Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Quando Manca E’ Tutto A Posto
“Era più preciso Antonio Triest!”. E’ questo il primo pensiero che viene in mente a chi riesce ad avere ancora voglia di scherzare, nonostante chi governa il borgo cerchi in ogni modo di farci passare tal ghiribizzo. Ricordi? Ho scritto qui giusto otto giorni fa che ero meravigliato per il fatto che da qualche giorno in paese l’acqua non mancasse nemmeno di notte, come accade da almeno mezzo secolo.
Ripensando a quanto profetato poco meno di sèi mesi fa dal segarolo e da noi ripreso qui, proclama secondo il quale l’amministrazione di Gambatesa era in possesso di un progetto basato su un finanziamento che di lì a poco avrebbe definitivamente risolta la “sete” locale, in questi giorni stavo iniziando a scervellarmi su come chiedere scusa a cotanto governo per le mie intemperanze in tema, dovendo per onestà intellettuale, metterci la faccia e dichiarare la mia sconfitta politica. Non sono mica l’addetto culturale ecc. del municipio di gambatesa! Ma tutto ciò, servirebbe?
Un proverbio cinese, dice che per avere giustizia, non necessariamente si debba agire; spesso è sufficiente sedersi sul greto del fiume ed attendere che passi il cadavere del proprio avversario. Il fiume, in questo caso, calza a pennello perché senza dover indagare, le carte sono state scoperte proprio da chi è mazziere: La [download id=”1590″ format=”2″], ci dice che se in questo periodo a gambatesa abbiamo attivo il servizio di distribuzione idrica per ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette da almeno due settimane, ciò è dovuto al fatto che è stato asportato per urgente riparazione il dispositivo che automaticamente apre e chiude la mandata dell’acquedotto municipale e nessun dipendente ha voglia di sostituirsi giornalmente alla macchina che si è guastata e che verrà riparata al costo di quasi mille euro.
Altri soldi sprecati?
Sarò un cretino, ma credo proprio di sì!
L’attuatore elettronico, definibile in maniera più lumeggiante e meno burocratica interruttore di flusso, si è guastato, dopo otto anni di punizioni inferte a chi ha avuta la sola colpa di pagare per un servizio, prima non reso, ma che forse rendeva minimamente a qualcuno che manualmente apriva e chiudeva giornalmente il flusso idrico, oggi liberalizzato perché per boicottaggio o semplice pigrizia, non si riesce a trovare un fesso che sostituisca, sia pur provvisoriamente il dispositivo guasto.
Trieste: Pensaci Tu!
A tal proposito, mi sono permesso d’interpellare in tema chi, quel dispositivo, a suo tempo lo ha fatto installare. Emilio Venditti, candidamente mi ha risposto che quella è stata ed è l’unica soluzione valida per cercar di limitare le perdite idriche e non dover pagare quote esorbitanti all’ente che gestisce il servizio. Tralasciando quanto non è stato fatto negli ultimi cinquant’anni ed il mancato percepire danaro da chi, l’acqua da noi sprecata, la capta gratis e senza nemmeno ringraziarci: Sarà il caso d’iniziare a prendere in seria considerazione la ricostruzione della rete idrica? Vediamo un po’: dal duemiladieci, (per semplificare parto da gennaio anche perché non ricordo con precisione la data d’installazione del giocattolo che ora ha stese le zampe), al maggio duemilaquattordici, è passato un tempo lungo quasi quattro anni e mezzo; a seguire e fino ad oggi, sempre semplificando, il periodo, se non copre la medesima lunghezza temporale, poco ci manca. I quasi due lustri, hanno visto al governo gambatesano due distinte amministrazioni, comprendenti entrambe però uno stesso assessore, (definito “Saggio” almeno da chi ne ha ricevuto il riciclo e lo tiene saldamente in sella), politico che, operando anche nel tema, (magari dando consigli non richiesti), è stato inoperoso e menefreghista, visti i risultati grotteschi dei quali oggi stiamo trattando. In tanti anni, di reti idriche ne avremmo installate più d’una, risparmiando non poco in danaro e soprattutto restituendo alla cittadinanza quei [download id=”1591″ format=”2″] che i concittadini ed il sottoscritto attendono da decenni!
Ma i politici, di qualsiasi estrazione o ideologia, ci arrivano a questa Soluzione?
Sarà pur vero che in Italia non esista nulla di più definitivo del provvisorio, ma mi domando: E’ questo il Progetto del quale si è parlato a suo tempo?
Seriamente, va detto che una soluzione valida ed efficace, proprio grazie alla presenza del dispositivo per il momento fuori uso, potrebbe venir applicata sapientemente ed in maniera risolutiva, oltreché davvero amica della cittadinanza, in particolare di chi per il servizio che oggi va a gonfie vele grazie al “guasto”, paga e pagherà a breve fior di quattrini. Tale soluzione avrebbe un costo uguale, se non di poco superiore a quanto si sta spendendo per la riparazione di cui alla determina che ho posta all’esame della tua intelligenza, ragione per la quale sarebbe addirittura superfluo attingere a qualsiasi finanziamento, sia reale che sognato.
Ma loro hanno il progetto ed il relativo finanziamento…
E poi: Chi siamo noi per dare suggerimenti a chi ne sa di più?
Per il momento, speriamo che il guasto sia provvisoriamente duraturo o che in alternativa, il reinstallare quanto oggi ci permette di ottenere ciò per cui paghiamo, porti a chi vorrà eseguire il lavoro una disgrazia epocale, magari quella di affogare proprio nell’acquedotto che andrà a richiudere per riparare un guasto che tornerà a privarci del servizio che poi si pretende che venga pagato in quanto offerto come servizio migliore, in maniera tale che l’operazione non vada a buon fine.
Roba da far ridere i polli, operazione proposta da chi ufficialmente non è tanto dissimile!