Il Barile Raschiato
12 Dicembre 2017
Enews 504, martedì 12 dicembre 2017
12 Dicembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 89 Martedì 12 dicembre 2017
“Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre” (Francesco De Gregori)
Occhio ai falsari
Fake news Ecco il primo rapporto del Pd sulla disinformazione in Rete: risulta sempre
più evidente la connection Lega-M5s
PAG. I-X
INFANZIA
Formare i bambini. La rivoluzione degli asili diventa realtà
Ecco come cambiano nidi e scuola materna: più opportunità per i giovani di domani. Parla la deputata dem Vanna Iori
PAGINA 2
L’EDITORIALE


La politica riaffermi il primato sulla giustizia
Annalisa Chirico
EEsiste un antidoto contro la repubblica giudiziaria: si chiama “primato della politica”. Soltanto una politica forte, consapevole della propria missione, può essere il motore del cambiamento. Non è un caso che, in più occasioni, autorevoli magistrati, nonché il Consiglio superiore della magistratura, abbiano invocato l’intervento del legislatore al fine di regolare materie rilevanti per l’amministrazione della giustizia. Si pensi soltanto alle cosiddette “porte girevoli”: la delibera, adottata nel 2015 dal plenum di Palazzo dei Marescialli, prevede il divieto di svolgere contemporaneamente funzioni politiche e giurisdizionali (per scongiurare i casi di pm assessore o giudice sindaco, consentiti dalla legge vigente). Il documento approvato dall’organo di autogoverno della magistratura considera la “discesa in campo” del magistrato come un percorso irreversibile: al termine dell’esperienza politica, la toga deve essere ricollocata nei ranghi dell’Avvocatura dello Stato o della dirigenza pubblica, senza che possa tornare a svolgere il ruolo di pm o giudice. Sono trascorsi mesi, anzi anni, e in Parlamento si discute una legge che vedrà la luce chissà quando e che, per paradosso, introduce norme più blande e permissive di quelle concepite dai magistrati. Che dire poi delle circolari di autoregolamentazione interne alle procure, ovvero dei ripetuti moniti, provenienti dalla magistratura associata, contro l’uso politico della giustizia a opera di chi brandisce avvisi di garanzia e soffiate giornalistiche per risolvere conti interni ai partiti. La supplenza togata è l’altra faccia dell’inerzia politica.
SEGUE A PAGINA 4
CINA
Di ritorno da un Paese in lotta contro il passato
PAGINA 3
Infanzia
La rivoluzione degli asili diventa realtà
Agnese Rapicetta CONDIVIDI SU
“C“Cambiamento, qualità
e prevenzione”, sono
queste le parole chia
ve che caratterizzano
il sistema integrato di
istruzione approvato dal
Consiglio dei Ministri su proposta della Mi
nistra Valeria Fedeli. Ne è sicura Vanna Iori,
deputata dem, originaria di Reggio Emilia,
modello per eccellenza della buona scuola ita
liana. Partendo da quel modello si è lavorato
tanto in Parlamento per superare le distanze
territoriali e cercare di semplificare le leggi
che sull’argomento erano molto complesse ed
eterogenee.
Nel Piano sono contenuti principi e regole
per dare seguito a una delle principali novi
tà previste dalla legge 107 del 2015 (Buona
Scuola) che, per la prima volta, ha sancito la
nascita di un sistema integrato per tutti i bam
bini da 0 a 6 anni. Previsto lo stanziamento
di risorse specifiche per il potenziamento dei
servizi offerti alle famiglie, per l’abbassamen
to dei costi sostenuti dai genitori, per garanti
re alle bambine e ai bambini pari opportunità
di educazione, istruzione e cura, superando
disuguaglianze e barriere territoriali, econo
miche e culturali. “Finalmente si inserisce
un percorso educativo e di qualità. E’ il passo
successivo all’assistenzialismo a cui abbiamo
assistito fino ad ora, stiamo raggiungendo i
livelli europei nella concezioni educativa dei
ragazzi”.
Che cosa cambia?
“Per la prima volta si punta sull’infanzia. Abbiamo deciso di investire sul tessuto sociale del nostro paese perché dare opportunità ai
bambini vuol dire creare una adulto con più opportunità. Abbiamo lavorato per tutti i bimbi, fino all’inizio del loro percorso scolastico, per garantire equità e giustizia sociale e superare i grandi disagi economici ed etnici che permangono nel nostro Paese. Se pensate che nel 40% delle case italiane non c’è un libro, noi abbiamo il dovere di lavorare per ampliare gli orizzonti dei ragazzi”.
La scuola torna ad essere lo strumento di integrazione e sviluppo per eccellenza?
“Assolutamente. Con questo sistema integrato si garantisce a tutti i bambini un vero e radicale cambiamento di qualità. Si baserà sull’Isee garantendo esenzioni totali o parziali, per questo possiamo dire con orgoglio che funzionerà anche come strumento di prevenzione per superare i disagi di tanti”.
Come nel concreto?
“Garantendo un’attività ludica non estemporanea con personale qualificato, si sviluppa l’apprendimento, l’autonomia e le capacità relazionali. Ma, ancora più importante, si riconosce a tutti i bambini ciò che non può essere dato per scontato come un pasto adeguato e il riposo. Troppi bimbi, ancora oggi, fanno un pasto completo soltanto a scuola, dobbiamo lavorare per garantirlo a tutti”.
Chi saranno i protagonisti di questo cambiamento?
“Sicuramente i genitori e gli insegnanti, impegnati su fronti diversi ma pronti a collaborare sempre insieme. Per gli insegnanti viene previsto un titolo di studio ben preciso che è quello della laurea, non si potrà più basare la propria professionalità sull’empatia – che pure è requisito essenziale- ma ci vorrà una vera competenza pedagogica. In questo modo si garantisce un rete di servizi e strutture effi-
Come si sviluppa il Sistema Integrato per l’infanzia da 0-6 anni?
Nidi e micro nidi (da 3 a 36 mesi)
Grande collaborazione con le famiglie per
garantire flessibilità e servizi educativi e ludici. Si garantisce un pasto completo e il riposo.
