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Enews 509, giovedì 11 gennaio 2018

Di Matteo Renzi

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Cari amici,
dall’approvazione del Jobs Act a oggi l’ISTAT registra 1.029.000 posti di lavoro in più: qualcuno lo prometteva in campagna elettorale, mentre noi lo abbiamo realizzato. Davvero. Siamo stati capaci di questo risultato eccezionale.
Non ci accontentiamo: il tempo indeterminato riguarda solo il 53% di questa cifra.
Anche se l’Italia raggiunge il record storico degli occupati dal 1977, anche se sono diminuite le ore di cassa integrazione, anche se aumenta la fiducia di imprese e consumatori, non ci dimentichiamo che la sfida di adesso è migliorare la qualità del lavoro.
Ecco le nostre proposte: salario minimo legale e aumento degli stipendi, in linea con la filosofia del sostegno al ceto medio che ha portato agli ottanta euro. Ne abbiamo parlato anche ieri a Porta a Porta (per chi non l’ha visto, ecco il link).

Gli altri che si candideranno alle elezioni del 4 marzo?
I Cinque Stelle non scommettono sul lavoro, ma sul reddito di cittadinanza. Per loro l’innovazione tecnologica ci costringerà a vivere di sussidi e assistenzialismo, per noi aprirà le strade a nuovi lavori come la storia dell’Uomo ci ha abituato da secoli.
Berlusconi ieri mattina voleva abolire il Jobs Act; poi quando ha visto le reazioni alla sera ha cambiato idea. Salvini rilancia sulle sue proposte storiche, dalla possibilità di uscire dall’Euro fino alla lotta contro la Fornero. Il programma elettorale di Berlusconi e Salvini (che peraltro non vanno d’accordo praticamente su nulla, ma sono bravi a fingere) ha un costo di oltre 200 miliardi di euro, comprendendo reddito di dignità, flat tax, riforma Fornero, pensioni minime.
Il programma elettorale dei Cinque Stelle ha un costo di circa 100 miliardi di euro col solo reddito di cittadinanza e con l’operazione quota 41 proposta ieri da Di Maio.
Il PD gioca e giocherà in questa campagna elettorale la carta della concretezza: noi non promettiamo la luna. Facciamo vedere dov’era questo Paese. Dove lo abbiamo accompagnato. E soprattutto quale visione abbiamo per i prossimi anni. Per questo tutte le proposte del PD saranno in una colonna accanto alla quale ci saranno i risultati raggiunti fino ad oggi. Ci possiamo permettere di sognare perché abbiamo dei risultati da offrire, non degli slogan.
E questo elenco non è una lista della spesa ma il frutto di un disegno complessivo che mette al centro lavoro, Europa, bellezza e cultura.
Ne parleremo martedì 16 gennaio alla Direzione Nazionale del PD.

Più andiamo avanti con la campagna elettorale più emergono le differenze.
Salvini e Di Maio hanno un rapporto altalenante con l’Europa e con l’Euro.
Berlusconi e Grillo vivono una relazione complicata con il fisco tanto è vero che la lotta all’evasione fiscale sul modello utilizzato per il canone (paghiamo tutti, paghiamo meno) sembra essere argomento solo del PD.

Ma quello che trovo inaccettabile è l’atteggiamento di chi gioca sulla paura dei vaccini, come ha fatto ieri Matteo Salvini. L’idea che Salvini difenda la libertà dall’obbligo dei vaccini è concettualmente orripilante. Perché se si vaccina solo chi lo desidera crescono le malattie e peggiora la qualità della vita dei nostri figli. Qui i numeri e le bufale che circolano sui vaccini. Qui il post del prof. Burioni chiude ogni tipo di discussione.

Per chi poi vuole divertirsi a capire come l’esercito dei troll attraverso le bugie online tiene insieme la battaglia politica con la disinformazione sanitaria, qui c’è il secondo report sulle Fake News. Come potete vedere, chi attacca il Partito Democratico difende il mondo del No ai vaccini.

Ci sarà modo per continuare a discutere insieme:
• venerdì e sabato, assemblea degli amministratori a Torino;
• domenica 14 incontro con Giorgio Gori a Milano, assieme al Sindaco Sala e al Ministro Calenda;
• giovedì 18 appuntamento a Caltagirone nel nome di don Sturzo per riflettere su Popolarismo contro Populismo;
• sabato 20 sarà l’occasione di una grande iniziativa pubblica sull’Europa a Milano.
E molti altri appuntamenti che per il momento non cito.

Lasciate che ringrazi i tanti che mi hanno scritto per il mio 43° compleanno.
Il regalo di compleanno (politico) più bello lo ha fatto a me e a tutti noi Paolo Siani, stimato medico napoletano in prima fila nella battaglia contro la povertà educativa e contro la camorra (anche in memoria del fratello Giancarlo), che ha accettato la nostra proposta di correre alle elezioni con il PD. La presenza di Paolo nel prossimo Parlamento dimostra molte cose, a cominciare dalla più semplice: vogliamo liste di straordinaria qualità. E vogliamo lavorare su un progetto di ampio respiro per il Mezzogiorno. Perché vanno bene le liste di cose da fare, va bene la visione, vanno bene i risultati. Ma poi ci vogliono le persone credibili. Quelle come Paolo Siani, per intendersi.

Ogni giorno che passa vedo il clima cambiare. Crescono le divisioni della destra (anche interne ai singoli partiti: oggi volano stracci tra Maroni e Salvini). Cresce la consapevolezza che il Movimento Cinque Stelle è il prototipo dell’incapacità al potere, come dimostra l’incredibile vicenda dei rifiuti. E allora occorre che il PD e la coalizione di centrosinistra siano forti e credibili. Proviamoci insieme, amici: io ci credo ogni giorno di più.

Un sorriso,
Matteo
www.matteorenzi.it/app

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