Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Vittorio Venditti
Ovvero: Come Chiudere La Stalla Dopo Che Sono Fuggiti I Buoi
Approfittando del fatto che loro non ci leggono e noi di conseguenza possiamo dire quello che ci pare, (se c’ignorano non s’ingrugnano), affondiamo ancora un po’ il coltello nella piaga! Tanto mi leggi solo tu, Persona Intelligente! Nei giorni scorsi, prima qui, poi più dettagliatamente qui, ho ribattuto punto per punto ai sogni trionfalistici di chi è al crepuscolo degli dèi. Una cosa, l’ho volutamente trascurata: La cacciata dei compaesani. Di che sto sparlando?
Avrei dovuto aggiungere qualcosa sulla questione “sopravvivenza degli esercizi commerciali del borgo”, tema del quale però ho già trattato in più occasioni. Per questo, mi è venuto in ciò che resta della mia mente di scendere ancora più in basso per andare a scrutare le radici di quanto oggi è in essere in un paesello in agonia, cosa fatta passare per trionfo da chi si crede unica proprietaria di questo luogo di morte, non certo di pace.
“Da ultimo, il Comune di Gambatesa, pubblicherà un’ avviso, che prevede incentivi per chi vorrà trasferire la residenza a Gambatesa, a condizione che abbia figli in età scolare; verrà prevista l’erogazione per il primo anno di 200 euro al mese e per il secondo di 100 euro al mese.
Per un totale, il primo anno di 2.400 euro, il secondo anno di 1.200 euro e così ancora il terzo.
Questa è una misura, che vale a produrre effetti sotto più profili.
Intanto, quello di porre un qualche rimedio allo spopolamento in atto, se siamo di più, ne potranno trarre vantaggio le attività commerciali.” Fonte: sempre gambatesablog.info.
Tralasciando il tante volte trattato tema del furto dell’altrui lavoro con il quale ad esempio ho avuto modo di notare nei giorni scorsi l’angelico e serafico passeggiare di un nonno che dopo aver operato in tal senso a suo tempo e per sé stesso, oggi si gode la discendenza che campa con il pane rubato ad altri, passo a ricordare il fuggire da Gambatesa di due famiglie: La prima, di origine romena, comprendente una bambina, (oggi ragazza), allora in età scolare, nucleo di amici riparato in Germania, la seconda proveniente dal Marocco, questa volta comprensiva di due bambini che frequentavano la locale scuola elementare, in questo caso gli altrettanto amici hanno preferita a Gambatesa la più redditizia Francia. Della famiglia proveniente dall’est Europa, ne ho trattato in talmente tante occasioni che diventerebbe oltremodo noioso riproporti i collegamenti ipertestuali ai banchetti etnici ed alle feste vissuti insieme; l’altro nucleo, benché più riservato, è stato e resta nel mio cuore, così come in quello di gran parte dei gambatesani, cui anche chi è venuto fra noi dal nord Africa è stato simpaticamente legato. Di entrambi i nuclei familiari che mi ostino a considerare concittadini, atteso che per anni costoro abbiano vissuta la nostra stessa vita e senza chiedere duecento euro a nessuno, ho trattato in quest’amara riflessione, ripresa qui poco più di due mesi dopo, allorché almeno l’assenza di Lay, Maria e Timea è stata notata ufficialmente da chi mi sembra che non abbia fatto nulla per trattenere loro e Rachid, Nadia, Ines e Nadir.
Che grande successo!
Adesso vediamo in quanti ci visiteranno per Pasqua e poi torniamo al nostro torpore.
CON SULLO SFONDO LE ELEZIONI PER L’INESISTENTE REGIONE MOLISE!!!