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Enews 508, mercoledì 3 gennaio 2018

Di Matteo Renzi

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Prima E-News dell’anno. Rinnovo a tutti voi e alle vostre famiglie gli auguri più belli per un 2018 ricco di felicità.

Mancano solo 60 giorni alle elezioni politiche. E io spero che la campagna elettorale si concentri sui contenuti, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere, concretamente, cosa vorranno fare le persone che si candidano a rappresentarli in Parlamento.
Noi al governo siamo riusciti a inserire gli 80 euro in busta paga. E a stabilizzarli. Gli altri vogliono cancellarli o mantenerli?

Noi al governo siamo riusciti ad azzerare l’Imu sull’abitazione principale nel 2015. Anche il Presidente francese Macron ha annunciato l’abolizione della tassa sulla prima casa. Gli altri, da Salvini a Di Maio, vogliono rimetterla?
Qui ho fatto un post sull’IMU, qui su 18App.
Nei prossimi giorni torneremo su molti argomenti di campagna elettorale, anche alla luce della proposta di programma che la Direzione del PD discuterà nella prossima riunione. Tommaso Nannicini ci sta lavorando, e su Avvenire di oggi – qui – trovate il suo intervento in cui rilancia una proposta alla quale tengo molto: il salario minimo.
Vorremmo parlare di questo anziché inseguire bugie e bufale.

L’ultima che sta girando molto via sms è che avrei organizzato un complotto per aiutare miei amici e cugini di terzo grado impegnati nella fabbricazione di sacchetti. Ebbene sì. Voi non immaginate quanto sia diabolica la nostra mente: prepariamo complotti tutti i giorni, anche tra San Silvestro e Capodanno.
La storia è molto più semplice. Nel 2017 l’Italia ha attuato una direttiva europea che tende a eliminare la plastica dai sacchetti. L’obiettivo sacrosanto è combattere l’inquinamento alla luce degli impegni che abbiamo firmato a Parigi e che rivendichiamo: noi a differenza di Trump non abbiamo cambiato idea.
E quanto all’accusa che il Parlamento lo avrebbe fatto per un’azienda amica mia vorrei ricordare che in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano sacchetti prodotti da materiale naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato. Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali. Spero che alla fine del 2018 le aziende italiane attive nell’economia verde siano il doppio e facciano meglio dei concorrenti globali, specie quelli del Sud Est asiatico che in questo settore stanno investendo molto.
Noi faremo la campagna elettorale seriamente, parlando dei problemi veri e offrendo soluzioni. Per pulire l’Italia dall’inquinamento ambientale e anche da quello delle fake news. Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo. Ma nei prossimi giorni pubblicheremo il nuovo report sulle Fake News.

La campagna elettorale, insomma, si annuncia bella impegnativa, ma anche molto esaltante. Chi vuole darci una mano sul proprio territorio per favore segnali la sua presenza qui o sulla mia APP.

Non dimentichiamo che questa legge elettorale:
• Per un terzo premia le coalizioni. E speriamo di risolvere i problemi burocratici ad esempio sulla raccolta delle firme per la lista “Più Europa”
• Per due terzi premia i singoli partiti. E qui vogliamo essere il primo partito. Sarà un testa a testa con i Cinque Stelle, secondo i sondaggi. Ma se lavoriamo bene in questi sessanta giorni saremo il primo partito e il primo gruppo parlamentare della prossima legislatura.

Pensierino della Sera. Virginia Raggi ha chiesto di essere processata quando ha capito che l’avrebbero rinviata a giudizio. Bene, ha fatto bene. Un dirigente politico non scappa dai processi. Certo fa sorridere che il Movimento Cinque Stelle che chiede sempre le dimissioni dei propri avversari appena arriva un avviso di garanzia (talvolta anche quando non arriva l’avviso di garanzia, basta che le dimissioni da chiedere siano di uno del PD), abbia il proprio sindaco di punta che deve affrontare un processo penale per falso. E del resto anche il sindaco di Torino è sotto indagine (anche) per falso relativo al Bilancio dello scorso anno. Ma noi siamo garantisti sempre. Garantisti soprattutto con gli altri e con le altre. Noi non chiediamo dimissioni per un avviso di garanzia. Non chiediamo le dimissioni nemmeno a chi viene processato. Ci basterebbe, banalmente, che chi urlando onestà ha fatto il moralista con gli altri e insultato cittadini onesti iscritti al PD, ogni tanto si ricordasse di chiedere scusa. Nel frattempo per evitare che Roma sia sommersa dai rifiuti – vista l’incapacità della giunta della Capitale – l’Emilia Romagna si farà carico del problema per un periodo speriamo limitato. Grazie al Presidente Stefano Bonaccini, amministratore del Partito Democratico, a capo di una squadra di governo che conosce il senso della parola serietà. E che per evitare problemi a Roma risolve il problema dei rifiuti di un’amministrazione con un altro colore politico. Questo è il PD.

Un sorriso,
Matteo

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