Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
E Il Popolino Si Scanna Per Parteggiare
Oggi, visto che ho altro da fare, ti stavo quasi graziando dal solito disturbo, quando, aizzato dalla volenterosa Mina Vagante, nonostante la divergenza di idee in merito, (sano sale che cementa la nostra amicizia), non ho potuto evitare di tornare ancora una volta ad “attenzionare” uno dei nostri bersagli preferiti:
I politici, questa volta nazionali.
Ti farai quattro risate, o in alternativa vomiterai, leggendo quest’articolo:
Le leggi più pazze d’Italia, pubblicato l’altro ieri e rimesso a me, come detto, da Mario.
Il Nostro, dall’alto del suo pensiero, nell’inviarmi quanto esposto nel link di cui sopra, ha voluto semplicemente commentare dicendo:
“Beati questi porci che riescono a campare alle spalle di noi elettori.
Io vorrei essere uno di loro!”.
A Mario rispondo:
“Visto che ti piace scendere a compromessi, non ti resta altro da fare che incanalarti in qualche lista compiacente; con il tuo savoir-faire, saprai senz’altro entrare nel giro.
Dal canto mio, io ti darei volentieri il voto, visto che all’alternativa di non esprimerlo, se ne proporrebbe una terza, la solita:
Dare il voto per ricevere un C…o”.
Passando invece a ciò che di quest’articolo interessa me, stupidagine per stupidagine, mi viene da rampognare il senatore Izzo (PDL), che ha voluto proporre una legge avente per argomento ciò che può venir denominato Pelle, Pelliccia o Cuoio:
«Affinché un prodotto sia denominabile con i termini di «pelle», «pelliccia» o «cuoio» non potrà più essere sufficiente il rispetto del mero requisito cosiddetto «sostanziale» o «organico» di cui agli articoli 1 e 2 della citata legge n. 1112 del 1966, ma dovranno anche essere rispettati i requisiti giuridici, per i quali il prodotto in questione non sia stato fabbricato e messo in commercio con modalità lesive dell’ambiente, della salute dei consumatori e dei diritti dei lavoratori».
Come detto dalla giornalista che ha proposto l’articolo, una stupidagine del genere era stata già espettorata nel 1966, e già allora, come pure oggi, tutti hanno dimenticato di includere fra ciò che si può definire “Pelle” la Sbornia.
Inquanto agli effetti collaterali, certo non si può non derogare a quelli che riguardano i “produttori” di tal impresa.
Chiedo perciò al solerte Senatore, di modificare la Legge proposta, affinché, in maniera democraticamente corretta, venga considerato interpares anche il Lavoro di tanti di noi, fatto soprattutto il sabato sera, magari con l’eventuale assegnazione di contributi a fondo perduto, da devolvere alle nostre Imprese, proprio per dar loro una maggiore capacità d’azione.
Mario però, non si è fermato a quanto sopra proposto.
Fatto salvo il suo pensiero, secondo il quale “è giusto e da emulare il comportamento dei politici diversamente onesti”,, ecco, all’esame della tua Intelligenza quest’altro articolo:
Scandalo a Genova, cento euro per pochi minuti di presenza in commissione.
Ed io che mi lamento per la latitanza dell’opposizione al municipio di Gambatesa!
A Questo punto, non so se sia meglio il mio agire che qualche volta puzza di moralismo o la sincerità di Mario che, facendo buon viso a cattivo gioco, dice apertamente che:
“Se Guerra Dev’Essere, Che Guerra Sia”.