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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 131 mercoledì 21 febbraio 2018
“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi”. (Aldo Moro)

L’EDITORIALE

Tolleranza
zero
L’arma in più del Pd
Federico Sarica
Vanno moltissimo, in questi giorni e come spesso accade in campagna elettorale, le analisi sul dopo fatte prima. Si prende quel poco (se non pochissimo, visto l’alto numero di elettori indecisi) che gli ultimi sondaggi pubblicabili hanno potuto prevedere, lo si piega a questa o a quell’idea o desiderata, a questo o a quel disegno politico, e si ragiona come se il grosso degli italiani avesse già votato. Sperando in qualche modo di influenzarli. È un giochino, per quanto surreale, abbastanza diffuso fra media e addetti ai lavori, e che finisce per indirizzare inevitabilmente parte del discorso pubblico. Se si analizzano però i grandi appuntamenti elettorali, non solo italiani, degli ultimi anni, ci si rende conto rapidamente che fra i discorsi sul dopo fatti prima, e quelli fatti a urne chiuse, c’è una differenza abissale. È stato così per le politiche del 2013, per le europee del 2014, ed è stato così in giro per il mondo, dal referendum sulla Brexit all’elezione di Donald Trump, passando per le presidenziali francesi, solo per rimanere agli eventi più noti.
SEGUE A PAGINA 6
Elezioni Palermo, Perugia, assalto fascista a La7: la violenza entra nella campagna elettorale. Bisogna fermarla
VERSO IL 4 MARZO
Renzi: “Con la destra alleanza impossibile”
PAGINA 2
PAGINA 5
SPORT
M5S
L’oro olimpico di Sofia,
una bella pagina italiana
Quegli espulsi di M5s corteggiati da Berlusconi
PAGINA 2
MEZZOGIORNO
Castel Volturno, 22 milioni
per la rinascita
PAGINA 6
DEBUNKING
Le non proposte di destra e M5s
sui diritti
La Goggia sale sul gradino più alto del podio in discesa libera
a PyeongChang. Èla prima volta che un’atleta italiana trionfa nella gara regina della velocità. E le staffette di short track e biathlon vanno
ad arricchire ulteriormente il medagliere azzurro
PAGINE 3-4
PAGINA 7
Verso il 4 marzo
La spirale di violenza che infetta la campagna elettorale
Una serie di episodi che infiammano un clima già incandescente.
Martina: “Appello a tutte
le forze responsabili”
Che sia una campagna elettorale diversa dalle altre non c’è dub­bio, sotto molti aspetti. Ma dai fatti di Macerata in poi si è capi­to che queste elezioni si stanno svolgendo sotto il segno di una violenza e aggressività che fanno davvero paura. E che rimanda subito la mente indie­tro nel tempo, a quegli anni che che pensa­vamo di esserci messi alle spalle. Soltanto negli ultimi due giorni tre avvenimenti han­no scosso le nostre coscienze. E non possono essere minimizzati, come sottolinea, tra gli altri, il vicesegretario del Pd Maurizio Mar­tina: “Bisogna che teniamo tutti un grande equilibrio nel confronto tra le diverse idee. Credo che le forze più responsabili si debba­no far carico di questo messaggio”.
Perugia, aggressione ad un militante
di Potere al Popolo
Nella periferia di Perugia stanotte un uomo di 37 anni è stato accoltellato, non gravemente, mentre stava affiggendo dei manifesti elettorali di Potere al Popolo.L’ag­gressione è avvenuta nella zona di Ponte Felcino. Secondo quanto riferito dal diretto interessato agli investigatori, l’uomo sareb­be stato colpito con tre colpi di arma da ta­glio, mentre un altro che era con lui sarebbe stato colpito alla testa.
Palermo, legato e picchiato
il segretario provinciale
di Forza Nuova
Massimo Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova, è stato accerchiato, legato e picchiato nei pressi di via Dante e piazza Lolli, vicino alla sede della formazione di estrema destra in via Villa Florio. Il leader Roberto Fiore ha chiamato a raccolta il suo ‘popolo’ contro “la violenza di stampo briga­tista”. Una rivendicazione anonima è stata inviata ad alcune redazioni: “Chi afferma che esista una minaccia fascista dovrà ricre­dersi. Sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lotta­re per bloccarlo e schiacciarlo”.
