Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Stefano Venditti
ALL’ARREMBAGGIO!!!!!!!
E’ tutto un magna magna, verrebbe da dire se la cosa non fosse estremamente seria. Oggi tratterò di qualcosa ben conosciuta da me e da chi ha collaborato per la redazione di questa farneticazione: La Legge centoquattro, ossia il dispositivo nato per aiutare chi ne ha bisogno secondo determinati criteri e maltrattato all’italiana da italiani che sono veramente tali.
Lo spunto è dei giorni scorsi in quanto posto alla luce del sole, ma nasce con la promulgazione stessa della Legge in questione, ([download id=”1601″ format=”2″]). La Mina Vagante ha presa una pezza in tema e me l’ha girata, corredata dal suo immancabile commento; dal canto mio, all’articolo che sto per proporti, ho fregato e storpiato il titolo a modo mio: Legge 104, la carica dei permessi: +30% in 4 anni, “L’itaGliano poi mi vota M5S perché si sente in diritto di pretendere il cambiamento di una classe politica, alla quale vorrebbe abolire i vitalizi”.
Racconto a te che hai la pazienza di leggermi, ma ricordo al buon Mario qualcosa che mi accadde il trentun maggio del millenovecentonovantuno, (compivo esattamente venticinque anni), mentre partecipavo alla Processione della Madonna dei monti a Campobasso. Ero lì, proprio dietro il vescovo e la solita pletora di preti officianti, unitamente all’attuale capo dell’opposizione presso il municipio di gambatesa, Pasquale Abiuso; con noi, in prima fila e poi nel posto riservato alle autorità, sfilavano due politici che sono passati a miglior vita e dall’alto sanno che sto dicendo la verità: Elio Marcaccio, consigliere regionale del Molise, eletto nelle fila della Democrazia Cristiana e l’Onorevole Florindo D’Aimmo, deputato per la stessa regione e proveniente dal medesimo partito. Il colloquio fu davvero costruttivo, visto che sia Elio che Florindo, (insistettero perché ci dessimo del tu e Pasquale lo può testimoniare), erano davvero attenti a quanto stavo per proporre, cosa che oggi torna in tema, a distanza di quasi ventisette anni. Io, stanco di vedere gli abusi in merito alle false invalidità che allora non venivano nemmeno denunciate come prima repubblica prevedeva, pur essendo disoccupato e lo sarei stato ancora per tre anni e mezzo, proposi a Florindo di farsi portavoce della possibilità di abolire pensioni ed indennità d’accompagnamento per tutti, chiunque ne fosse beneficiario, quindi me compreso. La Legge centoquattro era ancora di là da venir promulgata. Florindo, dopo aver ascoltato attentamente, mi rispose: “Vittò, io sono pienamente d’accordo con te e con chi fa della propria dignità un valore Importante e sarei ben disposto a prendere in carico questa tua doglianza, facendone una richiesta a beneficio dello stato e di chi, pagando le tasse onestamente, vorrebbe che i proventi di queste non fossero regalati ai furbetti della situazione. Va detto però che l’Italia è una repubblica democratica e che sarei, anzi, visto che sei tu a proporre, saremmo perdenti in partenza, atteso che la camera si componga di seicentotrenta deputati e gli altri seicentoventinove non la penseranno mai come noi”. Non dimenticherò mai queste parole, espresse al cospetto della Madonna, da un uomo che prima d’essere un importante e valido Onorevole, fu un uomo per l’appunto e quella volta fu davvero sincero con chi ti sta tediando.
Se leggi la pezza di cui sopra, potrai trovare che lo schifo arriva al punto per il quale c’è chi si fa adottare, pur di fruire di ciò che non spetta a fecce di quel genere. A me, in questo borgo di morti, non solo tali, ma anche morti di fame, è capitato di ricevere attenzioni più o meno alla luce del sole, da parte di gente che pretende anche di più: C’è stata più di qualcuna che in nome della famiglia e di un non ben chiaro “amore”, pensava di potersi far campare da me, con l’assegno d’accompagnamento, (attualmente di novecentoquindici euro e spicci al mese, informazione di pubblico dominio, reperibile sul sito di chi gestisce quest’affare), se non proprio con i proventi del mio lavoro. Mi è andata di lusso, atteso che queste zoccole da stalla, non certo d’alto borgo, vista la loro mediocrità fisica, ma soprattutto culturale, (delle quali non faccio il numero, ne l’estensione temporale degli episodi accaduti, ne tanto meno il nome, per non renderle importanti e non certo per paura di querele, alle quali risponderei pubblicando le registrazioni audio di certi “colloqui ammiccanti”), queste emerite troie dicevo, non abbiano merce da offrire per raggiungere lo scopo che si erano prefisse e che io ci veda molto, ma molto meglio di tanti vedenti che a questo punto avrebbero anche la legittimità di chiedere a loro volta assegni del genere.
Resta il vergognoso dover constatare che ancora una volta, per colpa della “carica dei pezzenti”, la [download id=”1602″ format=”2″], è stata vilipesa nelle sue fondamenta, là dove la madre di tutte le Leggi, in nome della solidarietà fra concittadini, prevede che tutti abbiano il rispetto del Prossimo, anche se questo è meno fortunato e contribuiscano al suo bene.
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