TennisTavolo In Carrozzina
21 Marzo 2012
Raduno Di Gambatesani A Roma: Prossimo 22 Aprile
21 Marzo 2012
Mostra tutto

“Rifiuti” Da Sinistra

Di Mario Ricca

Quando La Cozza Rende E Vale Più Della Gnocca

Il “mare e monti” che introduce il mio infastidirti di oggi, prende spunto da quanto ho appena letto che mi ha lasciato sconcertato e che ti propongo di seguito:
Emiliano dà la colpa a Berlusconi E spiega: “Non mi dimetto per le cozze”, articolo comparso in rete lo scorso sabato.

Il mio essere visceralmente garantista indipendentemente dal colore, mi fa concordare con Michele Emiliano (che devo ammettere, nonostante lui sia magistrato e di sinistra trovo simpatico) sul suo rifiuto a dimettersi.

Ho trovato piacevole la verve del Nostro in alcune sue partecipazioni a trasmissioni radiofoniche dove ho assai gradito sprazzi di ironia che mi hanno fatto apprezzare il personaggio.
Ma evidentemente a lungo andare, quello che ognuno di noi è, viene inesorabilmente fuori e anche Emiliano non è stato da meno a questa legge non scritta ma che la natura umana ha reso Vangelo.

Il Sindaco di Bari, ha attribuito al Berlusconismo la colpa di quanto gli è capitato, tipico di chi vorrebbe arrampicarsi sugli specchi dell’ipocrisia per non ammettere delle debolezze, a mio avviso legittime sulle quali nessuno però ha diritto all’esclusiva.

Facile per certi ciarlatani fare appelli a etica e legalità che dovrebbero essere i capisaldi di tutti i segmenti della società definita civile, politica compresa; ma, per dirla con uno di questi, Antonio Di Pietro, “Le chiacchiere se le porta il vento”, perché la storia ha dimostrato e lo dico senza timore di essere smentito, che in politica l’etica è un optional e che all’atto pratico, accettare i compromessi è requisito fondamentale per acquisire prima il consenso e mantenere poi il potere.

Essendo consapevole delle mie debolezze non giudico e non condanno chi cade nelle tentazioni perché “mare” e “monti” sono come Potere e Denaro e per rimanere in tema ittico, sono certo che anche io se ne avessi l’occasione finirei nella rete e mi lascerei tentare.

Potrai anche accusarmi di qualunquismo, ma posto che non ci trovo niente di male a esserlo, sono convinto di condividere l’attrazione per soldi potere mare e monti con la maggioranza della gente.
Pertanto, quando vedo salire in cattedra “masanielli” che parlano di malaffare, gente che chissà quanto inconsapevolmente, “pare” il malaffare lo ospiti in casa propria, (Il padre di Saviano «raccomandato» da un giudice tributario finito agli arresti, dello scorso 19 marzo), pur rimanendo garantista, mi chiedo che diritto abbia di lamentarsi chi forse ha anche beneficiato di un sistema verso il quale adesso dichiara una ostilità non so fino a che punto genuina ma di sicuro assai remunerata, che ha inventato (con la complicità di parolai come lui) una macchina del fango, trasformata in macchina da soldi, che si atteggia a paladino della lotta contro quel sistema del quale si ritiene vittima, e che per questo dev’essere protetto a spese dei contribuenti.

Ribadendo la presunzione di innocenza, non posso però ignorare la presunzione del lato mancino del Paese, unito da nord a sud nelle sue ipocrisie che mi ricordano tanto quel vecchio professore citato da Fabrizio De André nel brano “La Città Vecchia”.
(Pisapia nei guai per Malpensa Indagine a carico di ignoti).

Però può far comodo avere qualcuno con cui prendersela, specialmente per quella “miserabilandia” idealista che pur di non ammettere che, come scrisse Giovenale: “L’onestà è lodata da tutti ma muore di freddo”, colpevolizza Berlusconi e quelli che come il sottoscritto sono onorati di cavalcare il Berlusconismo, ritenendo Re Silvio la causa dei presunti mali di questa Italietta, mali che però anche per i pontificatori della moralità diventano fonte di fama, rampe di lancio per sfavillanti carriere nell’ambito editoriale/politico e strumenti di guadagno.