Servizi integrati (da 12-36 mesi)
Spazio gioco: per
massimo 5 ore al giorno che non prevede un pasto ma solo una merenda.
Centri per bambini e famiglie: dove è previsto la partecipazione attiva dei genitori.
Sezioni Primavera (da 24 a 36 mesi)
Sono sezioni sperimentali aggregate alle scuole d’infanzia.
Scuole d’Infanzia (da 3 a 6 anni)
Chi si occupadel servizio? Enti locali o soggetti privati (esempio nidi aziendali), cooperative sociale, strutture religiose. Tutti i servizi dovranno seguire le stesse regole per garantire una copertura territoriale omogenea e una diffusione capillare.
Come vi si accede? Attraverso l’ISEE per garantire equità e parità di accesso a tutti sulla base delle proprie possibilità
cienti”.
E per i genitori?
“Molte donne lasciano ancora il lavoro per occuparsi dei bambini o conducono una vita complicata fra casa -nido- posto di lavoro e viceversa, il servizio integrato cerca di essere un concreto sostegno alla genitorialità. Per questo dobbiamo rivendicare che il piano incide sull’infanzia ma contribuisce attivamente anche a creare un Paese che cresce”.
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Focus Cina
povero e meno sicuro. Senza ignorare, però, che l’irrompere in scena di nuovi player globali comporta, insieme alle opportunità, anche sfide e responsabilità per il vecchio e per i nuovi mondi. Sfide che possono fare paura e che dobbiamo evitare finiscano per alimentare, a casa nostra, il riemergere di egoismi nazionali e delle forze sovraniste, con l’effetto perverso di indebolire l’Unione europea come unica entità politica ed economica in grado di tenere testa alle potenze emergenti. Responsabilità che impongono a queste potenze di considerare che lo sviluppo economico non è mai sinonimo di progresso e non è mai veramente sostenibile, se non è accompagnato da reali passi in avanti sui temi della democrazia e dello stato di diritto.
Questi rimangono in Cina un orizzonte troppo lontano. Il Congresso del PCC li ha infatti relegati tra quelli da raggiungere entro il 2050, subordinandoli ancora una volta alla crescita economica e alla modernizzazione riconosciuti invece come obiettivi da consolidare rispettivamente entro il 2020 e il 2035.
Tornati a casa, difendiamo, pertanto, il valore di una sempre più intensa cooperazione, anche tra i partiti politici internazionali, curando però di rassicurare i nostri cittadini circa una più equa distribuzione dei benefici e una più efficace protezione dai rischi della globalizzazione.
Se ci riusciremo, continueremo a garantire e a guidare i grandi processi globali. Con l’orgoglio e la solidità della nostra democrazia e del nostro stato di diritto che rimangono un orizzonte con cui molti dei nostri partner devono ancora fare i conti. E con il nostro patrimonio di cultura giuridica e politica che richiama lo spazio inviolabile di libertà e diritti che spetta a ciascun individuo. Uno spazio irrinunciabile, nel quale ci muoviamo in Europa per creare non soltanto sviluppo, ma anche bellezza.
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Di ritorno da un Paese che lotta contro il suo passato
La visita dei giovani in Cina si ripete ogni anno: abbiamo visto come Pechino sta compiendo passi avanti nella lotta alla
povertà e nelle sfide per la modernizzazione
Erik Burckhardt CONDIVIDI SU
SSi è conclusa la nostra visita in Cina: dodici giovani selezionati dal Partito Democratico e invitati dal Partito Comunista Cinese (PCC) allo scopo di mostrare la forza e le energie dello sviluppo del gigante asiatico e vincere, nei possibili dirigenti politici progressisti di domani, i pregiudizi nei confronti di un Paese che ha sempre di più l’ambizione di ergersi a grande potenza globale.
In alcune aree della Cina, come a Shanghai, i risultati dello sviluppo sono una realtà palpabile, a volte con tratti inquietanti. 24,3 milioni di abitanti su una
superficie di 6340 km2. ne culturale di Mao Tse-
Una città che offre tung e dove sono quasi centri culturali e ricre-16 milioni i cinesi che ativi per servire quar-escono ogni anno dalla tieri di più di 100mila povertà, uno ogni 3 se-abitanti ciascuno. Un condi. Sviluppo, cresci-centro finanziario con ta e modernità contro torri alte 632 metri. 14 miseria e arretratezza. linee della metropolita-È la formula che ci vie-
na costruite in vent’anni per trasportare 9 milioni di persone al giorno. Centri industriali che includono la progettazione e la produzione di aerei, con tre modelli destinati a servire tutti e cinque i continenti. Due aeroporti internazionali per più di 400 milioni di passeggeri all’anno. Un nuovo porto in acque profonde, Yangshan, su un’isola artificiale lunga 8 km e collegato alla terraferma con un ponte di 32,5 km, eretto sul mare in tre anni per farvi passare circa 30 milioni di tonnellate di merci ogni anno.
Questi i numeri della città simbolo della nuova alba cinese, per il ritrovato orgoglio di una civiltà di 7000 anni, capace di fare impallidire anche Roma e Atene. Una soddisfazione a cui i dirigenti del PCC non intendono rinunciare. Ecco che la
provincia dello Shanxi, cuore geografico ed archeologico della Cina di ieri, oggi tesoro di risorse naturali, in particolare per l’estrazione di carbone e di metano, è destinato a trasformarsi in pochi anni in un gigantesco centro turistico. Poco importa lo skyline fatto ancora di grigi grattacieli, stradoni e ciminiere dell’industria mineraria, i governi centrali e locali hanno già programmato, e in parte realizzato, la costruzione di musei e la ricostruzione lampo dei tempi e cittadelle dell’antichità, per valorizzare così i tanti beni e reperti artistici e culturali che includono le magnifiche Grotte di Yungang, già patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Non vi sono sfide davvero impos