Roma, imbrattata con svastiche
la targa di Aldo Moro
Imbrattata nella notte la lapide comme­morativa della strage di via Fani. Una scrit­ta di vernice nera “a morte le guardie” con una svastica e una runa celtica ai lati è sta­ta trovata stamattina alle 7.15 sulla base di cemento su cui solitamente è posizionata la targa commemorativa della strage della scorta di Aldo Moro in via Stresa a Roma. Sul posto la polizia che indaga sulla vicen­da. La targa era stata momentaneamente rimossa per lavori di restauro in occasione del quarantennale dell’agguato avvenuto il 16 marzo 1978.
La denuncia di Andrea Salerno:
“Esponenti di FN hanno fatto
irruzione negli studi di La7”
“Ieri sera esponenti di Forza nuova han­no tentato di bloccare la messa in onda di Di Martedì, facendo irruzione in studio duran­te la puntata. Questo non è accettabile né tollerabile. E’ un pessimo segnale sul quale tutte le forze politiche democratiche devono fare i conti”. E’ questo l’allarmante messag­gio contenuto nel Tweet del direttore di La7 Andrea Salerno, che va ad aggiungere un altro elemento di tensione in un clima già incandescente.
Agnese Rapicetta
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Gli impresentabili M5s ora fanno gola a Forza Italia
Dopo il danno, la beffa. Gli impresen­tabili M5s, cioè i candidati penta­stellati che hanno grandi possibilità di essere eletti per il loro posiziona­mento nelle liste ma che sono stati travolti dallo scandalo Rimborsopoli o hanno mo­strato di non rispettare alcune regole interne del Movimento, rischiano di finire nelle brac­cia di Silvio Berlusconi. Lui, l’ex Cavaliere, ha cominciato a corteggiarli con proposte non proprio di alta politica. Al Corriere Live, per esempio, ha ricordato – sibillino – che «incas­serebbero l’indennità nella sua totalità» sen­za dover dare nulla ai pentastellati.
Un’offerta che fa ben capire quale sia la concezione della politica per l’ex premier, ha sottolineato oggi Renzi a Cir­co Massimo. “Agli impresentabili dei Cinquestelle Ber­lusconi fa un’of­ferta che non possono rifiutare – e questa è una citazione cinema­tografica (dal ‘Padrino’, ndr.) -, fa un’offerta commerciale, venite con noi che avete l’in­dennità piena. – spiega Renzi alla trasmissio­ne di Radio Capital – Il M5s può affannarsi a prendere le distanze da chiunque, dallo scroccone che è stato candidato, ma il punto è che chi vota a Pesaro M5s (dov’è candida­to Andrea Cecconi, deputato uscente e uno dei primi nomi coinvolti nello scandalo Rim­borsopoli, ndr.) vota uno che ha truffato sui rimborsi e che sarà oggetto delle avance di Berlusconi”.
Insomma Di Maio si sta facendo in quattro per salvare il salvabile, ma tutte le vicende che stanno travolgendo il Movimento dimo­strano quanto il suo leader non abbia affat­to le redini della situazione. Chiede ai propri candidati di rinunciare al seggio, cosa che però non può avvenire. E ora ne abbiamo una controprova, visto che Berlusconi ha iniziato la sua campagna acquisti nella nuova zona grigia riccamente popolata del pentastella­ti rinnegati. Almeno 7 di loro sarebbero già nelle attenzioni delle compagini della destra. Più che uno scandalo, un modo per chiarire quale sia il valore del voto dei cittadini per certi partiti. Intanto dai corteggiati nessuna replica, in attesa, chissà, di sciogliere la riser­va il giorno dopo delle elezioni.
