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Alfie: Tutela Del Diritto Alla Vita O Alla Morte?

Di Claudia Mistichelli

Breve Amara Riflessione Di Una Mamma

In Inghilterra, basta un anno per passare dal diritto alla vita, al togliere qualsiasi diritto o tutela ad un genitore che vuole continuare a tenere in vita il proprio bambino. Un Mondo che non ha pietà per nessuno, neanche per un piccolo di due anni e per il dolore dei suoi genitori. La società moderna corre veloce: contano i soldi e non le persone. Quindi un bimbo attaccato ad un respiratore senza nessuna probabilità di una vita normale, è un costo troppo alto per uno Stato.

Oramai siamo numeri o braccia da lavoro: Tutto quello che prima era un diritto, oggi è un peso per la comunità. Parola d’ordine: eliminare i costi, diminuire i contributi per i servizi, quindi, meno soldi al sociale, alla sanità, ai trasporti, ai pensionati, ai lavoratori.

Eppure, mentre qualcuno decide per la nostra vita e la nostra morte, il piccolo Alfie decide di vivere, e, staccato il respiratore, continua la sua lotta per ore. Dicono che sia una morte indolore, ma la realtà è che staccando le spine la sua fine sarà a causa della mancanza di cibo, acqua e ossigeno: E’ possibile che non ci sia più coscienza, solidarietà e umanità?

Tutto questo, sembra normalità e civiltà, in una società distratta e menefreghista. Si lotta per qualsiasi diritto assurdo, tranne che per la vita. Mentre la pena di morte è stata abolita in quasi tutto il Mondo, infliggiamo ad una povera anima di due anni, una condanna a morte disumana, spacciandola per un diritto.