sibili in questo grande Paese
che ha voglia di dimenticare
per sempre la Rivoluzio-Cosa è emerso dal “Forum di dialogo tra il Pcc e i partiti del mondo”
ne ripetuta in tutti gli in
contri politici, a partire dal
“Forum di dialogo di alto livel
lo tra il PCC e i partiti del mondo” a cui abbiamo partecipato a Pechino, insieme a 400 leader di partiti e organizzazioni politiche provenienti da oltre 120 Paesi.
Un’occasione creata ad arte dal PCC per gridare al mondo i risultati del suo XIX Congresso con le nuove ricette per la Cina e per il mondo: progressiva e costante apertura sul piano economico, difesa del commercio internazionale e del multilateralismo per la soluzione delle crisi globali, svolta ambientalista sul piano industriale per assicurare uno sviluppo sostenibile.
Sono messaggi da accogliere positivamente, perché sappiamo che l’alternativa all’apertura e alla cooperazione sono i conflitti e un mondo effettivamente più
Giustizia
La politica riaffermi il suo primato sulla giustizia
Annalisa Chirico CONDIVIDI SU
Segue dalla prima
UUn movimento fondato da un comico ha costruito il proprio successo elettorale sulla falsa credenza che i politici siano una massa di ladri e corrotti, e che il penale rappresenti la panacea di tutti i mali, il lavacro per la società intera. Meglio i buoni a nulla che i capaci di tutto. Nel “circo mediati-co-giudiziario”, secondo la celebre definizione dell’avvocato francese Daniel Soulez Larivière, i capisaldi dello Stato di diritto vengono sacrificati sull’altare del fanatismo punitivo. L’articolo 27 della Costituzione? Da riformulare: siamo tutti colpevoli fino alla sentenza definitiva. La prescrizione? Va abolita. La democrazia rappresentativa? Meglio la tirannia del clic.
Per tornare a governare il fenomeno giudiziario, nelle sue molteplici sfaccettature e senza derive autoritarie (la paura dell’uomo solo al comando ha fatto sprofondare il Paese nel pantano immobilista), serve una classe politica credibile. Spetta a essa, e non alla magistratura, il compito di selezionare il proprio personale. In questo quadro la burocrazia togata è un alleato, non un nemico. La stragrande maggioranza dei novemila magistrati italiani è composta da professionisti che intendono tutelare l’autorevolezza e l’onore della categoria. Il protagonismo di pochi getta discredito su tutti. Se la macchina dei tribunali si dimostra all’altezza delle aspettative dei cittadini, i magistrati sono più forti nella società. Contro la repubblica giudiziaria dobbiamo anzitutto mettere in sicurezza l’abc dello Stato di diritto.
Basterebbe mandare a memoria la lezione di Giovanni Falcone sull’informazione di garanzia, “non una coltellata da potersi infliggere così ma qualcosa che deve essere utilizzata nell’interesse dell’indiziato”. È “profondamente immorale che si possano avviare delle imputazioni e contestare delle cose nella assoluta aleatorietà del risultato giudiziario”. “La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità, è l’anticamera del khomeinismo”.
Una volta salvaguardati i pilastri della democrazia, si potrà ragionare sui diversi campi d’intervento. C’è una gigantesca questione organizzativa che non va elusa; esistono uffici giudiziari che, a parità di norme e risorse, registrano divari di produttività ragguardevoli. Un buon magistrato non è per forza un buon dirigente, oltreoceano il
court manager non è laureato in Giurisprudenza ma in Business administration. Bisogna proseguire nella direzione di una magistratura specializzata per venire incontro alle esigenze delle imprese: le ragioni del diritto e dell’economia non sono destinate a fare a pugni, né può ritenersi libero il Paese dove l’imprenditore onesto ha paura del magistrato.
C’è un’eccessiva domanda di giustizia, un gran numero di illeciti sarebbero affrontati in modo più efficace e celere nell’ambito della stessa amministrazione e, in ogni caso, con metodi di risoluzione extragiudiziale. È necessario separare le carriere di magistrati e giornalisti, non limando l’ennesimo avverbio di un divieto già in vigore, ma introducendo sanzioni effettivamente dissuasive (una multa di poche decine di euro non lo è). E, infine, quale effetto deflattivo
avrebbe sul carico pendente l’introduzione di una regola semplice semplice: se lo Stato ti assolve, nessun tribunale può processarti una seconda volta per i medesimi fatti. È il principio del ne bis in idem, un’invenzione degli antichi romani.
Nella Via della schiavitù Friedrich von Hayek ricorda che una società imbocca il sentiero dell’autoritarismo quando “si diffonde l’idea che, se si vuole che le cose vengano fatte, le autorità responsabili devono essere liberate dalle catene della procedura democratica”. Serve una classe politica che torni a fare, a decidere. Se così non accadrà, si affermerà l’ingannevole idea che la dittatura dell’algoritmo sia, tutto sommato, un’alternativa preferibile a pastoie procedurali e parlamenti vintage. È la sfida del futuro, anzi, del presente.
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Il partito L’obiettivo del Pd è l’Italia Sabato 16 dicembre a Reggio Emilia ore 10.00 – 13.00 con Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, i ministri, gli amministratori e i volontari del partito Siamo il partito che rispetta il Tricolore nato proprio a Reggio Emilia Saremo in collegamento con mille sedi del Pd sul territorio per chiedere a tutti quelli che credono in questa sfida di mettersi in gioco.È tempo di partire
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Democratica srl
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n. 1- Martedì 12 dicembre 2017
II martedì 12 dicembre 2017
L’incontro “segreto” tra Renzi e Zuckerberg
Questa è una fake news nata da un pagina satirica

