Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Stefano Venditti
(Postilla, Aggiornamento E Nota Di Redazione), Di Vittorio Venditti
Una Semplice Annotazione
CAMPOBASSO, 18 maggio 2018. – Non intendo corredare quest’articolo di pezze d’appoggio, (a parte l’eccezione che conferma la regola), visto che sull’argomento si è scritto tanto anche su gambatesaweb. (NDR: Se pur in generale, ripassate qui, ma soprattutto qui, leggendo nemmeno tanto fra le righe;
se poi vi piace il particolare ancor più Trasparente, potete “gustare” quanto scritto qui, giusto due anni fa, per significare la morte di uno dei pochi che ha presa a cuore la sorte dello “Sventurato” che Mario, la nostra “Mina Vagante”, esplodendo da par suo, ci mostra di seguito).
Volevo solo ricordare che trent’anni or sono, veniva a mancare Enzo tortora, la vittima più eccellente dello stato, (volutamente in minuscolo), di diritto, i cui assassini non solo non hanno pagato per quanto causato, ma sono stati anche promossi. Nel frattempo, l’altra sera mi è venuta a tiro l’eccezione che sono obbligato a presentare: ‘Il giorno della giustizia’, evento al San Giorgio, La scelta di organizzare questa pagliacciata oggi è stata davvero infelice e personalmente la trovo di pessimo gusto.
Ci sono molte giornate commemorative, nelle quali i rappresentanti delle istituzioni, celebrano l’orgoglio patrio, invitando il popolo bue ad avere senso d’appartenenza. Propongo in ricordo di tutte le vittime della “giustizia” italica, che venga istituita il diciotto maggio la giornata della vergogna.
Postilla: Il problema è che quello Stato, non è stato, ma è presente!
Aggiornamento del 28 ottobre. Ricordando che Enzo Tortora fu arrestato per qualcosa di sgarrato proprio in Portobello e considerato che chi lo fece incarcerare ha poi fatta carriera fino ad arrivare a ricoprire un prestigioso incarico presso la Corte Costituzionale, mi chiedo se ora qualche procuratore in vena di acquisire visibilità e fama, non stia già pensando a come liberarci di Antonella Clerici.
Non che la cosa ci dispiaccia, ma…