Comitato Paralimpico Del Molise – Provincia Di Campobasso
10 Marzo 2012
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10 Marzo 2012
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Stanchezza E Vetustà Di Una Comunista

Di Mario Ricca

Questo E’ Il Ringraziamento!!!

Nelle ultime settimane, la cronaca ci racconta episodi purtroppo anche tragici che per forza di cose, coinvolgono la Politica estera del nostro Paese.

In un precedente delirio, (Processo O Funerale?), mi sono espresso sulla vicenda marò, facendolo in maniera come di consueto molto rozza e spicciola.
L’ho fatto però senza aver debiti di riconoscenza nei confronti di una diplomazia italiana che nonostante le carenze in fatto di forza contrattuale nell’ambito geo politico , spesso è costretta ad intervenire per colpe di chi si avventura in territori pericolosi in nome di motivazioni secondo me assai discutibili.

Personalmente sono sempre stato diffidente verso chi va a rischiare la pelle per “amore del prossimo e della verità”; il mio scetticismo scaturisce dal fatto che sono fermamente convinto che nessuno fa niente per niente.
Dietro certe scelte di vita comunque rispettabili se pur personalmente non condivisibili a mio avviso, si nascondono patetici desideri di fuga causa frustrazione o ricerca legittima di guadagni magari provenienti da “generose” entità occulte celate dietro no-profit di facciata che danno tanto consenso e soprattutto sciacquano tante bocche assetate di visibilità.
Quando poi questa visibilità viene meno, abbiamo chi per elemosinare attenzione da parte della pubblica opinione, sputa sentenze in quei piatti dove prima si è mangiato.
Mi riferisco alla signora Giuliana Sgrena e alla sua disapprovazione verso la diplomazia italiana (per colpa della quale, a mio avviso, lei è ancora tra noi), relativamente alla questione marò:
(La Sgrena condanna i marò? Per salvarla pagammo 4,6 mln).

Naturalmente certe affermazioni fanno parte del repertorio ipocrita dei comunisti che quando non sono i diretti beneficiari di un sistema che non è perfetto e mai lo sarà, sparano a zero.
Nel caso della giornalista sopracitata, (che a mio parere se non fosse per la disavventura che lei si è cercata e che l’ha tirata fuori da un anonimato nel quale probbabilmente avrebbe continuato a vivere), costei dimentica (sempre a mio avviso) volutamente che un servitore dello Stato ha pagato con la vita le pecche di una diplomazia che avrebbe dovuto secondo me lasciare la nostra avventuriera là, dove si trovava.
Così come, la stessa imperfetta ma operante diplomazia, dovrebbe evitare di assecondare demagoghi e personaggi famosi a caccia di pubblicità ulteriore che tanto fiato stanno sprecando per Rossella Urru, altra persona per la quale pur sperando in una felice soluzione per la di lei situazione, non posso dimenticare che la nostra, ha scelto liberamente il suo destino nella piena consapevolezza dei rischi di certe “missioni”.

Troppo comodo pretendere soccorso dal Governo quando le cose si mettono male,.
Ancora peggio, ritenere di avere su queste forme di assistenzialismo l’esclusiva.