“Generatore di immagini gentiste di bassa qualità” – che conta circa 50k fans (cfr. allegato1) e che gioca sul filo della verosimiglianza. Il video mostra le immagini di un incontro tra Renzi e Zukerberg realmente avvenuto ad agosto 2016 a Palazzo Chigi e ne trasforma i contenuti facendolo passare come un incontro avvenuto questo mese nella “villa” di Renzi a Firenze in cui i due avrebbero parlato di come censurare la libera informazione sul Web. Il video viene immediatamente ripreso, di certo non umoristicamente, da 3 pagine unofficial del M5S (Virus5Stelle, M5SNews, Vogliamo il Movimento 5 Stelle al Governo). Due di queste (Virus5Stelle e Vogliamo il Movimento 5 Stelle al Governo), peraltro, sono amministrate dalle stesse persone: Daniele Ferrari e Adriano Valente. Fer-rari è anche admin di M5SNews, mentre Virus5Stelle è la stessa pagina che pubblicò in data 22 novembre la card sul funerale di Riina dove comparivano autorevoli rappresentanti istituzionali e del PD: David Sassoli, Maria Elena Boschi, Laura Boldrini e Francesco Verducci e che in realtà si riferiva a tutt’altra cerimonia: il funerale di Emmanuel Chidi Namdi. Il sopracitato Valente, da parte sua, è anche admin di M5Snews. Uno strano intreccio di rimandi che sfrutta la buona fede di chi non sa giudicare né la veridicità dei contenuti, né tantomeno ne conosce l’origine “satirica”.
Il dato interessante è che si rileva una sistematicità nella condivisione di questo tipo di contenuti: le 3 pagine costituiscono una sorta di rete. Il contenuto, infatti, è stato ripreso “ a catena”da tutte e 3 le pagine a un minuto di distanza l’una dall’altra. Le tre pagine unofficial M5S pubblicano in media dall’uno ai due post all’ora ogni giorno, 24 ore su 24. Quale attivista o sostenitore disinteressato può sostenere questi ritmi? Nessuno. Questa è roba da professionisti.

