali di che “pasta” è fatta la storia, l’enogastronomia, la viticoltura e il buon cibo molisano. Non si partecipa alla Bit di Milano, non si partecipa al FICO, non si attua nessun tipo di politica di investimento sulle potenzialità del turismo molisano e ci si continua ad affidare e a dar credito a personaggi di indubbia valenza che professano ai quattro venti di essere esperti della promozione del Molise organizzando solo in loco eventi che non hanno nulla a che fare con la promozione turistica e del territorio. I prodotti molisani non avrebbero affatto sfigurato al FICO, anzi, avrebbero dato quel quid in più che ancora manca, visto che è una iniziativa ancora giovane e che sta crescendo ancora come area espositiva e come espositori. Per esempio manca tutt’ora un angolo che possa mettere in risalto il pane e la sua produzione, dalle nostre parti è un prodotto d’eccezione dovunque si vada. Ma i nostri prodotti come il caciocavallo di Carovilli o Agnone, la stracciata di Agnone, la Pampanella di San Martino, il Brodetto di Pesce di Termoli, la soppressata di Campobasso, la ventricina del basso Molise, solo per citarne alcuni, rimangono ancora confinati in una piccola area geografica che se ci capiti per caso la trovi, altrimenti passi dritto e vai avanti.

Credo che una seria e profonda riflessione debba essere approntata al più presto, altrimenti non vi lamentate se la gente, soprattutto i giovani, scappano da una terra che non riconoscono più come la propria, ma solo prigioniera di una vecchia classe politica che poco o nulla ha fatto nei decenni passati ed attuali per la terra natia.

Ai posteri l’ardua sentenza!