Di Stefano Venditti
(Foto), Di Stefano Venditti e Presa Da Internet Da Marco Frosali
MARZABOTTO, 8 luglio 2018. – Questa volta il consueto paragone sarà un parallelo più stretto non solo con il Molise in senso generale, ma tra Toro, paese che mi ha ospitato per 10 anni, e Marzabotto. Sono originario di Campobasso e non sono ne di Toro ne di Marzabotto, ma a Marzabotto mi sento più parte integrante della comunità. Tanto è vero che, cosa mai fatta prima d’ora, per poter contraccambiare almeno in parte a quanto di positivo fino ad oggi Marzabotto ha dato alla mia famiglia ho chiesto alla locale Pro Loco di poter iscrivermi come volontario. Detto fatto!
Come primo atto ho preso parte, seppur in maniera marginale, all’organizzazione della Marzanotte che si potrebbe paragonare senza dubbio al Corpus Domini di Campobasso, organizzato però in un comune di quasi 7 mila abitanti. A Toro, a parte i vicini e qualche amicizia, io e la mia famiglia non ci siamo mai sentiti parte integrante della comunità per diversi motivi, mentre a Marzabotto ci siamo subito sentiti a casa. L’esperienza di volontario dietro il bancone dello stand della Pro Loco è stata molto bella, anche perché mi ha permesso di vivere una grande festa in maniera diversa, da un punto di vista differente. Partiamo dall’organizzazione.
A Toro ogni qual volta si organizza qualcosa, il più delle volte legata a qualche festività religiosa, si blocca tutto il paese e per i residenti, soprattutto quelli del centro storico, iniziano i problemi. A Marzabotto, credo, siano giunte non meno di ventimila persone e tutto è andato liscio come l’olio. I residenti avevano delle “linee” preferenziali per poter parcheggiare la propria autovettura o vicino casa o nei rispettivi garage. Marzabotto è attraversata in pieno centro dalla Porrettana, una importantissima arteria viaria tra Emilia e Toscana, ma non per questo è stata bloccata. Sono stati creati percorsi alternativi dello stesso chilometraggio che hanno permesso al traffico veicolare di proseguire speditamente il proprio viaggio. Sono stati organizzati numerosi parcheggi in diversi punti del paese e alcune aziende hanno aperto i propri piazzali per far fermare il cospicuo numero di autovetture giunto sull’Appennino bolognese. Tutto organizzato nel minimo dettaglio senza dar alcun tipo di disagio ai residenti, compresa la raccolta differenziata e la pulizia delle strade dopo i festeggiamenti. Tutti gli angoli del paese e gli esercenti commerciali sono stati coinvolti, nessuno escluso.
Ma l’aspetto che ha attratto maggiormente la mia curiosità è lo spazio che è stato riservato nella Marzanotte agli stand delle associazioni di volontariato e culturali. Non è stata solo una semplice festa mangiareccia e godereccia, ma un evento che ha visti impegnati anche artigiani, artisti di strada, e punti informativi turistici.
Che dire, se penso che a Campobasso ancora oggi non si riesce a creare un cartellone degno di nota delle iniziative estive e se a Toro si debba chiudere ogni accesso al paese per organizzare una festa degna di nota, spesso ho dovuto parcheggiare fuori dal paese nonostante un bambino piccolo percorrendo diversi chilometri per raggiungere casa, la differenza è palese o no!
Voi che dite?