Di Marco Frosali
foto Il Clistere
ROMA, 14 luglio 2018. – Anche quest’anno, consueto giretto in solitaria e per campeggi in cerca di posti interessanti da visitare; ma a differenza di prima, cambia la mia compagna di viaggio: stavolta ho deciso di mettere alla prova il Rondone, ultimo arrivato, al posto di Sara che tante soddisfazioni mi ha regalato durante i giri degli anni passati.
La partenza è stata fissata per le otto di oggi; ho un appuntamento da rispettare e non voglio fare tardi.
Io e il Rondone ci incamminiamo così imboccando il Grande Raccordo Anulare, dirigendoci verso lo svincolo di Fiano Romano per prendere la A1 in direzione Firenze, uscendo dopo circa 20 minuti al casello di Orte per proseguire sulla e45 che quest’anno troviamo davvero in condizioni pietose: cantieri, restringimenti di carreggiata, deviazioni e buche, tanto da farmi pensare che diventerà la nuova Salerno-Reggio Calabria.
Dopo circa due ore di viaggio, piccola pausa cornetto/cappuccino/cesso in quel di Perugia per poi ripartire in direzione Cesena. All’altezza di una stazione di servizio nei pressi di Città di Castello, ecco fare capolino un poliziotto da dietro un cespuglio. Poco distante da lui, un autovelox: il limite in quel punto era 90, ma io ero sui 95…spero che non mi abbia preso!
Giunto a Cesena verso mezzogiorno, anziché prendere la A14 mi dilungo fino all’uscita di Casemurate dove dopo aver sbagliato un incrocio, ma aver prontamente ritrovato la strada dopo alcune centinaia di metri, riesco a incontrare la combriccola dei ‘Pirati Comaschi’ della quale fanno parte i miei amici Giovanni e Michele (alias Johnny Smilzo), con i quali mi sono incontrato a Gambatesa qualche anno fa e poi a Roma: stavano presenziando insieme ad altri 3 amici (Loris, Diego e Fabrizio) ad un raduno Guzzi a Pievequinta (Forlì), organizzato dal locale Guzzi Club ‘Le Aquile della Notte’ per poi andare a pernottare (o meglio, a fare danni!) a Cesenatico. Giunto nel parcheggio mi rendo subito conto che qualcosa non quadrava: oltre alle moto dei Pirati e al Rondone, non era presente nessuna moto. Era deserta anche l’area attrezzata all’interno del campo sportivo del paese dove i Pirati si erano già acquartierati per mangiare e, soprattutto, bere.
Dopo i saluti e le presentazioni, mi accomodo con loro e inizio a mangiare degli ottimi tortelli al ragù (che altro sennò) e a tracannare un bel bicchiere di birra fresca!
Le temperature sono abbastanza sopportabili, ma il tutto è mitigato da un gradevole venticello che, complice le ore piccole, il lungo viaggio e la grande quantità di birra tracannata dai pirati, aumenta la papagna soprattutto di Michele Oscar e Diego, i quali si appisolano qualche minuto chi disteso a terra tra i tavoli…
…chi addirittura SUI tavoli!
Intanto ecco svelato l’arcano sull’assenza di persone presenti: stavano effettuando un giro in zona e sarebbero arrivati per il pranzo di lì a poco. Dopo qualche chiacchiera scambiata, dato che erano ormai le tre del pomeriggio e avevo da fare ancora parecchia strada, salutati i Pirati e il presidente del motoclub giunto nel frattempo a bordo di un Galletto e che, vista la distanza che avevamo percorso decide di regalare a me e Giovanni (unici Guzzisti della combriccola) un paio di adesivi e patch del loro club in segno di amicizia, mi dirigo verso Forlì e imbocco la A14 in direzione Milano, ma stavolta ho avuto la brillante idea di uscire a Cremona per tagliare il percorso, ma finendo di nuovo nella fitta ragnatela di strade e rotatorie incontrate nell’ormai lontano duemiladodici quando affrontai il primo viaggio in sella a Sara. Stavolta so che Bergamo o Brescia è la direzione da seguire, ma…lo sgrullone è di nuovo in agguato con le stesse modalità del 2012, costringendomi di nuovo a riparare sotto la tettoia di un distributore, indossare la cerata e ripartire. Stavolta la pioggia me la sono portata da Bergamo fino ai pressi di Lecco, ma piano piano alle 19 riesco ad arrivare al camping Continental di Mandello del Lario, meta finale anche del viaggio dell’anno di cui sopra, dove trovo posto per poter così sistemare la tenda, coprire il Rondone che nel frattempo attirava un po’ troppe attenzioni, fare una bella doccia rigenerante e andare in giro per il centro a mangiare ad un ristorantino che mi ha consigliato Giovanni (oltre che per salutare la ‘formosa’ Francesca da parte sua!), dopo aver avvisato della mia presenza Michele Tarantelli, che però quella sera era di servizio a Como!
Fatto un breve giro sull’affollato lungo lago…
…trovo il locale indicatomi da Giovanni: il ‘Ghezz’ anche questo bello che pieno, ma la Francesca (salutata e indaffarata a fare la pizza dietro al bancone) riesce a farmi trovare un posto e così posso placare la mia fame ordinando un bel piatto di ravioloni di lago (veramente ottimi, peccato fossero pochi!), un trancio di pesce spada alla griglia…
…e per concludere, una bella crema catalana!
Oltre ovviamente ad una buona birra Franziskaner e acqua frizzante!
Il tutto a meno di trenta euro.
Salutata la Francesca, osservo qualche particolarità del locale…
…dopodiché vado a visitare i luoghi cult di Mandello.
Dopo il piccolo giro turistico, amarcord della prima tappa del primo viaggio con Sara dell’ormai remoto duemiladodici, a circa le undici si torna al campeggio per godere di un meritato riposo in vista della tappa di domani