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Gambatesa. Antivigilia Di Capodanno 2018: Qualcosa Che Non C’E’

Di Vittorio Venditti

Dimostrazione Preelettorale? ALLA CARICA!!!!!!!

Come accennato ieri, eccoci a riprendere quanto accaduto durante la scorsa fine settimana a Gambatesa, a proposito di ciò che una volta era per noi la Tradizione per antonomasia: Quella delle maidunate. Dividendo in tre parti il racconto, oggi ci leviamo di torno la prima delle disgrazie che da qualche anno, complice un’amministrazione municipale “di Larghe Vedute”, ci obbliga ad osservare sotto un’altra ottica la festività della trasgressione locale, oramai addomesticata e prona agli interessi di chi, speriamo almeno ne abbia ricevuti benefici economici. I fatti:

Sabato scorso, come da programma che ovviamente a noi non è stato girato, sono iniziati i festeggiamenti per la trecento diciottesima edizione delle maidunate. Come incipit, in ossequio ai gemellaggi, (più o meno sentiti, più o meno redditizi), che vedono l’amministrazione municipale ed una pletora di suoi accoliti spostarsi a spese della cittadinanza per varie parti d’Italia con le conseguenti non sempre belle figure che ne derivano, ecco che verso le sèi pomeridiane, in piazza municipio, uno sparuto nucleo di gambatesani, unito a pochi turisti, per la maggior parte dei casi giunti a seguito di emigrati di ritorno in paese per il Capodanno, accoglie il gruppo dei bufù di casacalenda.

Prima di trattare di quant’è accaduto a seguire, va detto che già in mattinata, per cercar di capire quali fossero i benefici economici che il borgo avrebbe tratti dalla festa in questione, ne avevo parlato con diversi, dei pochi esercenti che ancora riescono in qualche maniera a sopravvivere a Gambatesa, ma soprattutto hanno il coraggio di dire pane al pane e vino al vino, cosa che come sai, da noi è più difficile da trovare che nelle terre ove la Mafia spara. Parlando in particolare con Pasquale il macellaio, ho sentita una frase che mi ha colpito, lasciandomi senza parole per controbattere. Alla mia domanda sul numero delle presenze per l’occasione, Pasquale mi ha candidamente risposto: “Si trovano i parcheggi! Se ne trovano più oggi che il giorno della Madonna del Rosario!”, intendendo perciò che di gente non ce n’era. In effetti, uscendo già per l’aperitivo di sabato, quanto osservato da Pasquale, si è presentato in tutta la sua drammaticità, anche se poi le zone adibite a parcheggio auto venivano pian piano ristrette, atteso che nel frattempo era stata montata la tensostruttura riscaldata ove si è installata La Cantinella Vagabonda che avrebbe gestito lo spazio temporaneamente tolto all’inizio di Corso Roma, per proporre il cenone e comunque un punto fisso di ristoro per i tre giorni a venire. Gli spazi per il parcheggio delle automobili si sarebbero ulteriormente ridotti, a seguito della presenza dei camperisti che, come già profetato qui, sarebbero rimasti a viale Veneto, ma di questo tratterò domani.

Tornando a sabato pomeriggio, verso le sèi e un quarto, in compagnia del solito Totore, esco per vedere com’era la situazione e sento che da piazza municipio, al posto di bufù et similia, si spande per l’aere la voce di quella che improvvisa un comizio, presenti il governatore della regione Molise Paolo Di Laura frattura, il presidente della provincia di Campobasso, nonché Sindaco del capoluogo di regione Antonio Battista e la prima cittadina di Riccia, oltreché segretaria regionale del partito democratico Micaela Fanelli:

UN BEL TRIO!!!
E con quella che ciarlava… Un gran bello spettacolo!
Nello spettacolo?