Link:

Virus5Stelle:

Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171205095959/https://www.facebook.com/712342762208353/posts/1527358640706757

Vogliamo il Movimento 5 Stelle al governo:

Link permanente:
https://web.archive.org/save/https://www.facebook.com/512596752125369/posts/1725938410791191

M5S News:

Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171205100017/https://www.facebook.com/news.m5s/posts/1347201072052267
III martedì 12 dicembre 2017
La gestione centralizzata delle 3 pagine pare dun­
que disegnare un circuito o un meccanismo defi
nito di diffusione immediata e sincronizzata degli stessi contenuti capace di raggiungere un totale di oltre 230k utenti cfr. allegato3. Per fare un paragone, il dato è equiparabile al numero di fan della pagina FB del PD. Recapitolando, 3 pagine unofficial posseggono la stessa capillarità e capacità diffusiva del più grande partito italiano. Alla luce di ciò, sorge un dubbio: queste pagine sono davvero unofficial? Daniele Ferrari, admin di tutte e 3 le pagine, è taggato in in alcuni post di Luigi Di Maio (del 14 gennaio e del 9 gennaio 2016).
Inoltre, risulta taggato in alcuni post di Riccardo Fraccaro, deputato M5S (vedi il seguente post del 18 aprile 2017).
Ricordiamo nuovamente tra gli admin della pagina Virus5Stelle è presente anche Adriano Valente, il quale è anch’esso taggato in una foto di Di Maio del 2015;

Link:
https://www.facebook.com/riccardofraccaroM5S/photos/a.375196085922903.10737 41828.373914752717703/1202535516522285/?type=3&theater
Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171208161440/https://www.facebook.com/riccardofraccaroM5S/photos/a.375196085922903.1073741828.373914752717703/1202535516522285/?type=3&theater

Link:

Link:
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/photos/a.522465337790017.1073741826.5 22391027797448/956235137746366/?type=3&theater
Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171208155610/https://www.facebook.com/LuigiDi Maio/photos/a.522465337790017.1073741826.522391027797448/956235137746366/?type=3&theater

Link:
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/photos/a.522465337790017.1073741826.5 22391027797448/953616764674870/?type=3&theater
Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171208160255/https://www.facebook.com/LuigiDi Maio/photos/a.522465337790017.1073741826.522391027797448/953616764674870/?type=3&theater
IV martedì 12 dicembre 2017
Sulla famigerata vicenda della falsa foto del fune­
rale di Totò Riina va ribadito che Luigi Di Maio non
non ha mai preso le distanze dalle attività di questa pagina, né ha mai voluto chiarire quali siano i rapporti tra lui e Adriano Valente. Peraltro, il 24 novembre Valente ha dichiarato pubblicamente (vedi post – cfr. allegato 2) di non essere mai stato al corrente del fatto che Mario De Luise (profilo di dubbia autenticità che per primo pubblicò la card del funerale il 21 novembre e il cui account è stato chiuso da FB a seguito di segnalazione per violazione delle policy del social network) fosse diventato admin di una delle pagine che egli stesso gestiva. Come è possibile? Come mai non si è accorto che sulla sua pagina si stavano pubblicando contenuti diffamatori? Un vero pasticcio, aggravato dal fatto che, come si può vedere nell’allegato 2, l’altro amministratore della pagina Virus5Stelle Daniele Ferrari sembra aver incolpato proprio Valente di aver reso De Luise amministratore tramite un commento al post FB da lui pubblicato.
Solo pasticcioni o c’è dell’altro? Intanto, parliamo di soldi: chi ci guadagna? Queste pagine condivi­dono continuamente vari articoli del sito lonesto. it, registrato a nome di tale Rosario Iacovino (allegato 4). Il secondo partito italiano (il M5S) non dovrebbe dif­fidare dall’uso del proprio nome a fini di lucro tramite la diffusione di notizie false? È singolare notare che dopo l’annuncio del PD sull’avvio di una sua attività di traspa­renza sulla disinformazione sui social network, quelle stesse rinomate e già citate pagine si siano immediata­mente attivate per diffondere un contenuto falso pro­prio su questo argomento: nel video richiamato all’inizio di questa ricerca, una visita di Mark Zuckerberg a Palaz­zo Chigi si trasforma in un tentativo da parte del Segre­tario del PD di censurare tutto Facebook da articoli sco-

