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30 Gennaio 2018
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 113 lunedì 29 gennaio 2018
35
“Il sapore della libertà è quello di un’albicocca secca. La raccolsi con gran fatica quando un americano me la lanciò, e mi parse buonissima” (Liliana Segre)

L’EDITORIALE

Il mondo fuori
Andrea Romano
Da oggi il PD è davvero in campo, dopo aver presentato al Paese una squadra di candidati di straordinaria qualità. La delusione di coloro che hanno dovuto fare un passo di lato è umanamente comprensibile (e chi scrive, nel suo piccolo, è consapevole sia del privilegio del rappresentare il Partito Democratico nella sfida elettorale sia del peso della rinuncia di molti validissimi colleghi parlamentari). Ma ancora più comprensibile è l’urgenza di guardare oltre le nostre stanze più o meno grandi, in direzione di quel mondo di elettori ed elettrici che nelle prossime cinque settimane si troverà a scegliere quale futuro dare all’Italia. Là fuori, ad una certa distanza dal nostro meraviglioso ombelico, il Pd è atteso da decine di milioni di italiani che devono ancora essere convinti della posta in palio. Persone normali, spesso diffidenti verso la politica e occupate ogni giorno da problemi lontanissimi da quelli che alimentano la passione di noi militanti. Quelle persone stanno maturando proprio in questi giorni la risposta che daranno nelle urne il 4 marzo. Lo stanno facendo interrogandosi non tanto su questa o quella componente di questo o quel partito, ma su quali risposte verranno sui temi del lavoro, della famiglia, della crescita economica e della protezione dei più deboli. Si domanderanno quale partito possa vantare la maggiore credibilità di governo, quale abbia dimostrato di saper davvero amministrare la cosa pubblica, quale serietà sia espressa dai singoli candidati dei collegi uninominali.
giorni al voto
Verso il 4 marzo Liste chiuse: finalmente
al via la campagna elettorale
Decisiva la battaglia nei collegi uninominali
Un’occasione straordinaria per parlare
al Paese reale
SEGUE A PAGINA 2
PAGINE 2-3
PARTITO DEMOCRATICO
M5S
Il bluff della trasparenza
a Cinque Stelle
Renzi: “Adesso basta
polemiche, parliamo delle nostre proposte”
PAGINA 5
Salario minimo orario, estensione degli 80 euro, servizio civile obligatorio per
i giovani: il segretario del Pd sposta il tiro sui programmi concreti.
E rilancia “la squadra più forte”
MONDO
In piazza
la Russia che non cede a Putin
A PAGINA 4
PAGINA 6
La battaglia dei collegi
Il Pd ha davanti a sé uno spazio enorme di credibilità guadagnata sul campo,
di idee e soluzioni per il futuro. E una squadra di candidati di straordinaria qualità
Sono domande alle quali il Partito Democratico può rispondere con la solidità costruita in questi anni di governo e con la forza del cambiamento reale che abbiamo impresso al nostro paese. Perché davvero nessuno, neanche tra gli avversari politici più tenaci, potrà negare che l’Italia del 2018 sia in una condizione nettamente migliore dell’Italia del 2013. Nessun compiacimento, considerando anche il lavoro che resta da fare, ma la consapevolezza e l’orgoglio di aver guidato l’Italia fuori dalla peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra. Se i Cinque Stelle non abbandonano la strategia dell’insulto (nonostante l’abito buono con cui Di Maio prova a nascondere l’incapacità amministrativa mostrata dai suoi sindaci e il vuoto pneumatico delle sue proposte), se altri partiti coltivano alchimie barocche solo per tentare di ritagliarsi uno strapuntino (si veda la strampalata idea del “governo del presidente”, su cui vale per tutti la demolizione venuta dal Presidente emerito Napolitano), il Partito Democratico ha di fronte a sé un’autostrada. Uno spazio enorme di credibilità guadagnata sul campo e di idee e soluzioni per il futuro. Ma soprattutto, uno spazio rivolto verso l’esterno. Verso quel mondo di elettori ed elettrici che, fuori da qui, attendono solo di essere motivati e convinti a dare all’Italia un futuro diverso da quello minacciato dal cupo e distruttivo populismo che anima la destra e il Movimento Cinque Stelle.