Giacomo Rossi
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Olimpiadi invernali
Sofia Goggia fa la storia: fantastico oro in discesa
Sessantasei anni dopo il trionfo di Zeno Colò a Oslo nel 1952, il gradino più alto del podio di una gara di discesa olimpi­ca torna a colorarsi d’azzurro. Sofia Goggia è la prima donna italiana a vincere la gara regina della velo­cità a cinque cerchi. Lo fa da favorita, di­mostrando finalmente una maturità vera, mettendo in pista la gara perfetta.
Partita con il pettorale nu­mero 5, sulla pista dello Je­ongseon Alpine center Sofia si è concentrata al limite della medi­tazione perché quel­la libera doveva es­sere perfetta: e tra il secondo e terzo intermedio mette a punto il suo capola­voro. Nessuna la rag­giunge: il suo 1:39.220 tiene dietro tutte: la nor­vegese Ragnhild Mowin­ckel è seconda per 9 centesimi e la sua amica-idolo-rivale Lindsay Vonn terza, staccata di 47 centesimi.
Una gioia a cui neppure lei, appena ar­rivata in conferenza stampa, con il suo inglese fluente riesce ancora a spiegare: “Sono un vulcano pronto ad esplodere, non mi rendo ancora conto. Sono riuscita a fare la mia gara, era quello che volevo. E’ sta la più bella delle ‘goggiate’ (il termine con cui, fino ad oggi, venivano identifica­ti gli errori e i cali di concentrazione della sciatrice bergamasca, ndr). Ringrazio chi ha creduto in quella bambina che a sei anni sognava di vincere le Olimpia­di sulle nevi di Foppolo”.
Per Sofia è la consacrazio­ne. A 25 anni, dopo le ulti­me due fantastiche stagio­ni, si propone come vera e propria dominatrice, non solo in questa disci­plina ma dell’interno cir­co bianco al femminile. Complimenti alla regina dello sci anche dal presi­dente del consiglio, Paolo Gentiloni: “Grandissima Sofia Goggia, il primo oro nella nostra storia nella libera femminile”. La storia, appunto, scritta da una ragazza di Bergamo, gambe potenti e velocità da fol­le: ha rincorso il suo giorno, è arrivato e ora tra i grandi di sempre c’è proprio lei. Super Sofia.
Per l’Italia è la nona medaglia nella spe­dizione sudcoreana, la terza d’oro, dopo quelle di Arianna Fontana e Michela Mo­ioli. Sorelle d’Italia.

Stefano Cagelli
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Sofia
Goggia
Discesa
libera
Arianna
Fontana
Short
Track
Michela
Moioli
Snowboard
cross
IL MEDAGLIERE
Èla prima italiana a salire sul gradino più alto del podio
nella gara regina della velocità
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Olimpiadi invernali
Short track, fantastica carambola d’argento
Biathlon,
un bronzo
che vale oro
Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch, la squadra italiana del biathlon, hanno vinto la medaglia di bronzo nella staffetta mista. Nell’ultima frazione di gara, il sudtirolese Windisch ha battuto in volata l’ultimo membro della squadra tedesca. Per il biathlon italiano è la seconda medaglia di bronzo ai Giochi coreani, dopo quella vinta proprio da Windisch nella 10 chilometri sprint. La medaglia è stata assegnata dopo che la Germania aveva presentato un ricorso ufficiale (poi respinto) contro la volata finale dell’ultimo frazionista azzurro.
La leadership di Arianna Fontana, la prima volta di Cecilia Maffei, il ritorno da neomamma di Martina Valcepina e il sorriso contagioso, complice la caduta alla fine dei conti ininfluente, di Lucia Peretti. E’ un argento inaspettato – che arriva dopo le squalifiche di Cina e Canada – quello conquistato dalla staffetta femminile di short track. Il quartetto azzurro si migliora così ancora dopo il bronzo ottenuto a Sochi quattro anni fa, in una gara dominata dalla Corea del Sud, supportata da un tifo da stadio sugli spalti della Ice Arena di Gangneung.
