Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali
“Impronte Sannite” E Non Solo
Continuando a ripercorrere quanto accaduto prima e durante quella che io chiamavo “La santa Notte”, eccoci al giorno di San Silvestro. La mattinata l’ho passata a ricordarti ciò che era accaduto una settimana prima, ma giunta l’ora dell’aperitivo e sapendo che fra i miei amici e collaboratori, quel giorno era presente solo Marco, avendo in mente di non costituire la squadra per le maidunate che di lì a qualche ora avremmo potuto espettorare, esco con Marco per l’appunto, visto che volevamo verificare la presenza dei camperisti, quest’anno ospitati in paese proprio il giorno dell’ultimo dell’anno.
Il programma delle manifestazioni collaterali, prevedeva che in mattinata chi avesse avuta l’idea di giungere con il proprio automezzo nel borgo delle maidunate, sarebbe stato accolto con la consueta visita al castello ecc. A mezzogiorno, prima dell’aperitivo, io e Marco, abbiamo pensato di andare a verificare se tutto fosse in regola, per prima cosa passando per viale Veneto. In quel frangente, troviamo che i camper stavano arrivando alla spicciolata ed ancora non parcheggiavano. Salutando qualcuno di coloro che negli anni sono diventati nostri amici, scopriamo intanto che questi scendevano dalle nuvole, a proposito di ciò che avrebbero dovuto trovare già in mattinata, cosa che per via del fatto che il loro arrivo era ritardato, evidentemente è clamorosamente saltata. Pazienza, per non dire di peggio. Ad uno di costoro, confido che probabilmente non avremmo costituita la squadra, atteso che quanto sai in merito al mio pensiero su come hanno ridotto il nostro capodanno, mi faceva propendere per questa drastica soluzione, desiderata da qualche cretino locale che ancora si ostina a cercar di fare terra bruciata attorno a me, suscitando di conseguenza l’ilarità di chi non mi abbandona e la mia compassione per personaggi così limitati, da lasciar cuocere nel loro brodo di stupidità perché un po’ d’umana pietas non si nega a nessuno. Chi interloquiva con me e Marco, si lasciava scappare a sua volta qualche confidenza che mista alla solidarietà nei nostri confronti, ci spiegava che anche chi arrivava, constatato lo stato di belligeranza che di certo non faceva bene alla festa, ne traeva e ne avrebbe tratte le più negative conseguenze per il futuro, in riferimento a successive visite. Le visite dunque: una volta sistemati i camper, io istigo Marco e lui li conta per il momento senza fotografarli: Aggiunti ai sette che erano stati preventivamente sistemati nell’apposita area attrezzata, i diciannove appena fermati fra piazza Riccardo e parte di viale veneto, portano al ragguardevole numero di ventisei mezzi. UN GRANDE SUCCESSO!!!
Salutati i nostri pazienti amici, ci spostiamo al bar di Mary per l’aperitivo, per tornare successivamente a casa a pranzare.
Alle sèi pomeridiane di un a dir poco scazzato trentun dicembre, ecco che torniamo fuori dalla tana e nel cercare qualche diversivo per variare la solita routine, troviamo la gradita sorpresa di una mostra personale di sculture che l’Artista Antonio Di Maria, (pucin), aveva allestito nel locale che fa angolo tra piazza Vittorio Emanuele e via Nazionale.
Nulla di trascendentale, se non vogliamo trattare la particolarità che ancora una volta mi fa dire fieramente che quando ci si confronta con Antonio, si è obbligati a vedere l’anima dell’Artista che alberga in lui.
Antonio infatti, è stato in grado di farmi innamorare delle sue opere e dell’arte in generale, atteso che con la pazienza che lo contraddistingue, il Nostro mi abbia letteralmente guidato con la mano nel toccare i suoi Capolavori.
Nel farlo, in compagnia di qualche bicchiere di vino ed altri generi di conforto, abbiamo discusso del più e del meno, ma nessuno poteva immaginare quello che di lì a qualche ora ci avrebbe uniti ancora meglio, cosa della quale ti rendiconterò domani.
Salutato il Paradiso di Antonio, perché non tornare all’inferno per raccontartelo come sappiamo fare noi? Erano circa le sette di una moscia domenica di fine anno, quando mi viene in mente che forse avremmo potuto trovare a gambatesa anche Michele Ugliola, (il sanseverese), visto che a suo tempo mi aveva annunciata la sua probabile presenza per Capodanno. Andiamo dunque verso casa del nostro amico per stanarlo e…
Troviamo l’isola ecologica della quale si vanta l’amministrazione municipale. Sotto un supportico dell’“amato” centro storico scordato da Dio, ma adeguatamente utilizzato dagli ecologisti complici di chi ci governa, (per altro sito proprio in prossimità del municipio), troviamo altre impronte, sicuramente anch’esse sannite, ma davvero poco gradite. Io, questa cosa la mostro anche a chi, di lì ad un giorno, nel farmi una maidunata dal palco, mi avrebbe accusato di lamentarmi dell’operato della leccheria. La maidunata di Luigi Passarelli l’ho gradita e per questo lo ringrazio pubblicamente; chiedo a te però, alla luce di queste sette “Bellezze” appena mostrate in foto, se considerare la maidunata della quale ho accennato, uno scherzo proposto per mancanza di argomenti o solo il tentativo di esorcizzare una realtà che se tutto va come spero, dovrebbe portare alla fine dell’incubo di avere le falsità fatte persone come governanti di un borgo via via sempre più portato verso la morte.
Ma… Arriviamo o no alle maidunate?
Per adesso cerchiamo d’immaginare cosa ne pensi il mio amico sanseverese di ciò che accade vicino casa sua, acquistata perché a suo tempo gli fu fatto credere che avrebbe vissuto nella più totale tranquillità… Per il resto:
A domani!