Link:

Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171208162735/https://www.facebook.com/adriano.valente1/posts/10213110321746220
modi. Tutti dicono di essere contro le fake news, la propaganda deviante e la diffamazione sui social; in questa battaglia, però, il pronunciamento e l’intervento di altre forze politiche si fa attendere. A differenza degli altri, il PD non ci ha pensato un attimo a prendere le debite distanze dai toni e dal linguaggio aggressivo e inappropriato utilizzati in una card pubblicata da alcuni attivisti del PD qualche settimana fa. Perché il M5s non ha fatto altrettanto in questo caso?
Link al post:

V martedì 12 dicembre 2017
Unareteinternazionaledidisinformazione. Il legame traAdesso Basta eLegaNord
In un articolo di questa settimana (link), David
Puente ha evidenziato come una delle principali pagine di disinformazione politica in Italia – Adesso Ba­sta (link) – sia direttamente collegata alla destra estre­ma statunitense e faccia parte di un network di siti inter­nazionali che perseguono gli stessi fini. Del network fanno parte, tra gli altri, il sito Boldbritish.co.uk (link) ­schierato a favore della Brexit e che diffonde contenuti aggressivi contro l’Unione Europea e l’immigrazione – e il sito Mideast Mania (link), che tratta di tematiche rela­tive al Medio Oriente e sostiene posizioni anti-islam. A riprova dei legami tra i suddetti siti, appare evidente che i portali web Adesso Basta, Bold British e Mideast Maniai – sebbene apparentemente estranei tra loro – sia­no visivamente quasi identici. In uno scenario mediatico dove l’originalità è tutto, presentarsi in modo da poter essere confusi con altri è una scelta stilistica quantome­no singolare.
Fake News Economy
Ma quanto valgono in termini economici questi
siti? Siamo andati ad indagare. Da una stima relati­va al traffico e agli introiti pubblicitari, il solo sito Adesso Basta (link) è capace di realizzare circa 300k visite e 400k visualizzazioni di pagina al mese, consentendo di fattu­rare fino ai 10k euro. E tutto grazie a notizie fasulle e faziose. Alcune fake news sono state cancellate, per l’appunto anche a seguito della pubblicazione dell’arti­colo di David Puente (link): è il caso del video con la bufala dei musulmani che avrebbero distrutto un albe­ro di Natale. Un vero peccato per le fortune della pagina, visto che si tratta di una delle fake news più virali su FB delle ultime due settimane (oltre 13k). Si veda il Tweet di Puente che annuncia proprio l’elimi­nazione di questo post:
Link al post:


VI martedì 12 dicembre 2017
Del resto, Adesso Basta è una delle più influenti
pagine unofficial su FB. Per chi volesse approfon
dire, nell’allegato 5 si possono trovare i dati di performance di questa pagina delle ultime due settimane. Ma continuiamo ad approfondire: la stessa pagina AdessoBasta, che attualmente sostiene posizioni di estrema destra in italiano, in passato aveva assunto posizione contrarie a Hillary Clinton tramite la pubblicazione di un pezzo in lingua inglese. Una prassi un po’ inconsueta per una pagina che dovrebbe essere nata spontaneamente in Italia e perciò diretta a un pubblico italiano. Non si tratta di un articolo qualsiasi: pubblicato il 9 giugno 2016 , il pezzo è uscito nel pieno della campagna elettorale americana evidenziando l’atteggiamento sfavorevole di Hillary Clinton sul tema dell’immigrazione proveniente dal Messico attraverso la pubblicazione di due video. Nel primo, le parole di Clinton vengono decontestualizzate e montate ad hoc per fare apparire contraddittoria la sua posizione sugli immigrati.
Adesso Basta e Lega Nord: quali rapporti?
Da un’analisi più attenta sulle attività di Adesso Ba
sta emerge qualche dubbio sulla sua natura spontanea e indipendente. Negli ultimi mesi ci sono infatti state reciproche condivisioni tra account ufficiali TW e Facebook della Lega Nord e il sito AdessoBasta.
Allo stesso modo, il montaggio del secondo video – avente ad oggetto un confronto sullo stesso tema tra Bill Clinton (1996) e Donald Trump (2016) – costruisce artificiosamente una similitudine tra le posizioni dei due. Ancora più strano sembra essere il fatto che l’articolo in questione sia stato in seguito eliminato dalla pagina. Rimane però raggiungibile tramite questo link permanente:
Hillary Clinton VS Mexican
https://adessobasta.org/2016/06/09/hmmm-check-hillary-said-mexicans
Link permanente:
https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:_dYjXCE3C-EJ:https://adessobasta.org/2016/06/09/hmmm-check-hillary-said-mexicans/+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_de%7Clang_it

Link:


Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171205155002/https://twitter.com/LegaNordPadania/status/930811026995646465

Link:

