Di Monica Surace
A Roma il congresso nazionale di Confprofessioni a cui ha partecipato anche una delegazione della Confederazione molisana
ROMA. – Un confronto aperto tra Confprofessioni, politica ed Istituzioni, oggi a Roma. Al congresso dal titolo “I professionisti nella società dei servizi. Nuove tutele e nuove opportunità”, che si è tenuto all’Auditorium Antonianum, spazio alle tematiche del welfare e della rappresentanza per cui si registra una crescente domanda. All’appuntamento ha partecipato anche Confprofessioni Molise, particolarmente attenta alle politiche messe in campo dal Governo nazionale per valorizzare ed agevolare tutte quelle “figure professionali che – come sottolineato dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Erika Stefani – danno un grande apporto al pil nazionale. Uomini e donne, in gran parte giovani che per creare una rappresentanza forte dovrebbero lavorare in sinergia”.
Intanto, un segnale positivo è emerso dal “Rapporto 2018 sulle Professioni in Italia “. Registrata la fuoriuscita dalla crisi che aveva attanagliato i liberi professionisti tra il 2008 ed il 2013. I segnali della ripresa provengono soprattutto dal numero di iscritti agli ordini professionali e dalla conferma di almeno 4 anni di redditi mediamente in crescita.
Dati che vanno a collocarsi in un più ampio panorama europeo dove i liberi professionisti in mobilità possono richiedere il riconoscimento delle proprie qualifiche. A soffermarsi sui parametri statistici raccolti e sulla loro importanza quale risorsa per la rappresentanza il presidente di Confprofessioni nazionale, Gaetano Stella.
Tra i temi discussi, non è poi mancato quello sulla digitalizzazione che, per il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, sarà la vera rivoluzione all’interno di enti, uffici, strutture pubbliche. Serve però una semplificazione perché tutti i cittadini vi possano accedere. A tal proposito, l’esponente di Governo ha parlato del disegno di legge ‘concretezza’ per superare la stratificazione delle norme, e della ‘riforma dirigenza’. Un contesto nel quale si inseriscono giovani e donne.
Risale invece al 1978 il primo contratto nazionale negli studi professionali. Quaranta anni di contrattazione e di evoluzioni delle tutele, di welfare e servizi per i professionisti che per essere aiutati necessitano di una piattaforma.
“Infatti, la nuova economia dei servizi – ha rimarcato il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – richiede si una forte propensione all’innovazione, ma nel contempo presuppone politiche di sostegno fondamentali per promuovere nuove opportunità”