Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria E Stefano Venditti
Chiudiamo Il Mese Con Un Ulteriore “Sorriso”
Come dico sempre quando arrivano questi giorni, anche se a cavallo fra due settimane intese come periodo temporale, se Dio vuole, sta passando anche la settimana più brutta dell’anno, quella che noi chiamiamo la “settimana comunista”, gruppo di giorni infausti che partono dal venticinque aprile e si chiudono in bruttezza col primo maggio che anche quest’anno da noi verrà dedicato al sindacato come leggerai domani. Oggi dunque, constatato che a Gambatesa l’acqua torna regolarmente a mancare di notte ed In attesa che il locale municipio pubblichi il calendario per la differenziata di maggio, visto che siamo italiani volenti o nolenti, andiamo a dire la nostra con questa farneticazione espettorata giovedì pomeriggio e straordinariamente attuale, sulla querelle che si sta portando avanti a Roma dallo scorso quattro marzo,
alla faccia di ogni problema che attanaglia quei fessi che sono andati a votare, ma soprattutto di coloro che non hanno ottemperato a quest’obbligo, sicuri del fatto che sarebbe stato tempo perso.
Chi dice di aver vinte le scorse elezioni politiche, a mio parere con un sottile quanto stupido e quasi inutile imbroglio,
(vedi i battibecchi giornalieri fra i due in foto, scaramucce delle quali si fanno beffa anche i bambini), ricordandoci un giorno sì e l’altro pure che spetta a lui governare,
per sfinimento ha costretto il Presidente Mattarella a girargli alla larga, assegnando il cosiddetto incarico esplorativo a chi, da Fico, sta cercando di tirare l’acqua legittimamente al proprio mulino. Come fare però se non ci sono i numeri?
Chi ha generato il gregge che ora viene guardato con famelica attenzione così come spiegato ieri, tirato il sasso ed avendo constatato che più che ridere delle sue battute, chi è stato coinvolto nel suo progetto, ora ha l’obbligo di fare sul serio, si è ritirato in buon ordine, non solo con la mano rea della creazione di cotanto bailamme, ma con tutto il corpo. Gli adepti, a partire dall’“esploratore”, sapendo bene di non avere i numeri, ma credendosi ancora nella prima repubblica,
dove a calci e mozzichi l’Esperienza appianava ogni divario, dopo aver insultato a più non posso, memori dei “comici insegnamenti”, stanno provando ad intortare chi, offeso, ora presenta il conto.
La pazienza ha un limite e i numeri in politica non sono da meno. Guardando la questione dal punto di vista generale, assunto che nel mondo si acquistano smartphone per scattare foto, ma non si possono comprare macchinette fotografiche in grado di far telefonate; dato che nel Molise, gli autoctoni vengono governati e derubati da gente più o meno raccomandabile proveniente dalle regioni limitrofe, ma si dice che da noi non esista delinquenza; atteso che a Gambatesa si faccia di tutto per mandar via famiglie con prole in età scolare, (qui per ricordare), ma s’invita chiunque a venire a risiedere nel borgo, con la promessa di partecipare ad una graduatoria che premia i primi tre o quattro classificati con una somma mensile che non è sufficiente neppure per acquistare i libri di testo o per pagare l’affitto della casa che se trovata, come minimo viene concessa previa la presenza più o meno invadente del proprietario: perché non prendere per l’Italia seriamente in considerazione la possibilità di formare un governo composto da gente che se non si è ancora affrontata a mano armata, è solo per il fatto che fra le due ciurme vivano “intellettuali” cui alberga nel cervello la stessa cosa che girò nella mente del grande Totò, riassumibile nella frase da rivolgere più o meno in maniera schietta all’avversario: “Chissà questo stupido dove vuole arrivare”?
Da una parte, io spererei nell’ascesa a palazzo Chigi di Di Maio e degli adepti della Casaleggio associati, così da vederli all’opera per venir trattati alla stessa stregua di ciò che i vostri hanno fatto fino a ieri nei confronti di coloro che non andavano loro a genio, vale a dire venir mandati a Fanculo senza possibilità d’appello; dall’altra, mi farebbe piacere se non si concludesse alcun che, in maniera tale che mandando a monte la partita, in tanti si risveglierebbero dal sogno di trovarsi in una bell’Italia senza volersi creare un’occupazione degna di tal nome, così da mandare in pezzi una novella balena che già dal colore non riflette in alcun modo, ne principi, ne realtà, cosa che la Storia, per una volta Maestra di Vita, ha messo in chiaro senza ombra di dubbio alcuno.
Viva L’Italia!