Lo sport: educazione e crescita
– Ius Soli Sportivo
– Nuove regole su defribillatori negli impianti
– Riforma del CIP
– Investimenti per l’impiantistica nelle periferie
– Pacchetto sport, che include
1. Credito d’impostaper l’ammodernamento degli impianti calcistici delle società appartenenti alla Lega di Serie B, Lega Pro e Lega nazionale dilettanti
2.Introduzione della società dilettantistica lucrativa
3.Garanzia dell’ordine di preferenzialità per le società sportive dilettantistiche no profitnelle procedure di concessione degli impianti sportivi pubblici
4.Il Fondo sport e periferiediventa strutturale con 10 milioni all’anno
5.Istituzione di un fondo strutturalea sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano
6.Istituzione del fondo a tutela della maternità delle atlete
7.Garanzia del diritto all’esercizio della pratica sportiva per i minori extracomunitari
8. Sostegno allo sviluppo dei vivai delle società di calcio della Lega Pro
9.Riserva di spazi finanziari degli enti locali per 100 milioni di euro all’anno per l’impiantistica sportiva
10.Riserva di una quota pari al 5 per cento dell’organico del potenziamento per l’educazione motoria nelle scuole primarie
Le misure adottate dai governi a guida PD rappresentano la premessa di credibilità e fattibilità per una serie di riforme fondamentali, attese da decenni dal mondo dello sport. Dalcredito d’imposta per l’ammodernamento degli impianti calcistici alla riforma del sistema pensionistico degli sportivi professionisti, dai canali preferenziali per le società dilettantistiche no profit nelle concessioni degli impianti pubblici alla maternità per le atlete, fino al rifinanziamento del Fondo sport e periferie:tutti i provvedimenti sono andati incontro alle esigenze di un settore troppo spesso dimenticato dalla legislazione. Certo, non basta. Abbiamo chiari in mente gli obiettivi per la prossima legislatura, a partire dall’approvazione di un Codice unico dello sport e dal superamento della distinzione tra atleti professionisti e dilettanti. Fondamentale poi rivedere il funzionamento del mercato dei diritti audiovisivi, potenziare e uniformare il programma di promozione dei valori sportivi nelle scuole, così come proseguire nell’opera di recupero e riqualificazione degli impianti dismessi. Perché molte zone disagiate del Paese possano ripartire anche dallo sport. Che è prima di tutto educazione.
Verso il 4 marzo
Renzi: “Con la destra alleanza impossibile”
Il segretario dem ribadisce: “Saremo il primo partito e primo gruppo parlamentare”
Matteo Renziè tornato oggi a escludere la possibilità di larghe intese dopo le elezioni del 4 marzo. Lo ha ribadito durante un‘in­tervista a Radio Capital, ri­spondendo a una domanda su un possibile accordo dopo il voto qualora non si ottenesse una coalizione di maggioranza: “Berlusconi ha ragione quando dice che è inutile pensa­re a larghe intese con il Pd, mentre ha tor­to quando pensa che il Pd non tiene”. Renzi evidenzia come il leader di Forza Italia stia facendo una campagna elettorale “che nem­meno il mago Silvan: presenta cose o che non è riuscito a fare in passato o che abbia­mo già fatto noi, come la rottamazione delle cartelle esattoriali o lo sblocco dei contratti pubblici”.
Parlando poi della proposta di Berlusconi agli ex M5s coinvolti nella vicenda dei falsi rimborsi, ovvero di entrare nel gruppo par­lamentare di Forza Italia, Renzi ha sottoline­ato come l’offerta sia “quasi commerciale, nemmeno fosse alla Standa. Il Pd invece non accoglierà tra le sue fila gli eventuali fuori­usciti del M5s perché noi abbiamo un‘idea della politica che è diversa”.
La replica a D’Alema sul voto utile
Il segretario dem replica poi a Massi­mo D’Alema, che ieri Circo Massimo ave­va escluso sicuramente una vittoria del Pd alle prossime elezioni: “Che D’Alema abbia una relazione complicata con tutti i leader di centrosinistra è una cosa nota – affer­ma Renzi – Dal giorno dopo le Europee, dal 40,8%, ha cercato di distruggere dall’interno l’esperienza del Pd. E oggi lo fa dall’esterno”. E rilancia il tema del voto utile: “Ogni voto dato a D’Alema e al suo partito è regalato a Salvini e a Berlusconi”.