Il mondo
fuori
Andrea Romano
Segue dalla prima
CONDIVIDI SU
Mattia
Mor
Lucia
Annibali
Riccardo
Illy
Valeria
Fedeli
Milano
Giovane imprenditore tra i primi in Europa a integrare abbigliamento e tecnologia
Trieste
Noto imprenditore, già sindaco di Trieste e presidente della Regione FVG
Parma
Giovane avvocatessa divenuta suo malgrado testimonial contro la violenza sulle donne
Pisa
Ministro dell’Istruzione
Graziano
Delrio
Reggio Emilia
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Marco
Minniti
Pesaro
Ministro dell’Interno
Teresa
Bellanova
Nardò
Viceministro dello Sviluppo Economico
Francesca
Barra
Matera
Giornalista,
scrittrice,
conduttrice televisiva e radiofonica
Pier Carlo
Padoan
Paolo
Gentiloni
Siena
Ministro dell’Economia
Roma
Presidente del Consiglio
Paolo
Siani
Napoli
Medico pediatra impegnato nella battaglia contro la povertà educativa
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
I nostri candidati uninominali
Abruzzo
Camera
Lorenza Panei
Sandro Mariani
Antonella Allegrino
Antonio Castricone
Chiara Zappalorto
Senato
Federica Chiavaroli
Massimo Cialente
Basilicata
Camera
Guido Viceconte
Francesca Barra
Senato
Gianni Pittella
Campania
Camera
Giuseppe Pellegrino
Andrea Manzi
Antonio Falcone
Nicola Marrazzo
Paolo Siani
Giovanni Palladino
Marco Rossi Doria
Daniela Iaconis
Maria Carmine Tummiato
Francesco Borrelli
Teresa Armato
Silvana Somma
Carmine Valentino
Giuseppe De Mita
Angela Letizia
Gennaro Oliviero
Marianna Dell’aprivitola
Angelo D’agostino
Mauro Maccauro
Piero De Luca
Mimmo Volpe
Francesco Alfieri
Senato
Giulia Abbate
Nicola Caputo
Luigi Famiglietti
Giovanna Palma
Libera D’angelo
Russo Francesco
Gioacchino Alfano
Antonio Marciano
Francesco Magnello
Tino Iannuzzi
Filomena Gallo
Calabria
Camera
Luigi Incarnato
Ferdinando Aiello
Giacomo Mancini
Antonio Viscomi
Nicodemo Oliverio
Brunello Censore
Elisabetta Tripodi
Nico D’ascola
Senato
Tonino Scalzo
Sonia Ferrari
Aquila Villella
Ottavio Amaro
Emilia-Romagna
Camera
Serse Soverini
Fabrizio Landi
Alberto Pagani
Dario Franceschini
Francesco Critelli
Andrea De Maria
Gianluca Benamati
Stefano Vaccari
Beatrice Lorenzin
Claudio De Vincenti
Antonella Incerti
Lucia Annibali
Giuseppe Romanini
Patrizia Calza
Sergio Pizzolante
Marco Di Maio
Graziano Delrio
Senato
Tiziano Arlotti
Stefano Collina
Sandra Zampa
Pierferdinando Casini
Edoardo Patriarca
Vanna Iori
Giorgio Pagliari
Paola Gazzolo
Friuli-Venezia Giulia
Camera
Debora Serracchiani
Giorgio Brandolin
Francesco Martines
Silvana Cremaschi
Giorgio Zanin
Senato
Riccardo Illy
Isabella Demonte
Lazio
Camera
Paolo Gentiloni
Marianna Madia
Lorenza Bonaccorsi
Cesare Sanmauro
Matteo Orfini
Ileana Argentin
Luigina Di Liegro
Patrizia Prestipino
Tobia Zevi
Riccardo Magi
Cristina Maltese
Aldo Cerroni
Ileana Piazzoni
Renzo Carella
Beppe Fioroni
Emma Fattorini
Paolo Anibaldi
Francesca Cerquozzi
Gianrico Ranaldi
Civita Paparella
