Di Matteo Renzi
Tra 19 giorni l’Italia vota. Il PD può essere il primo partito, il primo gruppo parlamentare. Ma per esserlo dobbiamo fare uno sforzo straordinario in questi ultimi giorni, tutti insieme.
Stiamo provando a fare campagna elettorale discutendo di temi reali, quotidiani. Nel mio collegio, Firenze1, stiamo ad esempio incontrando tante persone. Lo facciamo in bicicletta tra le Cascine e il Parco dei Renai per discutere di ambiente e sostenibilità. Lo facciamo con le “botteghe fiorentine”, i piccoli negozi che spesso hanno subito più di tutti gli altri la crisi. Lo facciamo con i cittadini nei circoli, con i sindaci e il ministro Minniti, parlando di sicurezza, lo facciamo nelle case private. Lo facciamo con gli agricoltori (qui il tweet di oggi del Ministro Martina).
In questi casi si riesce a parlare di problemi concreti. Come quello delle crisi aziendali: ieri è stato risolto il caso Ideal Standard, acquisita dalla Saxo gres di Francesco Borgomeo. E lavoriamo tutti insieme con il ministro Calenda e il viceministro Bellanova perché si possano chiudere le partite aperte Embraco, Sulcis (avviata) e Piombino. La dimostrazione del fatto che in questi anni si è lavorato molto bene sta nel fatto che non solo ci sono circa 70 crisi risolte nell’ultimo biennio, ma che alla fine dei quattro anni sono mille gli accordi chiusi (al ministero del Lavoro e al Mise), che hanno consentito la salvaguardia di 235.000 posti di lavoro. L’Italia è ripartita, piaccia o non piaccia ai critici di professione. Il rischio ora è che con le follie NoEuro, No JobsAct, NoTutto si torni indietro. E noi non vogliamo tornare indietro. Perché vorrebbe dire sciupare tutto ciò che è stato fatto.
Il programma del PD è molto concreto. Ha un costo sostenibile: non più delle leggi di Bilancio degli esecutivi di questa legislatura, dunque non più di due punti percentuali di PIL (a proposito di coperture: qui la replica del prof. Nannicini al prof. Perotti che su Repubblica ieri ha fatto dei conti errati. Peccato che Repubblica, dopo averci garantito la pubblicazione e attribuito spazio e numero di battute, ha scelto di non mettere la replica di Nannicini sul giornale cartaceo, mi spiace).
Guardate il programma del PD, vi prego. Lo trovate [download id=”1518″ format=”2″].
Scaricatelo, diffondetelo, discutetelo.
Gli altri promettono miracoli, noi offriamo risultati.
Vogliamo essere il primo partito, il primo gruppo parlamentare.
Con il vostro aiuto possiamo farcela, ci sarete?
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Quanto alle polemiche di questi giorni.
• Sui rimborsi a Cinque Stelle, il problema è chiaramente affrontato dal tweet di Andrea Romano e dal post di Tommaso Ederoclite. Io non ho nulla da aggiungere a ciò che ho detto ieri dalla Gruber (qui il video). I Cinque Stelle erano la novità della politica italiana, ora sono l’Arca di Noè di truffatori, scrocconi, riciclati.
• Sulla sicurezza. Qui il mio intervento ieri al Teatro Niccolini su “Il PD e la sicurezza”, qui quello di Marco Minniti. Come spiego nel video, chi picchia un carabiniere non è un antifascista, è un criminale. Chi inneggia alle foibe non solo non è un uomo di sinistra, ma più semplicemente non è proprio un uomo civile.
Prossime dirette online:
• Stasera a Latina alle 18.
• Giovedì mattina da Sant’Anna di Stazzema alle 12.
Un sorriso,
Matteo
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