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6 Marzo 2018
Democratica
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Elezioni: Chi Ha Vinto?

Di Mario Ricca

Di Sicuro C’E’ Chi Non Ha Perso: Noi Astenuti

Adesso che i giochi sono fatti, voglio scoprire l’acqua calda. Come da previsioni post Rosatellum, la tornata elettorale non ha dato a questo paese una maggioranza quindi, partiti e movimenti premiati dal popolo bue non potranno governare, come democrazia vorrebbe. Cosa accadrà adesso?

Io che sono guarito da quella malattia chiamata “speranza”, ritengo che il PD abbia perso le elezioni, ma solo formalmente. Il mio delirio si fonda fondamentalmente sull’essere realista, forse malpensante per vocazione o per mancanza degli ipocriti fondamentali che mi impediscono di pensar bene. I numeri non mentono, nessuno li ha per governare. Prassi vuole che tutte le parti in causa si rechino dal capo dello Stato per le consultazioni e poi sarà Mattarella a dover dare l’incarico. Ma sulla base di cosa? Trovare la quadra sarà troppo difficile perché nessuno rinuncia al trogolo: I leghisti come primo partito della coalizione vincente avranno a pretendere, i pentastellati come primi classificati credono di poter dettare legge. Ogni inciucio può essere deleterio visti gli scambi velenosi avvenuti in campagna elettorale.

Ma torniamo a Mattarella.

Ricordo chi lo ha voluto al Quirinale, quel Renzi che finge le dimissioni ma che attende con pazienza apparentemente restando alla finestra. Siccome non credo che Renzi ha messo Mattarella al colle gratis, ci ritroveremo un Governo a guida sostanziale sinistra camuffato da governo tecnico. Ricordo a me stesso che Il capo dello stato non è un corpo estraneo alla politica ma è un politico che non ha a mio parere un ruolo super partes come ci vogliono far credere, (Re Giorgio docet), e che deve rendere conto a chi lo ha messo li.

Tanto i grulli quanto i leghisti potrebbero pensare di fino, pazientare e attendere il prossimo giro, per intercettare ancora più malcontento, ma l’uomo è fango, troppo vorace e avido, nemmeno io correrei il rischio di perdere quanto acquisito in termini di danari con l’elezione. Tenere quindi in vita la legislatura conviene a tutti, l’importante che ognuno si potrà lamentare dell’operato altrui.

Sono per questo soddisfatto per non essermi recato a votare, in primis perché il voto è l’esaltazione della collettività a discapito della scelta individuale, poi perché votare non serve a niente.

Buona itaGlia a tutti.