Pd unica squadra forte
in grado di governare
Infine rilancia l’idea sul Pd come squadra più affidabile e responsabile, tema su cui ha puntato molto nelle ultime settimane: “Sia­mo tutti in campo. Fate pubblicità compara­tiva, fate tre foto di gruppo. Da un lato c’è lo ‘spread team’ guidato da Berlusconi ma a trazione leghista, dall’altro c’è il M5s, che dove governa fa quel che è accaduto a Roma ed è il partito degli impresentabili e degli ex onesti. Il Pd è la squadra più forte e Gentilo­ni ha fatto molto bene il presidente del Con­siglio”.
Con politiche dem
certezza economica della ripresa
Ieri sera, invece, durante la trasmissione Di Martedì condotta da Floris, Renzi ha lan­ciato un messaggio sulla solidità delle politi­che adottate dal Pd: “Il punto centrale è que­sto: noi ci giriamo indietro, dopo questi 4 anni, e vediamo dati incoraggianti sulla cre­scita. Dopo il 5 marzo, in caso di paralisi, tut­ta questa ripresa rischia di essere vanificata. Il Pd si è posizionato su linea moto chiara: noi siamo la solidità e la certezza economica della ripresa“.
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Gentiloni: “Siamo unico pilastro per le riforme”
“I nostri governi sono riusciti a fare delle cose accompagnando l’Italia nella sua ripresa risollevandosi dalla peggiore crisi dal dopoguer­ra”. A dirlo è il presidente del Consiglio Pao­lo Gentiloni durante un incontro a Milano a sostegno del candidato del Pd alla presiden­za della Lombardia, Giorgio Gori.
“Dobbiamo avere due convinzioni chiare – ha detto il premier – la prima è che sarebbe una follia dopo gli sforzi e i sacrifici fatti dai lavoratori, dalle famiglie e dalle imprese an­dare fuori strada e buttare a mare i risultati raggiunti in questi anni e questo non ce lo possiamo permettere. Dall’altro dobbiamo avere altrettanto chiaro che i risultati rag­giunti nel tirarci fuori da questa crisi sono solo una base preliminare per obiettivi che dobbiamo proporci. Guai a noi se confon­diamo le cifre del Pil con la situazione dei nostri quartieri, delle nostre famiglie e delle nostre comunità” ha aggiunto il premier.
Nel suo intervento rivendica quanto è sta­to fatto dai governi a guida Pd e ha parlato del bisogno di una “seconda stagione di ri­forme”, perché “per quante cose siamo ri­sulti a fare, anche straordinarie nel campo della di lavoro, ambiente, inclusione sociale e diritti, il catalogo delle cose da fare rimane comunque enorme”.
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Governo
22 milionistanziati per Castel Volturno16 milionidalla Regione Campania
2 milioni di euro per la videosorveglianza
2 milioni sull’integrazione degli immigrati(insegnamento italiano, recupero scolastico)
10 equipaggi in più delle Forze dell’ordine
Cosa sia successo, come sia stato possibile che non si sia visto arrivare questo o quel fenomeno: è il grande tema che più ha appassionato il mondo politico e su cui ci siamo confrontati più o meno tutti. Ma oltre all’oggettiva crescente difficoltà di prevedere il comportamento elettorale di milioni di cittadini in un’epoca di grande trasformazione e incertezza come quella che viviamo (variabile totalmente e inspiegabilmente assente dalle analisi di questi giorni) c’è un altro tema, che riguarda più da vicino la comunità democratica: quello della differenza che può fare la politica proprio nelle ore in cui le persone iniziano a interessarsi al voto. Iniziano i giorni delle scelte per milioni di italiani, magari disillusi, magari semplicemente distanti dall’agone politico nel loro quotidiano, sicuramente indecisi. Sono i giorni in cui la politica migliore può fare la differenza. Sono i giorni in cui le urla contano un po’ meno, in cui sono la forza delle idee e la semplicità delle parole che possono davvero aiutare chi sta legittimamente cercando di maturare una decisione a mettere a fuoco un disegno politico, quello del Pd e del centrosinistra, che ha rimesso al centro dell’azione di governo le ambizioni e i bisogni degli italiani. Sta a noi raccontare, magari davanti a un caffè, cosa si cela di umano, quotidiano e tangibile dietro agli ottimi dati macro economici. Sta a noi, con la tranquillità di chi sa di avere la storia dalla propria parte, raccontare che no, non tutti i partiti sono uguali, che il voto di ciascuno conta, che il Pd non promette né paesi dei balocchi, né salti nel vuoto, né pericolosi ritorni al passato, proprio perché sa, come gli italiani ragionevoli, che la realtà è molto più complessa di come la fanno gli imbonitori della destra e dei cinque stelle.
