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Festa Della DONNA: Perché “Disperare”?

Di Vittorio Venditti
(Foto) Di Antonio

Noi, Ci “Consoliamo” Così:

Felice Che Prepara

Ieri, come ogni anno, abbiamo dovuto sopportare la rituale festa dedicata alle Donne, per noi esclusivamente festa dei fiorai e iattura per quell’altro genere di esseri viventi che risponde al nome di Mimosa.

Atteso che ogni uomo, maturo che vuol bene alla propria compagna, figlia, sorella o madre, (senza retoriche), festeggia le proprie Donne ogni giorno che Dio ci manda, visto che la Donna per sua natura è denominabile per sinonimo Vita, essendone la fonte,(se non assoluta, almeno Principale, e considerato che le “feste” in questione, altro non sono che fonte di guadagno per vari settori commerciali, assunto il fatto che ogni scusa è adatta per avere un minimo di riposo, se le Donne hanno fatto festa, noi uomini non potevamo essere da meno.

Stando a tale premessa, ieri pomeriggio, incontrando Felice Iacovelli, (Zngarell) nel bar di Salvatore a Ccett, io e Donato ci siamo trovati “Costretti” ad accettare, (è il caso), l’invito proposto da Felice:

“Andiamo tutti mbacc’i Macchie, e vediamo cosa fare”.

L’allettante invito, non poteva esser non accettato, per cui, acquistato un “presente” ovviamente commestibile, e presa la macchina di Felice, lui, io, Donato ed il figlio di Felice, (Antonio, nostro fotografo per la serata), verso le otto di ieri sera, abbiamo lasciata l’Ascia alle sue faccende e siamo andati spediti verso il “paradiso”.

Arrivati un quarto d’ora dopo, presso la casa dei genitori del nostro Ospite, eccoci accolti da mamma e papà Iacovelli, oltreché dai loro generi di conforto.

Pttrin, formaggio, (fresco e fritto) e pane tostato sul fuoco vivo, oltre all’ottimo vino fatto in casa, ci hanno permessa una lussuosa e gradevolissima serata.

Certo non dimenticavamo Totore!

Chiamandolo infatti, gli abbiamo proposto il giusto sprone, viatico ad un suo repentino rientro nel nostro paesello.

Fra un boccone e l’altro, una bevuta e la successiva, e tante, ma proprio tante amabilissime chiacchiere, condite da scambi di idee, come si conviene a chi fa “politica”, (intesa questa, nel senso più ateniese del termine), siamo arrivati a dare disturbo ai genitori di Felice, fino ed oltre le undici e mezza.

Salutati coloro che, loro malgrado, hanno accettata la nostra invasione, parlando parlando, siamo rientrati indenni a Gambatesa.

Speravamo di trovare un bar aperto; ma la solidarietà, (chissà quanto volontaria), dei gestori dei locali di paese, ha fatto sì che affrettassimo il nostro rientro a casa, utile per me per offrirti quanto stai leggendo.

Morale?

Al di là della dietrologia e della retorica:
Francia O Spagna, Purché Se Magna!