Di Vittorio Venditti
Patrona Dei Ciechi O Sponsor Di Alcuni Di Loro?
Dopo aver punzecchiato il “normal vivere” di Gambatesa e dei suoi abitanti, per rompere la monotonia, Ti voglio disturbare parlando di qualcosa che, ai più, scivola come ogni miglior fluido, o per mancanza di diretto patimento, o, come nel mio caso, per assoluto disgusto.
Mi riferisco ad un’altra, delle feste costruite appositamente per chi, in commercio, deve trarne fonte di guadagno: la festa di Santa Lucia.
Nel nord europa, la notte fra il dodici e il tredici dicembre di ogni anno, si replica un incrocio fra la festa di Halloween e il Capodanno di Gambatesa.
Si vedono infatti persone, (per lo più di sesso femminile e di bell’aspetto), aggirarsi fra le case, (soprattutto di piccoli villaggi), mentre, con aria angelica, cantano un ritornello dedicato alla Santa oggetto del nostro dire.
C’è poi chi, associando la festa a problemi più squisitamente terreni, dovuti a tutto ciò che può riguardare la vista e ciò che può derivare da questa mancanza, prendendo a pretesto la giornata, cerca di trarne vantaggi economici, lascio immaginare a Te quanto leciti.
Così, dopo aver pagato la tassa denominata “Canone di abbonamento RAI”, ognuno di noi contribuenti è costretto a sorbirsi la mai mancabile richiesta di elemosina, proposta annualmente da dirigenti di associazioni che, presentandosi come appartenenti e lavoranti per chi non vede, traggono vantaggi mai restituiti all’intera categoria delle persone in oggetto.
Mi scuserai, sapendoti intelligente, se esprimo tutto il mio sdegno per un’operazione masmediatica che, purtroppo, si ripete tutti gli anni, ma conoscendomi, saprai senz’altro che certe modalità di assicurarsi la “colletta”, mi danno fastidio, tanto più che, per mia disgrazia sono costretto ad appartenere alla categoria di questi deficitari, e ne patisco tutti gli svantaggi, dovuti alla cultura di chi, volendo far del bene e donando il possibile, poi, trovandosi di fronte a chi non vede, lo tratta al di là del suo deficit, e ne fa una persona di seconda categoria, ai sensi dei dettami della filosofia di Nietzsche.
Per proporti il livello di bassezza raggiunto da questi “benefattori”, ti riassumo in sintesi quanto pubblicizzato nelle trasmissioni di oggi.
Oggi, forse non avendo libri scritti di lor pugno da pubblicizzare, i Nostri hanno posto l’accento sul fatto che, con l’avvento della nuova tecnologia, chi non vede viene privato del “lavoro” conquistato negli anni, (a loro dire) grazie alle loro battaglie.
Se è vero che negli anni cinquanta, in molti hanno combattuto per far capire ai cosiddetti “Normodotati”, (posto che chi non vede non lo sia), che anche i non vedenti avevano la possibilità di rendersi utili per la società, va rimarcato anche che, certi “privilegi”, sono stati da molti di questi deficitari, abusati all’inverosimile; insomma: in molti hanno approfittato del periodo di “vacche grasse”, senza tener conto del fatto che, a lungo andare, tutto poteva cambiare, per tutti.
A nessuno di costoro, è venuta l’idea di programmare la periodica “messa in discussione” del proprio scibile, per cui, anche con il provvidenziale aiuto del sindacato di turno, ora si fa un gran lamento del proprio stato, addossando la colpa di quanto si è diventati, al cambiamento dei tempi.
Dal canto mio, ne sto godendo come un Maschio in pieno orgasmo, visto che proprio questi soloni, a suo tempo e tutt’oggi, mi prendevano e mi prendono per pazzo, (quando mi va bene), o per viziato, (in caso di loro scarsa cultura), vedendo che spendo buona parte dei miei guadagni per conoscere e studiare i cambiamenti dei tempi, per ciò che riguarda il mio lavoro e non solo.
Questi tirchi, (pardon: Risparmiatori), che non assumono cibo per non andar di corpo, accumulando danaro che viene mangiato dalle banche, (nella migliore delle ipotesi), quando non dai parenti, spesso anche prima della loro dipartita, dimenticano a priori che la vita che stanno vivendo, è quella loro destinata e che, sapendo che quella è, dovrebbero cercare di viverla al meglio.
Questo, e solo questo, è il motivo per cui, anche chi come chi scrive, non vorrebbe, è tenuto a sentire il “piagnisdèo di Santa Lucia”, pur disprezzandolo e schifandosi degli interpreti.
Potrò essere stato “cattivo”! ma in qualche modo mi dovevo sfogare, visto che, diversamente, resterei lo sprecone che compra beni di ogni genere, e che ammazza le coscenze che si stanno preparando al “Santo Natale”, volendo invece far capire che, se i tempi cambiano, si deve cambiare con i tempi, anche a costo di sacrifici.
Chi mi conosce bene, sà che sono contento di vivere a Gambatesa, visto che, alla faccia dell'”inciviltà dei Meridiunali”, i miei concittadini mi trattano da persona “normale”.
Da cosa me ne accorgo?
Innanzitutto dal comportamento dei miei numerosi amici, di ogni ceto, poi, dalla naturalezza utilizzata da chi mi vuol male per maltrattarmi, (quei pochi che non tengo in considerazione).
A ciò, (alla faccia dei piagnoni di oggi), posso aggiungere la fiducia riposta in me dai miei datori di lavoro.
Costoro, avendo notato che le mie poche capacità potevano essere utili allo sviluppo dell’azienda presso cui attingo lo stipendio, hanno scommesso su di me riciclandomi e dandomi un lavoro non previsto neppure dai Piagnoni di cui sopra.
In Definitiva:
Chi si ferma è perduto, chi è ardito va avanti.
Questo motto mi ricorda un certo periodo… starò come sempre farneticando?