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Festival Della Canzone Dialettale Molisana 2018: Serate Premorienza

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti E Dai Dischi Dello Stesso
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Marco Frosali

Il Clistere

Festival Dell’Omertà: Interessata?

GAMBATESA, 11/13 agosto 2018. – Il festival è morto! E’ quanto mi è venuto da dire di getto ad uno stanco, ma sempre disponibile Franco Conte, appena sceso dal palco di piazza Vittorio Emanuele alla fine della serata di premiazione tenutasi il tredici agosto nel paesello, cerimonia di ciò che è stata definita pomposamente “ventinovesima edizione del festival della canzone dialettale molisana, (festival che ricordiamo è nato nel settantotto del secolo scorso), evento trasformatosi in quest’occasione nell’ennesima vetrina per politici che come vedremo a seguire e come abbiamo già scritto a proposito della presentazione del libro su Cavallo pazzo, (qui lo scritto), cercano ogni buco per infilarsi e farsi ringraziare da chi sta solo attendendo la vera giornata del ringraziamento giust’appunto. Lontani sono i tempi dei fasti ed anche quelli di imbrogli scoperti e da gambatesaweb denunciati. Quest’anno si è fatto tutto in gran segreto, dato che in tema non è stato pubblicato alcun comunicato stampa, ne trafiletto da chi viene definito “sito serio”, men che meno da altre testate locali. Ma guardiamo in sintesi com’è andata.

Via Nazionale Durante Il Festival, del 13 agosto 2018

La foto dovrebbe dire tutto: quell’immagine è stata scattata appena iniziato il giorno datato, vale a dire alla fine della seconda serata delle cosiddette “eliminatorie”. L’undici agosto, chi nei giorni precedenti si era sfogato con la cittadinanza per esser stato lasciato solo nell’organizzazione di ciò che stiamo definendo “estate gambatesana”, si è ravveduto ed ha voluto strafare nei comunicati whatsapp, così come segue: “11/08/18, 4:10 PM – Municipio Di Gambatesa: ?? La lettera del Sindaco Carmelina Genovese a tutti i gambatesani, in particolare ai giovani, per le festività legate al Ferragosto.
Leggi la lettera al seguente link ?? https://bit.ly/2P1r0xN”. Superata la pillola di retorica, eccoci alla presentazione del panorama festaiolo: “11/08/18, 4:29 PM – Municipio Di Gambatesa: Talenti Gambatesani: SI CONTINUA! ???????
Dopo Carlotta Ruggirello e Antonio Natale Di Maria è la volta di PIETRO ABIUSO.
Il 16 agosto alle 17:30 al Castello Di Capua presentiamo il suo libro “The Face of Crazy Horse” scritto a quattro mani con Cesare Mariano.
Impossibile mancare!”. Impossibile non sbagliare! Il coautore del libro su Cavallo pazzo si chiama Cesare Marino, ma passiamo oltre: “11/08/18, 4:39 PM – Municipio Di Gambatesa: ????????
Tempo di #Festival!
Si parte stasera… riempiamo Piazza V. Emanuele!
Ospiti “Vott u focu” bottati di Sassinoro! Grande spettacolo.”. La foto rimessa sopra riguarda la seconda serata: evitiamo di parlare della prima per non demoralizzarci e soprattutto per non evocare gambatesaweb e scrivere: ne ‘nge steve nesciune.

Il mio taccuino però, prima delle esibizioni canore, registra qualcosa di profondamente diverso, notizia che sicuramente non è lo specchio della tranquillità di Gambatesa, tanto sbandierata da chi, come vedremo, avrà raggiunto tutt’altro che lo scopo che si prefiggeva con simili roboanti inviti: 11 agosto: In mattinata si è registrato un furto in un’abitazione della periferia del borgo, segno che in paese c’è gente, non sempre raccomandabile, ma c’è gente. Superato indenne il problema descritto e passato il solito pomeriggio/mortorio, eccoci alla prima serata dell’attesa kermesse canora: sei canzoni su diciassette, cosa che ovviamente non poteva prevedere un’eliminatoria. Come ogni prima serata di questa manifestazione, la tradizione ha voluto che l’impianto d’amplificazione fosse di pessima qualità, ma non è stato sicuramente questo il motivo per il quale piazza Vittorio Emanuele fosse piena a metà. Qualche foto fatta girare sui social era artefatta, atteso che quando si voglia far vedere un folto pubblico, sia sufficiente posizionarsi in modo che lo scatto catturi più unità presenti possibile, sempre che non si provveda a far avvicinare gli astanti.

Effetto Serra

12 agosto: la seconda serata del festival avrebbe previste undici canzoni, ma ne sono state proposte solo sette che sommate a quelle del giorno precedente hanno portato il totale delle esibizioni al ragguardevole numero di tredici pezzi. Il livello un po’ più alto, amplificazione più decente, pubblico come da foto in via Nazionale che gli anni precedenti era piena, gente un po’ più numerosa in piazza Vittorio Emanuele, rispetto alla prima serata..

Vegaino – Svitols

Le pochissime canzoni, da me registrate senza alcuna vera voglia di farlo, sono state posizionate alla rinfusa. Avevo anche realizzata un’intervista scherzosa ad uno dei concorrenti, documento che però non è pubblicabile se dobbiamo scrivere da giornalisti perché al quanto scurrile, proposito e caratteristica che ha contraddistinto gambatesaweb.

Il tredici agosto però si è raggiunto il clou. Come detto nell’incipit, la ventinovesima edizione del festival della canzone dialettale molisana, a differenza di quanto accadeva per nostra volontà e per forza se consideriamo la volontà degli altri a nostro traino, quest’a volta doveva passare in segreto, forse perché non si doveva in alcun modo criticare l’operato dell’intera organizzazione.

Temp Ce Sta – Alessandra D’Alessandro

E’ risultata vincitrice la canzone “Temp Ce Sta”, cantata da Alessandra D’Alessandro, persona che ha una bella voce, come già scritto da me qui circa settemilacinquecento pagine fa. La musica è stata eseguita ottimamente, ma a mio parere e non solo, ha avuto un neo: somigliare troppo a “prima di andare via”, motivo di successo, proposto diversi anni fa dal cantante neffa, “somiglianza” che è possibile valutare ascoltando proprio la canzone appena citata:

Prima di andare via – Neffa

Il discorso doveva passare sotto silenzio anche perché stiamo parlando di parentele fra cantante e consiglieri municipali del luogo, cosa per altro vista sul palco quel tredici sera, quando si sono uditi ringraziamenti da ambedue le parti, cosa che mi ha fatto riflettere sull’opportunità di vomitare, così come descritto qui a proposito di quanto accade senza contraddittorio alcuno.

Tornando all’inizio dell’articolo, va detto che nell’incontrare il presentatore che ha avuta la pazienza di tirare avanti la carretta per le tre serate riportate in riassunto, al mio dire che il festival è morto, il mio interlocutore ha immediatamente reagito stringendomi calorosamente la mano, segno che il suo pensiero non fosse proprio diverso dalle parole di chi, da partecipante e da spettatore, in tanti anni di festival della canzone dialettale molisana, ne ha viste di cotte e di crude, normalità che però in questo caso, come accade per ogni tentativo più o meno ben riuscito di fare qualcosa a Gambatesa, servono solo a scriverne l’epitaffio che forse leggeremo a breve.

Bella soddisfazione! Ottimo, dal punto di vista politico e produttivo!