Federico Fautilli
Senato
Emma Bonino
Oreste Pastorelli
Giuseppina Maturani
Paolo Quinto
Alessandro Mazzoli
Carlo Lucherini
Maria Spillabotte
Marchetti(Cp)
Claudio Moscardelli
Annamaria Parente
Liguria
Camera
Anna Russo
Gianluigi Granero
Mario Tullo
Pippo Rossetti
Rosaria Augello
Massimo Caleo
Senato
Luigi Devincenzi
Roberta Pinotti
Yuri Michelucci
Lombardia
Camera
Prina Francesco
Bernanasca Monica
Marchesi Giancarla
Molteni Maria Antonia
Virtuani Pietro
Brambilla Enrico
Casati Ezio
Debiasi Emilia
Valmaggi Sara
Luca Morena Maria
Mor Mattia
Tabacci Bruno
Quartapelle Lia
Cova Paolo
Capelli Angelo
Delle Grazie Anna
Salvatore Vincenzo
Folino Rosalba
Mariani Valerio
Braga Chiara
Lissi Patrizia
Gatti Adele
Tentori Veronica
Vivenzi Antonio
Benini Giovanna
Soldini Mariachiara
Mucci Mara
Carnevali Elena
Milesi Marco
Riva Gabriele
Paloschi Ludovica
Marchia Fava Emanuela
Scuvera Chiara
Soldati Mauro
Manfredini Alessia
Cavaletti Silvia
Carra Marco
Senato
Cerno Tommaso
D’alfonso Franco
Perduca Marco
Fiorentini Michela
Malpezzi Simona
Bertola Cherubina
De Marchi Diana
Bartesaghi Cristina
Marelli Savina
Maziotti Di Celso
Alfieri Alessandro
Perico Mariarosa
Guerini Giuseppe
Ignazio Messina
Cinquepalmi Lorenzo
Garbarini Walter
Vallacchi Roberta
Alli Paolo
Marche
Camera
Antimo Di Francesco
Paolo Petrini
Flavio Corradini
Emanuele Lodolini
Camilla Fabbri
Marco Minniti
Senato
Angelo Bonelli
Piergiorgio Carrescia
Emanuela Di Cintio
Molise
Camera
Maria Teresa D’achille
Vittorino Facciolla
Senato
Enrico Colavita
Piemonte
Camera
Andrea Giorgis
Silvia Manzi
Paola Bragantini
Stefano Lepri
Francesca Bonomo
Umberto D’ottavio
Gianna Pentenero
Laura Pompeo
Magda Zanoni
Vittoria Albertini
Franca Biondelli
Nicoletta Favero
Luigi Bobba
Marcella Graziano
Angela Motta
Andrea Olivero
Francesco Balocco
Senato
Alberto Avetta
Enrico Buemi
Stefano Esposito
Mauro Laus
Elena Ferrara
Cristina Bargerio
Daniele Borioli
Marta Giovannini
Puglia
Camera
Marco Lacarra
Giuseppe Giulitto
Francesco Spina
Filippo Caracciolo
Ventricelli Liliana
Marilu’ Napolinato
Salvatore Capone
Sergio Blasi
Ada Fiore
Lucio Lonoce
Donato Pentassuglia
Elisa Mariano
Giovanni Epifani
Rosario Cusmai
Michele Bordo
Natalia Azzarone
Senato
Salvatore Campanelli
Saverio Tammacco
Elena Gentile
Fabiano Amati
Dario Stefano
Teresa Bellanova
Maria Grazia Cascarano
Massimo Russo
Sardegna
Camera
Luciano Uras
Francesco Sabatini
Romina Mura
Silvio Lai
Paolo Bittu
Antonio Solinas
Senato
Rosanna Mura
Ignazio Angioni
Gianfranco Ganau
Sicilia
Camera
Leopoldo Pianpiano
Milena Gentile
Silvio Moncada
Grazia Augello
Franco Vasta
Salvo Lo Giudice
Giuseppe Sodano
Pamela Orru’
Gaspare Culotta
Pietro Navarra
Natalia Cimino
Fabio Venezia
Nicola D’agostino
Giuseppe Berretta
Luca Sammartino
Venerina Padua
Giovanni Giuca
Sofia Amoddio
Senato
Teresa Piccione
Mario Cicero
Paolo Ruggiriello
Maria Iacono
Angelo Fasulo