Lo stomaco non mi regge e con il mio collaboratore cerco di scappare da quella situazione, rifugiandomi nel Ideal Bar Sport di Salvatore Gallo, (A Ccett), dove riscontro qualcosa che mi ricorda che quando si pensa di aver toccato il fondo, ci si deve aspettare che qualcuno bussi da sotto. E’ questa, la sintesi di quanto sto per dirti. Se infatti in piazza municipio si “viveva” quanto descritto sopra, entrando nel bar ove pensavamo di trascorrere la restante parte del pomeriggio, troviamo il consorte di chi stava arringando la folla, intento a guardare un gruppo di concittadini che giocava a carte. Morale della favola: NON CI CREDONO NEMMENO LORO, DOVREMMO ASSECONDARLI NOI? Erano le sèi e venticinque ed il vostro falegname, è rimasto in loco fino alle sette meno un quarto. A seguire, ecco l’arrivo di qualche lecchino, segno che almeno la parte politica era conclusa. Verso le otto meno un quarto, giungono nel locale un paio di organizzatori della trasferta dei bufù di Casacalenda, come prova del fatto che anche il lasso di tempo dedicato alla musica aveva avuto termine.

Rientrato a casa per la cena, ecco il grottesco: Mi racconta mio fratello, che oltre alla presenza dei bufù di cui sopra, (tolto il gemellaggio, ti chiedo di spiegarmi cosa c’entrassero col capodanno gambatesano perché da quell’ignorante che sono, non l’ho capito), l’associazione che si cura dell’organizzazione delle maidunate che non avrebbero bisogno di venir organizzate da chi che sia, aveva fatta esibire la “scuola Delle Maitunat” per cui, un gruppo di bambini, adeguatamente istruiti, aveva cantate delle maidunate appositamente predisposte per la catechesi e fino a qui, nulla di male. Il grottesco dicevo, si è verificato quando, in presenza del politicame sopra descritto, in evidente assetto da campagna elettorale, nonché delle telecamere di supporto, mentre tutti erano intenti a seguire una manifestazione che a detta di mio fratello, ma soprattutto della risonanza degli applausi che ho sentita con le mie orecchie, battimani più o meno caldi che ogni tanto infarcivano l’evento, non doveva contenere più di un’ottantina di partecipanti per voler loro bene, evidentemente bambini compresi, mentre accadeva tutto questo, si è visto l’addetto culturale ed alle comunicazioni della lista “Gambatesa Partecipa” attualmente al governo in paese, spostarsi da un estremo all’altro della piazza, proprio per venir inquadrato al meglio da chi stava registrando la manifestazione.

Luca D’Alessandro, (schiattarella), è in fase di precandidatura?
Se è così, ci sarà da divertirsi!
Altro che maidunate!

Bene: Dopo aver sentito il racconto appena rimesso all’esame della tua intelligenza ed aver svogliatamente mangiato qualcosa in presenza per altro di una nostra ospite che ha voluto passare nel borgo le vacanze di Natale e capodanno e perciò assisteva impotente ai nostri racconti che evidentemente avevano dell’incredibile, viste le periodiche reazioni di lei, variabili fra l’incredulità e la quasi costernazione, eccomi di nuovo in strada. Erano circa le undici di sera; di sorpresa arriva anche Marco da Roma e con Totore che era tornato a prelevarmi e Marco giust’appunto, torno in piazza per verificare il prosieguo degli eventi, che proponeva una polenta comune nella tensostruttura prima descritta. Forse perché già tardi, ma ci troviamo a dover sentire, (da fuori, è ovvio!), un gruppo di avvinazzati che, munito di una chitarra con almeno due delle sèi corde dissonanti, per non dire mal accordate, si esibiva nello sguaiato canto di stornelli romani, in palese contravvenzione con i dettami del vero ubriaco, disonore per Gambatesa, ma soprattutto per la C G Pelle: VERGOGNA!!! Per il resto, in piazza Vittorio Emanuele, così come in via Nazionale, centro prelibato di Gambatesa, potevi girare con le tue nudità ben in vista che probabilmente avresti suscitato interesse solo in quei pochi piccioni rimasti a guardia di quell’edificio che ancora per poco ospita il locale ufficio postale.

La “magnifica” serata si è conclusa con una risposta da me ricevuta da una persona che fino ad oggi ho considerata Trasgressiva, ma che proprio grazie al riscontro di sabato sera ho potuto annoverare fra chi ha più paura degli altri che almeno lo danno a vedere, concludendo che esistono personaggi che definire vigliacchi è poco, atteso che si tratti inequivocabilmente di buffoni. Per giungere a questo punto d’arrivo ho impiegati cinque anni e quindi mi posso finalmente ritenere soddisfatto.

E… I camperisti?

Perché anticiparti la sorpresa? Ne tratteremo domani!