Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Seconda Puntata
Continuiamo la passeggiata di quest’anno per mostrarti il frutto dei servizi migliori che ci vengono offerti previa pagamento delle tasse non ridotte come promesso durante la campagna elettorale da quella per le municipali del duemilaquattordici, in merito alla pulizia e decoro del paesello, così come viene portata avanti da chi, usurpato l’altrui lavoro, ora opera peggio di chi c’era prima. Mentre passeggiamo amabilmente per Gambatesa, in attesa che venga accalappiata qualche famiglia con figli in età scolare da deportare in questo lager , magari per intestar loro, (da vivi), un parco giochi inutile ed inutilizzato, io ti racconto l’esploit del Chupa, portato a termine l’altro pomeriggio nel bar di Salvatore a Ccett, luogo nel quale chi ha tentato di provocarmi, ricevendo lo sberleffo di molti gambatesani, si è presentato ubriaco da far schifo: E PER FORTUNA CHE L’UBRIACONE ERA DONATO!!!
Erano circa le sèi e un quarto di un pomeriggio che metteva la solita malinconia, quando io e Totore, (per quanto mi riguarda per riposarmi), arrivavamo nel locale di via Nazionale Sannitica, e chiedendo la prima birra, ci accomodavamo nella saletta posta nel retro del bar.
Tutto bene, fino alle sèi e mezza, quando arriva nel locale Chupa Chups con tre suoi amici. Il gradasso in questione, come suo solito anche quando non beve, inizia a gridare e ad abbaiare perché lui quando parla abbaia; il latrato, diventava un inutile farfugliare cose senza senso, indirizzate in particolare verso di me che ovviamente non rispondevo, anzi mi veniva piuttosto da sorridere, pensando che ECOALBA/GREENIA e chi la dirige, per giustificare l’ordine imposto da “gambatesa partecipa” di licenziare Donato e Totore, hanno accampato il fatto che questi si ubriacavano. A questo punto, per la Legge del contrappasso, le sbornie che i miei amici avevano in attivo, si ripercuotevano una tantum sul lecchino di fiducia di chi governa Gambatesa, producendo uno spettacolo degno di tali dilettanti e di chi campa con l’altrui pane. L’altra sera, el Chupa, di stronzate ne ha proferite a iosa e prima che uscivamo dal bar, già tutta Gambatesa che era in piazza e negli altri punti di ritrovo rideva di lui, cosa che noi abbiamo saputo dopo essere rientrati a casa per cena da un Donato che col sorriso sarcastico che lo contraddistingue, ha raccontato a Totore che un agente de “Il Segreto Di Pulcinella”, avendo notata la prodezza in atto presso il bar sopra citato, ne aveva informata la cittadinanza in attesa di sviluppi.
A me, la cosa è scivolata come normalmente si conviene, tanto che nell’andar via dal bar, pagando Maria e voltando le terga a cotanta combriccola, (nel frattempo silenziata di botto), ho schivato il “pericolo” senza nemmeno salutare il consesso, ma facendolo solo con la barista, certo non colpevole. Ad un punto però voglio ribattere, atteso che prima di guardare la pagliuzza nel mio occhio, quel povero diavolo, morto di fame in cerca di fama, dovrebbe osservare la trave comprensiva di carpenteria e gettata di calcestruzzo che ricopre e blinda il suo, di occhio. Il vostro, a testualmente affermato, (parlando in prima persona come fa ogni ordinario vigliacco), che io, in paese non mi parlo più con nessuno. Va detto a tal proposito, non tanto che non sia vero il farfugliare del lecchino in pelle, cosa ovvia, ma personale e quindi che gestisco io, visto che mi parlo con molta gente del borgo, (spesso per telefono, così che quando voglio, posso spegnere la comunicazione), gente buona parte mia amica, ma altra in attesa di verificare la possibilità di venir in qualche modo campata da me, quanto, che a proposito di questo punto appena espresso, c’è gente che in presenza del Chupa non mi rivolge la parola, per poi pagarmi da bere quando quello schifo d’uomo è lontano dalla mia presenza.
Va aggiunto poi che potremmo affermare il contrario a proposito del suo millantare amicizie, dato che coloro che prima sopportavano ob torto collo la sfortuna di averlo come collega di lavoro in aziende edili del posto, ringraziano Dio e chi glie lo ha tolto dagli zebedèi, ma lo fanno vigliaccamente in silenzio. Inoltre, per quant’è poco intelligente, quel lecchino protetto dal municipio, ma in odor di problemi, costatato che si ubriaca peggio di chi veniva da lui insultato e maltrattato, non ha tenuto in conto qualcosa che ora rivelo al mondo: Io mi posso permettere di assumere gente che lavora per me, lo faccio e chi opera in mio favore viene regolarmente e puntualmente remunerato, con la mia pretesa di lavorare in perfetta regola ed alla luce del sole. Sta capitando che vi sia chi vorrebbe prestare il suo Servizio in mio favore, ma riceve il due di picche per via del fatto che nei suoi paraggi graviti el Chupa. Sta accadendo che io ho deciso che ogni azienda che in qualche modo dà da mangiare a quell’uomo, tranne qualora si tratti del servizio di nettezza urbana per cui posso fare poco almeno per ora, viene regolarmente esclusa dai miei appalti anche perché non so fino a che punto quel coso sia assunto saltuariamente, ma in maniera regolare: Non sarò onnipotente, ma con i miei soldi faccio ciò che voglio e la soddisfazione di non contribuire a riempire la pancia di quel pezzente, mi ringalluzzisce non poco!
Anche per oggi la passeggiata volge al termine e mi darai ragione se tratto quella bestia e chi gli ronza attorno così male:
Visto come lavorano?
Attendiamo la reazione del municipio!
Per quanto ancora?