Fabio D’amore
Giovanni Burtone
Valeria Sudano
Alessandra Furnari
Toscana
Camera
Gabriele Toccafondi
Rosa Maria Di Giorgi
Roberto Giachetti
Luca Lotti
Benedetto Della Vedova
Edoardo Fanucci
Marco Donati
Cosimo Ferri
Stefano Baccelli
Lucia Ciampi
Susanna Cenni
Pier Carlo Padoan
Andrea Romano
Leonardo Marras
Senato
Matteo Renzi
Dario Parrini
Caterina Bini
Riccardo Nencini
Andrea Marcucci
Valeria Fedeli
Silvia Velo
Trentino Alto Adige
Camera
Maria Elena Boschi
Giorgio Balzarini
Mario Cappelletti
Maria Chiara Franzoia
Michele Nicoletti
Elenora Stenico
Senato
Gianclaudio Bressa
Petra Agnelli
Renate Prader
Franco Panizza
Tiziano Mellarini
Lorenzo Dellai
Umbria
Camera
Giacomo Leonelli
Gianpiero Bocci
Cesare Damiano
Senato
Giampiero Giulietti
Simonetta Mignozzetti
Valle D’aosta
Camera
Alessia Favre
Senato
Albert Lanièce
Veneto
Camera
Nicola Pellicani
Mario Dalla Tor
Lucio Tiozzo
Stefano Beltrame
Spinnato Anna
Maria Rosa Barazza
Roger De Menech
Silvano Piazza
Diego Crivellari
Fabio Verlato
Anna Maria Zanetti
Giulia Narduolo
Alessandra Morabin
Rosanna Filippin
Simone Cecchetto
Paola Zanolli
Alessia Rotta
Silvio Gandini
Isabella Roveroni
Senato
Andrea Ferrazzi
Laura Puppato
Isabella Giamelloni
Pier Paolo Baretta
Alessandro Bisato
Giorgio Santini
Daniela Sbrollini
Giovanna Zago
Maurizio Facincani
Circoscrizioni Estero
Europa, Compresi I Territori Asiatici Della Federazione Russa E Della Turchia
Camera
Ungaro Massimo
Farina Giovanni Detto Gianni
Modugno Paolo
Tacconi Alessio
Fanti Lanfranco
Zingariello Cosima Detta Mina
Narducci Franco Addolorato Giacinto
Schirò Angela
Ricciardi Toni
Scimmi Leonardo
Senato
Garavini Laura
Stigliano Egidio Emilio
Franciosi Maria Laura
Mariani Pietro
Nord America – Centro America
Camera
La Marca Francesca
Faleg Giovanni
Di Trolio Rocco
Weiss Di Valbranca Isabella Detta Isabella Di Valbranca
Senato
Nesticò Pasquale Francesco
Pirozzi Angela Maria In Giannetti
America Meridionale
Camera
Palermo Renato
Becchi Alberto Emilio
Matina Francesco Alessio
Pinto Antonella Irene
Longo Fausto Guilherme
De Benedictis Piero Detto Piero
Matafora Pasquale
Vicenzi Fabio
Senato
Porta Fabio
Minnicino Veronica Mariel Celina
D’ambrosio Alfredo Antonio Maria
Minetto José Francisco
Africa, Asia, Oceania e Antartide
Camera
Carè Nicola
Pascalis Francesco
Senato
1) Giacobbe Francesco
2) Salvadori Allegra
Partito democratico
Matteo Renzi: “Adesso basta polemiche, parliamo di proposte”
La sfida più grande dei prossimi 35 giorni di campagna elettorale, che oggi si apre ufficialmente, sarà spostare la barra sui temi e sulle proposte, provando ad abbas­sare i toni dello scontro politico e rima­nendo nel merito delle questioni. L’unica strada, probabilmente, per riavvicinare al voto la pla­tea di indecisi e sfiduciati che, più che nei calcoli dei sondaggi, si è manifestata alle ultime tornate elettora­li nell’alto numero di astenuti.
