Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
L’Inutilità Dell’Ennesima Cattedrale Nel Deserto
“• Quale obiettivo è stato raggiunto, invece, per quanto riguarda le politiche giovanili e per l’infanzia?
Allora, per riguarda, per politiche giovanili e per l’infanzia, diciamo che mi preme ricordare, tra i primi interventi fatti dall’amministrazione, nel giro di sette giorni dal suo insediamento, è risistemazione e la riapertura del “parco giochi”, a ridosso del campo sportivo.
Era un area, in totale stato di abbandono, che è stata immediatamente ripulita e riconsegnata ai cittadini più piccoli di questa comunità.” Se torno a trattare del parco giochi del Toppo o di quello sotto il serrone mi viene l’orticaria…, questo lo scrissi qui dieci giorni or sono. Alla luce di nuovi fatti però, devo rimangiarmi la parola e dire la mia.
Nella notte fra sabato e domenica scorsi, mentre tutti andavano a farsi levare l’uomo vecchio di dosso per risorgere a nuova vita, io, Totore e Marco, entrati in un normalmente affollato bar Pallons elevato a nostra Chiesa, v’incontriamo Marco D’Antonio, (a ciavl), con cui scambiamo volentieri gli auguri pasquali. Nel discutere del più e del meno, Marco si lascia scappare una notizia che io mi aspettavo, ma che pensavo arrivasse almeno ad amministrazione attualmente al governo, morta e sepolta. Io chiedo in sostanza come gli andasse il lavoro, in particolare in riferimento al parco giochi del Toppo e lui, senz’alcuna remora e con massima calma mi risponde: “Ma non lo sai! Io col parco giochi ho chiuso da fine dicembre ed ora sto vedendo come fare a liberarmi di quella zavorra, visto che gestire quel luogo è una spesa che non vale l’impresa!”, lasciandomi comunque perplesso su tutta una serie di cose che se non analizzo è perché si tratta di accordi privati che non m’interessa toccare, atteso che come spesso dico, fra il truffatore ed il truffato, quest’ultimo ha la parola finale sull’affare. Mi preme però riprendere l’ambiguità di un affare per l’appunto, già sottolineata qui qualche giorno dopo la promulgazione della DELIBERA DI CONSIGLIO n 9, documento che ha visti i suoi reali effetti con la successiva DETERMINA n 180, datata in maniera davvero infausta se teniamo conto di quanto successo a suo tempo all’Italia, proprio per colpe di amministrazioni dalle quali si è rubato il rubabile e lo si è fatto passare per farina del proprio sacco. I documenti in questione, ci dicono senza mezzi termini che il povero Marco, avendo voluta la bicicletta, è bene che adesso pedali, almeno fino a settembre duemilaventi, a meno di qualche postilla che spero per lui sia stata inserita nel contratto di gestione del parco giochi, cosa abbastanza remota,
cosa che però gli permetterebbe di uscirne per dedicarsi alla CANTINELLA VAGABONDA, bellissima Impresa che Marco e sua moglie Michela hanno costruita da zero e che io ho volentieri recensita nel collegamento ipertestuale appena proposto, cosa per la quale continuo a fare il tifo, augurando loro ogni bene e prosperità perché davvero quel lavoro porta frutto, ovviamente non a Gambatesa. Marco, quella notte, fra l’altro ha riferita qualcosa a noi non nuova: Organizzare qualsiasi festa per trarre vantaggio economico dalla gestione di un luogo normalmente vuoto come il parco giochi del Toppo, magari superando i normali orari d’apertura dei locali, significa ricevere denunce et similia, o solo la visita dei carabinieri, cosa che disturba chi sta solo lavorando perché fa passare quest’ultimo alla stregua d’un delinquente per innati pregiudizi, non certo per colpa dei tutori dell’ordine che fanno solo il loro lavoro.
Tarpare le ali a ciavl? Non è bello!
Meno bello è constatare che quelle cattedrali nel deserto costruite da chi poi le ha lasciate in eredità ad altri che credono che sognando si viva, siano talmente inamovibili che la loro presenza sia più economicamente sostenibile della loro stessa eliminazione.
Ma ne va della vanità di più di qualcuno!
E non parlo di chi è venuto a Gambatesa ieri pomeriggio a presentare le cinque stalle per le prossime regionali…