La comunità democratica ha un vantaggio in questi ultimi dieci giorni di campagna elettorale: sa cosa vuole per gli italiani, ha un disegno per arrivarci, ha cominciato un percorso che inizia a dare i suoi frutti ma che necessita di una seconda fase. Raccontiamolo in giro, perdiamoci del tempo. Hai visto mai che, questa volta, sia proprio l’orgoglio democratico e riformista la variabile che gli addetti ai lavori non hanno visto arrivare.
L’arma in più
del Pd
Federico Sarica
Segue dalla prima
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Castel Volturno,
22 milioni per la rinascita
Carla Attianese
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Un protocollo con al centro la si­curezza e la legalità, non solo con interventi sulle infrastrut­ture ma anche con progetti per favorire l’integrazione.
È in sostanza il contenuto del protocollo per Castel Volturno, il comune in provincia di Caserta diventato uno dei luo­ghi simbolo del degrado e insieme della lotta alla criminalità, sottoscritto ieri dal ministro dell’Interno Marco Minniti, il presi­dente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dal sinda­co Dimitri Russo.
Un impegno che arriva da lontano quello per Ca­stel Volturno, a partire dal primo tweet di Mat­teo Renzi subito dopo la rielezione a segretario del Pd, nel quale fece sapere che la prima te­lefonata dopo la vittoria era stata a Dimitri Russo, aggiungendo: “Andremo a Castel Volturno per evitare i ghetti, ripartiamo da lì”.
Una promessa mantenuta poco dopo con la tappa del treno del Pd proprio in quelle terre lo scorso novembre, nel corso della qua­le Renzi, insieme al ministro Minniti, confer­mò l’impegno del Pd nelle Terre di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra, “per ascoltare nel segno della lotta contro il crimi­ne”.
Tornando al protocollo, lo stanziamento complessivo è di circa 22 milioni di euro, 16 stanziati dalla Regione Campania e oltre 5,5 milioni dal Viminale, due dei quali saranno destinati all’integrazione dei cittadini stranie­ri, che a Castel Volturno arrivano a raddop­piare il numero degli abitanti.
“Oggi presentiamo una risposta organica, non di carattere emergenziale, che incrocia le grandi questioni strutturali del nostro Pa­ese: la sicurezza, l’illegalità e l’integrazione”, ha detto Minniti, presentando il protocollo nella sede del Co­mune.
Per il ministro dell’Inter­no quella attuata dal proto­collo “è una moderna idea di sicurezza, perché oltre a investire sul controllo del territorio con l’arrivo di 10 equipaggi in più delle forze dell’ordine, circa 28 uomini, o con il finanziamento per due milioni di euro del sistema di vide­osorveglianza, investiamo altri due mi­lioni sull’integrazione, attraverso un percorso che parte dall’insegnamento della lingua fino al recupero scolastico”, con il prerequisito in­dispensabile della “lotta alle mafie, italiane o straniere, che a Castel Volturno significa com­battere contro la camorra e la mafia nigeria­na”.
Gli altri progetti riguardano il recupero di beni confiscati, l’abbattimento di manufatti abusivi e la salvaguardia dell’ambiente.
La leva per la stesura del progetto è stato il Decreto per il Sud, che ha previsto misure straordinarie per i Comuni in gravi situazioni di degrado.
“I progetti vanno attuati in tempi rapidi”, ha sottolineato il ministro, per questo ha fatto sapere, ogni tre mesi tornerà a Castel Voltur­no “per verificare l’evoluzione del piano”.