E sciolto il nodo delle candidature, è quel­lo che ha provato a fare Matteo Renzi già a partire dal weekend appena tra­scorso, sui social network prima e in una intervista a tutto campo a Do­menica Live poi.
Subito dopo la chiusura del fal­done ‘liste’, il segretario del Pd ha tenuto, in un post su Facebook, a ringraziare non solo chi si è mes­so in gioco accettando di candi­darsi, ma anche “chi ci ha detto di no”, chi “con la prossima legislatura lascerà il proprio incarico” e “i mili­tanti del nostro partito che non soppor­tano più le polemiche interne e le divisioni e ci chiedono di lavorare sui progetti per l’Italia. Non sui nomi”.
E soprattutto di progetti ha parlato il segretario del Pd nell’intervista a Domenica Live, a partire da quello che sembra essere uno dei punti nevralgici del pro­gramma dei democratici, e cioè l’attenzione per le fa­miglie. Per rendere più equa la misura degli 80 euro, ha spiegato Renzi, “dobbiamo inserire il numero dei figli tra i requisiti per avere lo sconto fiscale”.
E passando a parlare di lavoro, l’altro punto cardi­ne del progetto dei dem, per rendere più stabile e di “migliore qualità” i posti di lavoro fin qui creati gra­zie al Jobs act – 1 milione e 29mila, ha rivendicato il leader del Pd -, Renzi ha annunciato di aver inserito nel programma “il salario minimo garantito per chi ha lavori precari o saltuari: nessuno potrà ricevere un salario orario inferiore ai nove euro l’ora”, per il segretario del Pd “una garanzia per chi oggi non ri­esce ad arrivare alla fine del mese”. L’altra proposta annunciata nel salotto di Barbara D’Urso, a proposito di sicurezza, è stata quella di un mese di servizio civile obbligatorio per i neo 18enni, perché “per avere più sicurezza serve non solo la cultura dei diritti, ma anche quella dei doveri”.
Infine, sulla squadra, dopo aver “svelato” le sue spin doctor, le due nonne di 98 e 88 anni, Renzi ha re­spinto le accuse di chi ha parlato di candidature di soli fedelissimi, ricordando alcune delle scelte più significative messe in campo per le elezioni, a partire dalla candi­datura di Lucia Annibali, l’avvo­catessa sfregiata con l’acido che correrà a Parma, la città dove è stata curata, e da quella di Paolo Siani a Na­poli, il fratello del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, oggi impegnato non solo sul fronte della legalità, ma anche su quello della lotta alla povertà educativa.
Dunque in campo non solo persone competenti, come Paolo Gentiloni, Marco Minniti o Pier Carlo Pa­doan, solo per citarne alcuni, ma anche donne e uomi­ni coraggiosi della società civile. Scelte che fanno del Pd, a detta del segretario, “la squadra più forte”.
Le ideedel Pd:
Carla Attianese
CONDIVIDI SU
Salario orario
minimo,
con una paga minima lorda
di 9 euro l’ora per ogni lavoro
piccolo
e saltuario
Nessuno dovrà ricevere un salario orario inferiore ai nove euro l’ora
Mantenere
la misura
degli 80 euro, aggiungendo un assegno in base ai numeri dei figli a carico.
Un mese all’anno di servizio
civile obbligatorioper le ragazze
e i ragazzi
di 18 anni
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
M5S e Centrodestra
Il blackout della democrazia grillina
Che fine ha fatto la leggendaria
trasparenza del M5s?
Anche i sostenitori sono rimasti senza risposte e ora minacciano vendetta
Le votazioni per scegliere i nuo­vi parlamentari pentastellati si sono concluse mercoledì 17 gen­naio, da allora più nulla. Sono passate quasi due settimane e ancora non ci è dato sapere quanti sono stati i votanti e quanti voti ha preso ciascun candidato. Non si sa nemme­no chi ha controllato, e come, che quelle cifre corrispondano effettivamente ai voti espres­si dai clic degli iscritti.
