Di Stefano Venditti
Non poteva esserci miglior conclusione di anno per il campobassano Michele Santelia. Il genio del noto studioso molisano, infatti, ha ricevuto l’ennesimo riconoscimento al suo grande ed indubbio talento: quello di scrivere al contrario e di riuscire in tempi alquanto brevi ad impadronirsi della grammatica e della scrittura anche di lingue e linguaggi scomparsi e sconosciuti ai più.
In questi ultimi giorni del 2017, infatti, è stato attribuito a Michele Santelia il 13° Certificato Guinness World Records col quale il Guinness World Records ha omologato la sua ultima opera letteraria dal titolo “The Indian Vedas backwards” ed aggiornato i suoi records.
Lo scorso 10 aprile il Santelia ha terminato di ritrascrivere al contrario, digitando contemporaneamente su 4 tastiere bianche di computer e senza vedere il videoterminale durante la digitazione, la sua ultima opera, dal titolo “The Indian Vedas Backwards”, ossia la ritrascrizione dei Veda indiani in linguaggio Sanskrita. Ne è uscito fuori un volume molto grande: alto cm 42, e del peso di 35 kg.
Un’opera molto bella anche da vedere grazie alla copertina realizzata interamente in cuoio massiccio; al centro campeggia, in tutta la sua bellezza e maestosità il viso della divinità indiana Shiva che ha molto a che fare con i testi sacri dei Veda Indiani.
Ma cosa sono i Veda? I Veda indiani sono un’antichissima raccolta in sanscrito vedico di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XXII secolo a.C. l’India settentrionale, costituenti la civiltà religiosa vedica, che sono divenuti, a partire dalla nostra era, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo.
“Con la parola Veda, che in sanscrito significa “il Sapere”, si indica quindi un corpus di letteratura religiosa fra i più antichi di tutta l’umanità, oltre che unico, nel suo genere.
In tale corpus ritroviamo una straordinaria varietà dei testi che ne fanno parte, la profonda e per certi versi ancora inesplorata dottrina di quelle antichissime popolazioni e l’altissimo valore spirituale della sua natura che ne fanno un’opera straordinaria e unica nel suo genere.
Ho iniziato a ritrascriverla al contrario il 22 febbraio 2017, terminandola il 10 aprile 2017, alla presenza di due testimoni – ha spiegato Santelia.
“The Indian Vedas Backwards” è composta da 1,153 pagine, 107,216 parole, 635,995 caratteri, 9,277 paragrafi e 20,924 righe.
Con l’aggiunta di questo volume, la Torre di libri al contrario più alta del mondo misura ora 7,03 metri e 3 centimetri e pesa kg 743,40. A tutt’oggi Michele Santelia ha ritrascritto ben 4,085,957 parole, 23,040,829 caratteri, 30,680 pagine, 287,558 paragrafi, 619,218 righe.
Ha dedicato “The Indian Vedas backwards” alla Pace nel mondo.
“Una particolarità di quest’opera è che azionando un telecomando emana automaticamente una dolce, fragrante essenza di Sandalo Indiano che rende ancora più intrigante l’atmosfera e i misteri dei Veda indiani e della civiltà indiana – ha rimarcato Santelia -”.
Inoltre i suoi records sono stati omologati anche sul Libro del Guinness World Records 2018 e si riferiscono a quelli dell’opera dello scorso anno dal titolo “In Company of the Ufos Backwards” che il Santelia ha dedicato all’eroe italiano Giulio Regeni;
infatti lo scorso anno ha inviato ai suoi genitori il certificato originale con il quale il Guinness Records gli ha omologato il record e sul quale è riportata la dedica al compianto Regeni.