Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali E Salvatore Di Maria
Cronaca Di Un Noioso Ovvio
L’altra mattina, come “tradizione” vuole, anche Gambatesa ha vissuta la giornata che riporta al profano una manifestazione sacra come la Pasqua, festività che più passa il tempo, più perde di valore. La pasquetta dell’altro ieri, all’ovvio ha aggiunta la noia e lo scazzamento, atteso che ormai le antiche abbuffate, vuoi in quanto il tempo passa per tutti, vuoi perché ormai si è satolli dai giorni precedenti nei quali non si vedono più penitenza e digiuno, sono solo un lontano ricordo.
E’ in quest’ottica che io, Marco e Totore ci siamo riuniti in casa di quest’ultimo, pensando di essere gli unici a prendere una decisione che ha visti in parecchi, tutt’altro che fuori porta.
Preparate le dovute provviste nei giorni precedenti, io e Totore, ovvero solo lui, abbiamo iniziati i preparativi che ci hanno poi visto pranzare per l’intero pomeriggio, con la sola voglia di stare insieme a Marco che per le feste pasquali ha deciso ancora una volta di venire a perder tempo in questo paese di “allegri Morti”.
Marco per l’appunto, come tradizione vuole, per evitare di aggiungere abbottamento ad abbottamento, ha presa la strada della montagna,
non per arruolarsi nelle fila partigiane, ma per andare a procurare gli asparagi che di lì a qualche ora ci sarebbero serviti per la consueta frittata.
Verso l’una pomeridiana, ecco che si arriva al sodo: Avevamo ancora la pasta che ci è stata regalata a Capodanno duemilasedici, da chi gestisce la tradizione quasi morta del periodo, materiale che ci era avanzato e che ha fatta bella figura di sé ancora l’altro ieri.
Rientrato di malavoglia anche Marco,
Se Magna!!!
Per cercar di esorcizzare l’ovvio, dove per ovvio s’intende il mangiar carne di maiale a tutti i costi, ecco che noi abbiamo sovvertito l’ordine con delle bistecche di vitello che hanno riempiti gli interi piatti.
Ci siamo permessi anche il contorno, visto che in un banchetto nulla deve mancare, alla faccia di coloro che pensavano e pensano di eliminare chi sente la propria libertà d’azione e non vi rinuncia.
La tradizione andava rispettata anche se da satolli, ragion per cui abbiamo abbordati i casciatelli, per poi rallentare un po’ la marcia e verificare il momento raggiunto. Per televisione, oggetto di compagnia per quel giorno, non trasmettevano niente di guardabile e da fuori veniva il vociare sempre più da ubriachi di altri “raduni” che si tenevano nelle case adiacenti, cosa che ci ha data la certezza che ciò che stavamo facendo non è stato trascendentale.
Stancamente, ecco che è arrivato anche il momento dell’attesa frittata d’asparagi preparata dal nostro Totore, al quale Carlo Cracco e colleghi fanno un baffo a tortiglione!
IL momento del dessert è arrivato in tardo pomeriggio, a stomaci piuttosto pieni e riluttanti,
Cavità che se hanno accettato di riempirsi ulteriormente, lo si deve a ciò che è stato bevuto come sostanza complementare.
Alla tradizionale ciambella che a Campobasso chiamano “Pcellat”,
abbiamo aggiunto per chiudere un liquore alla mela verde preparato dal nostro chef qualche mese fa, cosa che se mai ce ne fosse bisogno, ci dice che il Nostro, al lavoro di spazzino che gli è stato rubato in nome della famiglia e di chi lecca per lei, potrebbe sostituire questo tipo d’impresa che visti i risultati, renderebbe ricco il nostro amico, tanto da poter guardare dall’alto in basso quella pezzenteria e commiserarla così come merita.
L’ultimo brindisi con selfie, ha chiusa una pasquetta che ha poi avuto il suo finale vero presso “la Quercia”, dove siamo andati a bere altra birra et similia, come ormai ci capita di fare da due anni a questa parte.
In definitiva: Siamo rientrati a gambatesa dopo il tramonto e già ne abbiamo visto l’effetto mortorio che ci accompagnerà d’ora innanzi, in attesa di chi verrà a prendere i duecento euro per risiedere in un paese che fra l’altro, offre ad esempio il servizio di distribuzione idrica H24 per via di un guasto al sistema di apertura/chiusura della mandata dell’acquedotto, o permette ad inesistenti, ma sognati bambini, di giocare in un parco giochi presso il Toppo…
Ma di questo, tratteremo domani!