Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Torniamo Sul Tema: Chi Vincerà Quest’Anno?
Ci siamo: Ecco Capodanno o ciò che ne resta, visto lo scempio generato in questi ultimi anni da chi dice di voler ravvivare qualcosa che è stata inesorabilmente e soprattutto irrimediabilmente snaturata e di conseguenza uccisa.
Ne ho già trattato qui esattamente un mese fa, per quanto riguarda l’aspetto “ospiti” e nei link correlati trovi tutto il mio disappunto per gli accadimenti precedenti;
qui invece e con il medesimo titolo riproposto oggi, puoi vedere come la pensavo e come la penso, alla luce di quanto continua a verificarsi. Non ripeto quanto puoi leggere nei collegamenti ipertestuali, ma aggiungo qualche altra cosa che mi rende sempre più distante da una pastetta che non è ciò che si vuol far credere, nemmeno dal punto di vista del ritorno economico, cosa che al limite giustificherebbe l’assassinio del quale sto trattando, cosa che giustifica a pieno il dilettantismo con il quale la cosa viene affrontata da anni e trattata di conseguenza.
Andando per ordine e riprendendo la pacchianata denominata benedizione delle squadre, (che ricordo a me stesso è stata imposta una decina d’anni fa per volere di chi poi ha presa la sua strada, volendo coinvolgere nel suo progetto tutto il paese suo malgrado), va ribadito innanzitutto che le maidunate sono l’impertinenza elevata all’ennesima potenza e non è chiaro a nessuno il perché certa “satanica” forma di ribellione debba venir relegata alla stessa stregua di tutto ciò che crea problemi agli interessi nascosti di chi relega il Prossimo per l’appunto e di questo tornerò a sparlare dopodomani. Per ora, visto che se hanno fatto trenta, non ci metterebbero niente a fare anche trentuno, mi sia permessa una proposta che andrebbe a chiudere il cerchio sul tema “benedizione”: Dato che ciò assomiglia a quanto succede nel triangolo San Martino in Pensilis/Portocannone/Ururi, propongo che da questa edizione, chi vincerà sul palco, oltre al premio, dovrà avere anche l’onere e l’onore di portare la statua della Madonna della Vittoria in processione il quindici di agosto di ogni anno che va ad iniziare dal capodanno in questione. La benedizione dei buoi, (così mi sembra di veder considerati i gambatesani), in questo modo sarebbe omologata alle carresi ed avremmo fatto un bel passo in avanti verso la globalizzazione che è poi null’altro che la contraddizione in termini di ogni tradizione.
Detto ciò, passiamo ai risvolti economici derivanti da quanto si impone come tradizione. Nei giorni scorsi, mi ha telefonato un amico per farmi gli auguri di buone feste e nel chiacchierare, il Nostro mi ha detto: “devono venire amici a vedere le maidunate, ho provato a chiamare tutti i B&B di Gambatesa: Tutto occupato, non c’è un posto libero nemmeno a spararsi”. Io ovviamente ho deriso di gusto il mio amico, ma perché? A Gambatesa, la situazione alberghiera è praticamente inesistente; c’è un albergo che però è sito sulla SS645 ed un altro esercizio simile, sempre sulla strada appena citata, si trova in agro di Pietracatella. In paese, oltre ad un paio di B&B, di cui uno in questo periodo occupato da una famiglia, esistono solo personaggi di dubbio gusto che alla faccia della santa cristianità che dicono di professare, affittano le loro case, regolarmente in nero. Parlo di loro case, quando non di abitazioni di proprietà di gente che le ha lasciate nella loro custodia, persone e fatti già trattati qui. Sulla regolarità di questi B&B non indago, atteso che: 1°, siano proprietà privata ed al limite, il compito di queste indagini è della direzione delle entrate; 2°, perché di conseguenza, siccome fra l’eventuale truffatore ed il truffato di turno, il secondo ha l’ultima parola contrattuale, va da sé che eventuali atti non conformi a ciò che detta la Legge sono a carico di chi li subisce. Per il resto, tolti i camperisti che arriveranno dopodomani, per cui cessa di esistere anche il problema di doverli accogliere il giorno prima, e messi da parte coloro che rientrano in paese dalle più disparate località ove normalmente questa gente vive, con magari a seguito qualche curioso fra i propri amici, con il desiderio di assistere allo spettacolo del quale trattiamo, tutto si può dire, tranne che Gambatesa abbia fatto il pienone di turisti e da ciò ne deriverà l’agognato gran beneficio economico che darà ricchezza e prosperità per l’intero anno a seguire.
Dunque: Cos’è “tutto occupato”?
E poi: Chi vincerà quest’anno ciò che verrà proposto sul palco del primo gennaio, altra cosa che non ha trecentodiciotto anni?
A mio modesto parere, tolti coloro che chiederanno direttamente il “premio”, nuova tradizione nella tradizione, quest’anno le porte saranno spalancate a chi ha “partecipato”.
Scommettiamo?
Per oggi mi fermo, in attesa di vedere come si svolgerà per me quest’ulteriore festa “non festa”, una volta attesa da chi la sentiva a guisa di droga, oggi un fastidio e forse l’unico punto d’aggregazione per gente sola, adeguatamente trasformato a favore di chi viene a comandare a casa nostra, luogo dove si è arrivati al punto di calarsi le braghe per snaturare una tradizione d’impertinenza, annacquata e così uccisa con la medesima impertinenza che fu, di quella, tradizione la ragione di vita.
Buon Anno?