Di Stefano Venditti
Di Ielsi, Barbieri E Ziccardi Premiati Con L’Ercole Sannita
Anche nell’edizione 2017, la quinta consecutiva, della Festa dello Sport Regione Molise gli atleti paralimpici hanno rivestito un ruolo di primo piano. Ancora una volta è stato premiato il carattere, la determinazione, la grinta di atleti che con grande sacrificio portano avanti con risultati ragguardevoli sia l’impegno scolastico o di lavoro sia quello sportivo. Atleti che sono un esempio da seguire e che sono i migliori ambasciatori del comparto paralimpico non solo a livello regionale.
Quest’anno a ricevere l’ambito riconoscimento dell’Ercole sannita è stato per la Fipav/Sitting volley Emanuele Di Ielsi tesserato con la Termoli Pallavolo e titolare della Nazionale maggiore di sitting volley con la quale si è piazzato al 12° posto ai recenti Europei in Croazia,
per la Fic/Paraciclismo Lorena Ziccardi che tra le altre cose ha avuto anche il riconoscimento di migliore atleta donna del 2017 grazie ai due titoli italiani conquistati, sia su pista sia in linea, e al terzo posto ottenuto alla Coppa Europa,
per la Fin/Nuoto paralimpico Pompeo Barbieri che nel 2017 ha conquistato il titolo di Campione d’Italia sui 50, 100 e 200 stile libero realizzando una tripletta d’oro eccezionale.
Ovviamente il momento clou si è avuto quando sul palco del teatro Savoia è salito Giuseppe Campoccio, un’icona dello sport italiano e mondiale.
Un campione dal grande cuore, un uomo semplice ma diretto che ha raccontato la sua vita di atleta, di soldato, di appassionato dello sport, con parole che hanno colpito il cuore del numeroso pubblico che affollava in ogni ordine di posti la platea e i loggioni del Savoia.
Al di là del valore sportivo di Campoccio, medaglia di bronzo, tra le altre, ai recenti Mondiali di lancio del peso, che resta uno dei punti focali dello sport paralimpico internazionale, a Campobasso si è potuto conoscere meglio l’uomo Giuseppe Campoccio che è altrettanto fuori dal comune come il Campoccio atleta.
Si è compreso molto bene quanto sia fondamentale nella sua vita il rapporto strettissimo che lo lega alla moglie e al figlio e quanto la sua famiglia sia stata determinante nel suo percorso di vita. Un legame talmente indissolubile che Campoccio ha dedicato il premio ritirato, una speciale edizione dell’Ercole sannita, proprio alla moglie lanciando un bacio d’amore dal palco del Savoia.
Un campione, un atleta di primo piano, un “mostro” sacro dello sport che è rimasto una persona umile, alla mano e molto socievole con tutti che malgrado sia abituato a premiazioni in ambito mondiale si è letteralmente commosso, tanto da non riuscire a proferire parola, quando ha ricevuto il premio dalle mani del presidente del Cip Molise, Donatella Perrella.
Questo fa comprendere quanto per arrivare a determinati livelli, sia nella vita sia nello sport, bisogna essere persone vere, persone pure, persone dal grande cuore che rimangono sempre con i piedi per terra. La lezione che Giuseppe Campoccio ha dato alle giovani generazioni regionali e ai molisani in genere entrerà a pieno titolo tra le pagine più fulgide dello sport in senso lato che si sono scritte tra i confini regionali. Esempi come quello che Giuseppe Campoccio porta in lungo e in largo per l’Italia e il mondo non possono che far bene allo sport e alla vita in genere.