Insomma la trasparenza grillina deve fare i conti con un inquietante blackout. Un po’ come quello avvenuto alla piattaforma Rous­seau, incapace di gestire il flusso di votanti e soggetta continuamente a blocchi e rallenta­menti proprio nel momento più importante: le parlamentarie 2018. Una serie di “disguidi tecnici” che ha fatto saltare i nervi ai tanti che volevano tentare la fortuna con una can­didatura pentastellata e che invece, ancora non sanno il perché, si sono ritrovati esclusi.
Così come esclusi sono stati alcuni di quelli che le parlamentarie le avevano vinte. Nomi di chi aveva partecipato alla selezio­ne online dei candidati e che ora son stati esclusi dopo il pas­saggio della tagliola firmata Di Maio. Il tutto senza che nessuno di loro sappia su quanti click-preferen­ze abbia potuto contare ogni partecipante.
I numeri non sono le sole informazioni che mancano per capire l’o­scuro meccanismo delle parlamentarie. Quello che non è ancora chiaro, ad esem­pio, è come sia stato applicato il regolamento che prevede come moti­vo di esclusione automatica ‘comportamenti che possono pregiudicare l’immagine o l’a­zione politica del Movimento 5 Stelle’. Una formula così vaga che basta un nulla, anche solo un like messo con leggerezza, per finire fuori.
Esiste addirittura un comitato composto da 500 persone che ha promesso battaglia. Si chiama #Annullate­tutto – come l’hashtag che ha accompagnato le proteste nei giorni delle parlamen­tarie farlocche – e chiede che vengano pubblicati i motivi delle esclusioni. In attesa di far partire le diffide, per ora gli esclu­si hanno solo una rispo­sta in mano. Un comma del regolamento che dice chiaro e tondo: il candidato deve accettare il “parere vin­colante espresso dal capo politi­co e dal garante”. Insomma, l’ultima parola su tutto. Altro che democrazia diret­ta.
Stefano Minnnucci
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Quanti sono stati
i votanti e quanti voti ha preso ciascun candidato?
Il M5S non risponde
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Berlusconi “vende” Salvini a Bruxelles?
Berlusconi ormai è un uomo naviga­to e di perdere tempo a combatte­re con il rampante Matteo Salvini non ha proprio voglia. Lo avrebbe detto in un incontro con alcuni colonnelli forzisti, almeno secondo quanto riferisce un retroscena di Repubblica. E in effetti, a ben vedere, le prime mosse della coalizione di centrodestra sembrano davvero far pensare che l’intesa ci sia solo sulla carta.
La distanza tra i due leader è palese: uno difende la legge Fornero, l’altro la vorrebbe abolire, uno garantisce il mantenimento del parametro del 3% tra deficit e Pil e l’altro è contrario, uno vorrebbe uscire dall’euro e l’altro no. E così via praticamente su tutto.
Èproprio sull’Europa che il terreno si fa davvero scivoloso: se il Cavaliere ha in­contrato Merkel per accreditarsi nel filone liberale europeo, il leader leghista ha come modello il Presidente Trump. Secondo Re­pubblica, però, è tutto calcolato.
Berlusconi, infatti, avrebbe incontrato il presidente della Commissione Juncker e i vertici del Ppe, per garantirgli che un governo Forza Italia-Lega non ci sarà mai. Un vero e proprio “patto segreto” che apre una strada alle larghe intese. Un patto che piace e rassicura. Per Tito l’evidenza sa­rebbe data dai mercati che, nonostante l’e­sito incerto del voto, rimangono stabili. Se ci fosse l’idea che M5S o Lega possano an­dare al governo le cose sarebbero molto diverse.
Stando ai sondaggi, però, gli elettori di centrodestra preferiscono Berlusconi al capo leghista. Forse è per questo che Salvi­ni sta indurendo i toni su tutto. La finzione dell’alleanza continua. Fino a quando?
Agnese Rapicetta
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LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Mondo
In piazza la Russia
che non cede a Putin
Il blogger Navalny guida lo “Sciopero degli elettori” in vista delle elezioni di marzo
Migliaia di persone in piazza in tutti gli undici fusi orari della federa­zione russa. Per dire no a Vladimir Putin e alla corruzione dilagante. Per dire che c’è un Paese fatto di giovani, di studenti, di persone che credono in Paese diverso. E per boicottare le elezioni presiden­ziali del 18 marzo. Data infatti per certa la rielezioni dello “zar”, la vera battaglia degli oppositori si gioca sui numeri dell’affluenza.