Un protocollo
con al centro
la sicurezza, la legalità e l’integrazione
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Debunking
Smontiamo le bugie /10.Diritti civili,
le non proposte di Destra e M5S
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Lo recita il primo articolo della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” firmata a Parigi nel dicembre del ’48: settant’anni dopo la difesa dei di­ritti dell’uomo, i diritti civili, sono ancora un traguardo da raggiungere.Negli ultimi anni tanto è stato fatto in materia di diritti civilima tanto c’è ancora da fare affinché i traguardi raggiunti fino ad ora non subiscano una battuta d’arresto, anzi. Tra i risultati recenti una menzione di rilievo spetta alla legge sulle unioni civiliche regolamenta l’unione, appunto, tra persone dello stesso sesso che vengono riconosciute come specifiche formazioni sociali. All’interno di que­sto contesto, in barba al bigottismo e all’ipocrisia e in favore dei bambini soli e indifesi, è stata posta l’attenzione anche sulla stepchild adoption: un istituto giuridico che permette l’adozione di un figlio anche a coppie dello stesso sesso.
Il bigottismo della Destra: “Aboliremo le Unioni Civili”
“Aboliremo le unioni civili, vanno verso la fine dell’umano”. Èstata una delle prime frasi pronunciate dai partiti politici di centrodestra alla vigilia di questa nuova e importante competizione elettorale. Lo hanno detto durante il mese di gennaio a Roma, ad un convegno organizzato dal Family Day che ha visto tra gli ospiti Matteo Salvini, Maurizio Gasparri e Giorgia Meloni. Ed è proprio il numero uno di FdI ad essere finita in un vortice di criticheper il manifesto elettorale che “sponsorizza” la difesa della famiglia tradizionale. Da un recente sondaggio condotto dal Gay Centerdi Roma, però, è emerso che a destra il partito guidato da Giorgia Meloni sia quello con gli elettori più gay friendly: il 67,7 per cento degli elettoridi Fdi ha infatti espresso opinioni positive e di vicinanza alle persone lesbiche, gay e trans e il 58 per cento è favorevole a strutture di supporto per persone lesbiche e gay.
L’oscurantismo del M5S: dal programma scompaiono i diritti
Ed è “buio” anche nel programma elettorale del Movimento Cinque Stelle in temi di diritti civili: nessun riferimento alle donne, allo ius soli, alla LGBT, alle unioni civili. I pentastellati ancora una volta decidono di non impegnarsi e di puntare, in perfetto stile “Grillo”, alla pancia degli elettori usando frasi ad effetto e slogan ormai datati che non hanno più presa alcuna sul “malessere” degli italiani. Non solo: i pentastellati sono quelli del dietrofront sulle unioni civili come su molti altri aspetti del vivere quotidiano su cui hanno “predicato bene e razzolato male”. I senatori del M5S a pochi minuti dall’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, appunto, hanno ritirato il loro appoggio su una questione procedurale. Si fa presto a capire che la “filosofia politica” dei pentastellati è ben lontana dal riconoscimento e dal conferimento della dovuta importanza alla tematica dei diritti civili. Come per lo ius soli: anche su questo tema infatti i grillini hanno deciso di non impegnarsi. Prendere una posizione significa, di fatto, escludere una fetta di elettorato, restare vaghi conferisce più confusione e quindi un bacino elettorale non esattamente definito.
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Pagina a cura della redazione di in cammino
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In redazioneCarla Attianese, Patrizio Bagazzini,Stefano Cagelli, Maddalena Carlino, Roberto Corvesi, Francesco Gerace,Silvia Gernini, Stefano Minnucci,Agnese Rapicetta, Beatrice Rutilonidemocratica@partitodemocratico.itPD BobSocietà editrice:Democratica srl Via Sant’Andrea delle Fratte 16 – 00187 Romawww.democratica.comwww.partitodemocratico.itPer ricevereDemocratica: scrivi su Whatsapp a 348 640 9037oppure vai sul messenger Facebookall’indirizzom.me/partitodemocratico.it DirettoreAndrea RomanoVicedirettoreMario Lavia

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