Link permanente:
https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:GLjZmV8QuvAJ:https:
//www.facebook.com/LegaNordUfficiale/posts/1633111150065138+&cd=1&hl
=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_de%7Clang_it
VII martedì 12 dicembre 2017
La forza delle condivisioni
Una premessa fondamentale: le condivisioni tra
pagine social e/o siti web non sono un mero atto di simpatia o di approvazione dell’uno nei confronti dell’altro, ma hanno delle implicazioni ben più significa­tive. Un account Twitter o Facebook ufficiale come quel­lo della Lega che condivide l’articolo di Adesso Basta su un tema molto caro al Partito di Salvini come il caso di Nonna Peppina (per rendere l’idea, Il Populista – di cui è condirettore lo stesso Matteo Salvini – gli ha dedicato ben 12 articoli) ha delle conseguenze economiche e po­litiche. Condividendo, infatti, si dirottano i propri elettori e i propri sostenitori su un sito di discutibile integrità e cor­rettezza informativa. Prima della condivisione dell’articolo di Adesso Basta da parte degli account social di Lega Nord, il Populista aveva già provveduto a pubblicare un pezzo sul caso di Nonna Peppina, peraltro citato proprio come fonte da Adesso Basta (link adessobasta.org/ link ilpopu-lista). Non sarebbe stato più semplice e più logico con­dividere un articolo del Populista dal proprio account ufficiale? Perché pescare da un sito che con la Lega non dovrebbe avere niente a che fare? A maggior ragione poiché, così facendo, si indirizza traffico (e quindi introi­ti) su un sito altrui a scapito del proprio. Altrettanto singolare è il fatto che questo favore è stato contraccambiato da Adesso Basta, il cui sito ha più volte condiviso post FB sia di Matteo Salvini che della pagina FB ufficiale Noi con Salvini.

Link:
https://adessobasta.org/2017/12/06/video-tremendi-scontri-polizia-migranti-migrantivolevano-difendere-cosi-uno-spacciatore/
Link permanente:
https://web.archive.org/web/20171207090338/https://adessobasta.org/2017/12/06/video-tremendi-scontri-polizia-migranti-migranti-volevano-difendere-cosi-uno-spacciatore/status/930811026995646465
Link Post Fb Salvini:

Il caso Russia Today
Un esempio di queste condivisioni riguarda la falsa
notizia dei presunti scontri tra migranti e Polizia che sarebbero avvenuti in Francia per difendere uno spacciatore. Il video è stato pubblicato originariamente da Ruptly (link, video agency di Russia Today) è ri­pubblicato senza citarne la fonte da Matteo Salvini sul proprio profilo ufficiale di Facebook. Adesso Basta ha scelto di citare integralmente il post di Matteo Salvini utilizzando addirittura il video originale pubblicato sul profilo Facebook di Salvini sulla propria pagina web.
Online la notizia è stata diffusa quasi esclusivamente da Russia Today. Il fatto di cronaca però non riguarda af­fatto la difesa di uno spacciatore da parte di immigrati, e del resto neppure Russia Today menziona niente del genere (link), ma il tragico esito di un arresto da parte della polizia presso la Gare du Nord di Parigi avvenuto il 9 novembre 2017. Massar D., sospettato di spaccio di droga, è inseguito e arrestato. Il ragazzo muore durante l’arresto. Il 3 dicembre viene organizzata una manifesta­zione per chiedere di far luce sugli avvenimenti.
Profili fake e attivisti reali: bizzarre amicizie sui social
Un La connessione tra le attività di Adesso Basta e
Lega Nord è rafforzata dalle amicizie FB del crea­tore del gruppo FB ufficiale della pagina, Michele Mar­rone. Il gruppo si chiama Adesso Basta! Movimento Italiano Contro La Politica Corrotta! link). I suoi ad-min sono però tutti profili fake. Una volta chiamati in causa da Puente nell’articolo richiamato sopra, questi ultimi hanno immediatamente cambiato foto profilo. Lo stesso Marrone (link) fino a qualche giorno fa utiliz­zava come foto profilo l’immagine di un ragazzo sicilia­no morto in un incidente stradale.
Fonte:

