Di Raffaele Salvione
CELIACHIA E IPERSENSIBILITA’ AL GLUTINE: Cosa Vuol Dire
Chi ha il morbo celiaco non può mangiare il glutine, che è contenuto principalmente nel grano. E’ una malattia autoimmune che si manifesta con tre situazioni:
predisposizione genetica;
contatto con il glutine e in particolare con una sua componente che si chiama gliadina ;
aumentata permeabilità della barriera epiteliale intestinale;
Solo in presenza di tutti questi tre fattori si manifesta la malattia celiaca.
Essa ha molti sintomi: nella forma più comune si manifesta con ritardo della crescita, diarrea, dolori addominali.
Tanti anni fa, la malattia era classificata come forma essenzialmente pediatrica. Oggi, invece, si conoscono molte forme, anche silenti, anche nell’adulto.
Si può manifestare come anemia (una frattura patologica data da osteoporosi precoce, per scarso assorbimento di calcio);oppure nella donna il malassorbimento intestinale può determinare poliabortività.
Dal punto di vista del danno tissutale si realizza un appiattimento dei villi intestinali e questo riduce l’ assorbimento di ferro, calcio, proteine, ecc. e quindi si innescano delle carenze gravi che vanno a ripercuotersi su altri organi o tessuti. L’attivazione anomala, inoltre, del sistema immunitario può attivare altre malattie autoimmuni come la tiroidite e l’herpes.
La diagnosi di celiachia oggi è molto più facile che in passato: intanto perché ci si pensa, poi si fa un esame del sangue alla ricerca di tre anticorpi specifici. In caso di positività si fa una gastroscopia con biopsia duodenale per studiare i villi intestinali.
Oggi si stima che una persona su cento in Italia soffra di morbo celiaco. Sembra che la percentuale sia aumentata tantissimo negli ultimi anni: ma non si sa se per un reale aumento dell’incidenza della malattia o perché sono migliorate le tecniche diagnostiche.
Chi è celiaco non può mangiare glutine, quindi grano, farine e derivati. Oggi, però, c’è anche la tendenza ad eliminare a priori il glutine anche se non si è celiaci, sostenendo che comunque faccia male assumerlo. Il glutine, in realtà è tossico per chi è celiaco; dà “fastidio” a chi è ipersensibile al glutine, ma è fondamentale nella dieta di una persona sana. I sensibili al glutine sono intorno al cinque per cento della popolazione, ma per quanto riguarda la causa dell’ipersensibilità, non è ancora noto se è da riferire al glutine o a proteine simili.
La dieta “gluten-free”, deve essere indicata solo per i celiaci accertati e non per il paziente sano che, però, per moda vuole prevenire la malattia. I celiaci devono mangiare cereali particolari: il mais, il riso, il miglio, il sorgo, la chinoa, l’ amaranto, il grano saraceno, ecc. Ci sono tante farine che il celiaco può mangiare senza problemi. Oggi ci sono ristoranti che cucinano apposta per i celiaci; nei supermercati si vendono prodotti specifici ma bisogna essere attenti all’etichetta perché spesso, al posto del glutine vengono aggiunti grassi che peggiorano la qualità della dieta.
La mancanza del glutine riduce la “texture” della farina e quindi una pizza “gluten-free” sarà più friabile ma buona lo stesso.
La cura? Dieta specifica prescritta dal Medico Specialista e controlli periodici.
Rivolgetevi sempre al Medico Specialista.