La scommessa del Cremlino, che ha dato ordine di mobilita­zione in tutti gli angoli della Fe­derazione, è quella di centrare il target del doppio 70. Una parteci­pazione intorno al 70% e un risul­tato per Russia Unita, il partito di Pu­tin, che si attesti sulla medesima cifra. Tenere il presidente il più lontano possibi­le da queste cifre è invece l’obiettivo dichiarato di quella fetta di opposizione che fa capo al blogger, simbolo della lotta contro il regime, Aleksej Navalny.
La giornata di domenica è stata caratterizzata da una mobilitazione volta esattamente a sensibiliz­zare la popolazione su questo. Oggi come oggi, an­che solo pensare di vincere le elezioni di marzo è completamente velleitario. Come accade spesso, le manifestazioni (che si sono svolte da Mosca fino in Siberia) sono terminare con l’arresto di centinaia persone, tra cui lo stesso Navalny, che poi è stato ri­lasciato in serata.
La protesta ha dimostrato che in Russia esiste una fetta della popolazione insoddisfatta ed estremamente critica con Putin, ma al tempo stesso ha fatto anche capire che questa parte del popolo rus­so non può aspirare a diventare maggioranza. Basti solo mettere a confronto le foto delle piazze del giugno dello scorso anno (quan­do Navalny era all’apice dei con­sensi ed erano invase da decine di migliaia di persone) con quelle di oggi, decisamente meno affolla­te. L’unica opzione è quindi il boi­cottaggio, lo “Sciopero degli elettori”, come lo chiamano da queste parti.
Un’eventualità che però non agita i sonni di Putin, più preoccupato dall’apatia e dal di­sinteresse di un popolo che, seppur continuando a sostenerlo, si è ormai fin troppo abituato alla sua co­stante presenza.
Chi è Aleksej
Navalny
Stefano Cagelli
CONDIVIDI SU
Quarantenne, avvocato, blogger e attivista russo. E’ il principale oppositore del Cremlino. Nel 2013 aveva ottenuto il 27% dei voti nella corsa a sindaco di Mosca. Ha provato a candidarsi alle prossime presidenziali ma è stato escluso perché condannato più volte.
Il blogger attivista arrestato e poi rilasciato. Manifestazioni in tutto il Paese
Doppio 70,
l’obiettivo di Putin
Il 18 marzo si vota per le presidenziali in Russia, scontata la rielezione di Putin che punta ad un doppio 70%: quello dell’affluenza alle urne e quello del consenso per il suo partito, Russia Unita.
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Il partito
Mobilitiamoci per la campagna elettorale
Il volontario di sezione elettorale
contatta tutti gli iscritti e gli ex iscritti
tra gli elettori di quella sezione
verifica la presenza di persone anziane
da accompagnare al seggio
consegna porta a porta il materiale informativo
propone iniziative sul territorio
tiene i contatti con i candidati del collegio
compila report periodici
diventa rappresentare di seggio
al momento del voto
Il responsabile di collegio elettorale
organizza il lavoro dei volontari
nel suo collegio elettorale
predispone e diffonde i kit con materiale
di informazione
organizza incontri di formazione
sul territorio
crea una lista broadcast per l’informazione
quotidiana sulla campagna elettorale
Ci serve il tuo aiuto e la tua partecipazione.Scrivi subito a:
volontari2018@partitodemocratico.it

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In redazioneCarla Attianese, Patrizio Bagazzini,Stefano Cagelli, Maddalena Carlino, Roberto Corvesi, Francesco Gerace,Silvia Gernini, Stefano Minnucci,Agnese Rapicetta, Beatrice Rutilonidemocratica@partitodemocratico.itPD BobSocietà editrice:Democratica srl Via Sant’Andrea delle Fratte 16 – 00187 Romawww.democratica.comwww.partitodemocratico.itPer ricevereDemocratica: scrivi su Whatsapp a 348 640 9037oppure vai sul messenger Facebookall’indirizzom.me/partitodemocratico.it DirettoreAndrea RomanoVicedirettoreMario Lavia

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