Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Salvatore Di Maria
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Stefano Venditti
La Realtà E’ Diversa
Da quanto farnetico di raccolta differenziata a Gambatesa? Da quando ho fatto nascere questo fastidio! Ora, scendendo sempre più in basso in questo pozzo della vergogna intitolato “Gambatesa Partecipa”, ci troviamo a dover tollerare l’uso a fini privati del dispositivo che trasmette a mezzo whatsapp, (come fosse u bann di Antonio Triest), i messaggi che dovrebbero essere esclusivamente municipali e quando tutto viene proposto con la massima correttezza, si lancia in Rete qualcosa che, se pur regolare, è falsa e tendenziosa. A che mi riferisco oggi?
“30/01/18, 9:44 PM – Municipio Di Gambatesa: …I dati della raccolta differenziata negli ultimi mesi sono migliorati sensibilmente rispetto al passato attestandosi su valori buoni. Tuttavia dobbiamo migliorare ancora per stare tra i Comuni più virtuosi della regione. Più differenzi e meno paghi!”
Intanto va detto che nello scrivere, forse qualche sinonimo riuscirebbe ad indorare anche un messaggio come quello appena proposto fra virgolette, scritto depauperato di facce e faccine messe lì da chi dice di “metterci la faccia”, abbiamo finalmente capito quale. A ciò, va aggiunto l’amaro risveglio che devo proporre a questi falsi ottimisti, per non dire opportunisti: E’ noto che là dov’è stata imposta la raccolta differenziata secondo il metodo “Gambatesa”, la popolazione, una volta arrivata al limite della sopportazione, ha trovati i giusti rimedi per arginare l’imposizione di dover tornare indietro nei tempi ed abbassare il livello di pulizia, raggiunto per effetto del progresso, nelle proprie abitazioni. La gente, visto che il motto di questi “ecologisti” è quello che in sintesi vorrebbe imporre la riduzione della produzione dei rifiuti, costringendo chi ne ha, a tenersi l’immondizia in casa per poi poter dire che i rifiuti sono diminuiti, i rifiuti giust’appunto, se non vengono ritirati o quest’operazione viene procrastinata artificiosamente, la gente li abbandona dove e come può. Ultimamente, questa tendenza sta prendendo piede anche a Campobasso, ma già prima a Riccia ed ora a Gambatesa, è prassi disfarsi di ciò che non si può tenere presso la propria abitazione, così come si faceva e purtroppo si fa ancora con i cani, quando si deve andare in vacanza e Fido diventa di troppo.
Capita poi che si arrivi al punto di non prendere nemmeno i rifiuti nel giorno stabilito dal calendario imposto.
E’ successo ieri mattina: Un paio di sacchi contenenti l’erba che i miei avevano rastrellata nei giorni scorsi dal piazzale antistante uno dei nostri garage, non è stata acquisita dalla leccheria, cui per altro mia madre si era precedentemente rivolta.
Mia madre dunque, avendo trovato che quell’erba non era stata presa, l’ha buttata dal parapetto che si trova all’altezza del convento di via San Nicola, facendomi incazzare non poco, atteso che io avrei preferito portare il tutto davanti al municipio, cosa che farò la prossima volta d’imperio.
Tornando al tema generale: Chi ci governa, non solo a livello locale, ancora una volta sta cercando di scaricare i propri errori di gestione sull’intera collettività, approfittando del fatto che la democrazia che ha permessa l’elezione di simili farabutti, dà a questi ultimi la possibilità di dire che se loro stessi governano, è per mandato di chi, per questo, è responsabile anche del loro non saper amministrare. Nella fattispecie, come accade quando, mancando l’acqua, si pensa d’impaurire la popolazione dicendo che lo spreco è un reato, dimenticando volutamente che l’acqua per l’appunto, una volta passata per il contatore, non è più un bene pubblico, ma diventa di proprietà di chi ne può fare ciò che vuole e che il dovere è a carico di chi quell’acqua se la fa pagare e ne aumenta anche i costi, fregandosene però di fornire il servizio in maniera continuativa, nonostante referenda proposti proprio da chi poi agisce come appena descritto, anche per il problema “raccolta differenziata dei rifiuti”, siamo da capo a dodici: questi personaggi di dubbio gusto, dicono di aver ridotto il quantitativo di immondizia indifferenziata per pavoneggiarsi, ma dimenticano volutamente che il materiale che manca all’appello, sicuramente può venir reperito nell’agro dei nostri borghi, sparso spesso anche da chi, in uno sbotto di falso ecologismo, ci propone qualche Giornata Ecologica che se non si ripete più è solo perché quando è stata realizzata, ha avuto un lieto fine grazie all’opera di chi, quel lavoro, lo faceva bene e per mestiere e replicare oggi un simile evento significherebbe costringere alla “partecipazione” una leccheria che di quell’occupazione rubata, vorrebbe prenderne solo lo stipendio, stante il livello di sozzeria riscontrabile a Gambatesa e coperto in maniera ridicola da insipidi proclami che quando vengono letti fanno sorridere, visto il carnascialesco clima che li ospita.
Ben venga dunque quanto accaduto a Rimini, cosa che mi è stata girata da Totore con il suo scarno commento in allegato: Benito Mussolini, il clamoroso ritorno sui muri a Rimini: Fascismo, lo schiaffo ai comunisti, “Magari tornasse il Duce. A Noi!!!”.
Io credo che quando i limiti della sopportazione vengono superati, si possa arrivare a quanto proposto da certi desideri, indipendentemente dal colore dell’ideologia. Il proverbio “mazza e panelle…”, la dice lunga su quanto poi si cerca di esorcizzare con stupide quanto inutili filosofie. Nel caso specifico, mentre si sfruttava e si metteva a dura prova la pazienza di Donato e Salvatore senza dar loro nemmeno gli attrezzi da lavoro, oggi si assiste alla presenza di inutili orpelli, come gli adesivi che identificano la società alla quale è legata la leccheria, ma il paese è sporco e l’immondizia, (anche quella che dovrebbe venir raccolta da chi fa lavori socialmente utili, tipo quello di buttare i fiori presi dalle tombe al cimitero e fregarsi i vasi che piacciono), anche quell’immondizia giust’appunto, non viene presa per pigrizia o più verosimilmente per ripicche e tentativi di dire: “dì quello che vuoi che tanto qui comandiamo noi.”, a cui si risponde:
QUESTO E’ DA VEDERE: E LO VEDREMO!!!!!!!