Di Michele Iorio
Apprendo infatti dalla stampa che sono stati definiti gli accordi di confine con la Regione Abruzzo per il trattamento delle emergenze del Molise. Si conferma così la sciagurata ipotesi, paventata lo scorso luglio, di spostare la sanità del Basso Molise e dell’area di Agnone presso l’ospedale di Vasto. Un provvedimento di tal genere sancisce definitivamente la fine della sanità pubblica molisana.
Lo spirito degli accordi di confine, come li ho sempre interpretati io, dovrebbe operare all’inverso e cioè per garantire alla nostra regione la possibilità di estendere ad altri territori la nostra offerta sanitaria, e non viceversa. Gli effetti del decreto Balduzzi, infatti, avrebbero prescritto al Molise, che ha già un ospedale a Termoli, di procedere ad accordi di confine per sostenere la realizzazione di un DEA di II Livello a Campobasso e di I Livello a Termoli con l’obiettivo evidente di allargare i confini di interesse a favore proprio del Molise.
Invece sta avvenendo esattamente il contrario, con buona pace di un governo della Regione Molise che lavora all’impoverimento della sanità nel Basso e Alto Molise. Il tutto va ad aumentare vertiginosamente la già elevata mobilità passiva per la sanità pubblica regionale, come abbiamo già denunciato, sullo stesso argomento lo scorso luglio avvertendo il governo regionale che ciò produrrà un ulteriore smantellamento della sanità pubblica locale.
Con questo atto il centrosinistra molisano ha dato un nuovo colpo all’idea, che abbiamo sempre avuto noi, di essere una regione che ha l’opportunità di offrire servizi di qualità alle regioni confinanti. Una regione, la nostra, che può crescere solo se afferma la valenza dei suoi servizi. Ne deriva che questi accordi di confine vanno contro l’interesse del Molise.
E al governo regionale dico: se non vi fermate voi, vi fermeremo noi.