Il sito AdessoBasta.org e la mano della propaganda di estrema destra americana


VIII martedì 12 dicembre 2017
Sempre a seguito dell’articolo, Marrone ha nasco­sto l’elenco dei suoi amici. Perché? Marrone ave­va solo 7 amici, di cui solo 5 visibili. Tra questi ulti­mi, vi erano gli altri admin del gruppo e solamente due amici in carne ed ossa. Chi sono? L’unico italiano dei due – tale Carlo Sempre-boni – indica la propria residenza a Verona, proprio come fa il profilo di Michele Marrone. Sempreboni è un attivista reale della Lega Nord e ha tra gli amici proprio il noto Luca Morisi, digital strategist di Matteo Salvini, la cui amicizia è peraltro ricambiata.
Attuale profilo
L’insolito intreccio tra complottisti, Lega Nord, M5S e siti pro Putin
Non è la prima volta che il nome di Morisi è asso
ciato a insolite connessioni: ricordiamo che il sito di Noi con Salvini era già stato chiamato in causa nella recente inchiesta del New York Times (link) poiché condivideva gli stessi account pubblicitari Google con siti non ufficiali di area M5S (nello spe­cifico, Info5Stelle e Videoa5Stelle), siti complottisti e siti pro Putin (iostoconputin.info, mondolibero. org).
Link:
https://www.facebook.com/partitodemocratico.it/photos/a.10152599765211896.10 73741846.77034286895 /10155428039641896/?type=3&theater

La ricostruzione del network
L’account pubblicitario Google in questione è di
proprietà di tale Marco Mignogna, attivista della Lega che avrebbe “dimenticato” di cambiare il codice condiviso con i siti pro M5S citati in precedenza ( –> in-foa5stelle.com; infoa5stelle.info) e che non ha mai chiarito il motivo della sua dedizione a entrambe la cause politiche. Mignogna è davvero un attivista sia del M5S che della Lega? Vediamo meglio. Al di là dei social, tra Morisi e Mignogna paiono esser
ci dei contatti reali: i due si dichiarano infatti pubblica­mente amici fraterni. Non solo: nonostante Mignogna si dichiari attivista M5S (vedi articolo di IACOBONI su LA STAMPA link), Morisi non ha perso occasione di compli­mentarsi con lui, ringraziandolo per aver aiutato la Lega nella creazione e nella gestione del sito e della commu­nity di Noi con Salvini. Mignogna, inoltre, su Facebook vanta non solo la prestigiosa amicizia di Morisi ma an­che quella – ricambiata – di Luigi Di Maio.
Conclusioni
La rappresentazione della rete emersa da questa pri
ma ricognizione risulta quanto mai opaca e intricata. Amici e avversari si confondono spesso. I legami con network esteri e noti canali di propaganda populista e di-sinformativa non mancano. In questo scenario, fare chiarezza e dissipare i dubbi dovrebbe essere un obiettivo comune a tutte le forze politiche. Per cominciare, Di Maio potrebbe prendere le distanze dai canali unofficial meno trasparenti che supportano il suo Movimento, come ha fatto il PD nei confronti di un gruppo di sostenitori che per attaccare i nostri avversari aveva utilizzato dei toni aggressivi e deprecabili seppur non disinformativi o diffamanti. Allo stesso modo, Matteo Salvini potrebbe spiegare perché l’account ufficiale della Lega si sia pubblicamente legato a un sito parte di una rete internazionale di disinformazione. Queste prese di posizio
ne sarebbero degli atti significativi quanto mai auspicabili in uno scenario internazionale sempre più allertato dalle possibili conseguenze di tentativi di condizionamento dell’opinione pubblica specialmente durante le campagne elettorali in vari Paesi democratici. Su questo tema sono intervenuti qualche giorno fa Joe Biden, che adombra un intervento da parte di una centrale di disinformazione con sede in Russia al fine di influenzare i risultati del Referendum costituzionale dello scorso anno, e Michael Carpenter – ex assistente vicesegretario di Stato alla difesa USA

che ha confermato e rafforzato tramite altri elementi la posizione dell’ex vicepresidente statunitense. Pare dunque prioritario mantenere alta la guardia; tutte le forze politiche del nostro Paese dovrebbero collaborare per scongiurare eventuali pericolo di ingerenze nel dibattito pubblico e garantire la massima correttezza e trasparenza informativa anche in vista dell’imminente campagna elettorale.
IX martedì 12 dicembre 2017 Allegati tecnici
Allegato1: Generatore di immagini gentiste di bassa qualità – overview
Performance tra il 26 novembre – 10 dicembre: Post pubblicati: 54 Interazioni: 7.450 Utenti coinvolti: 4.683 Utenti potenziali: 49.694
Allegato 2
Adriano Valente: risposta alla pubblicazione card Riina: lente e Daniele Ferrari in cui Daniele Ferrari sembra accu-Link risposta Valente sare Adriano Valente della imprudente nomina di De Luise (“Giusto per chiarire, gestisco 6 pagine numerose in rete come amministratore della pagina: insieme ad altri ragazzi, un certo Mario De Luise pare abbia postato ieri dal suo profilo quella bufala del funerale di Riina. Pare poi visto che gestiva la pagina che l’abbia pure pubblicata su Virus 5 Stelle, Io personalmente sono estraneo a questa vicenda e spero che non si verifichi più.”) Nota dettaglio conversazione nei commenti tra Adriano Va-
Allegato 3: Performance delle pagine unofficial M5S 26 novembre – 10 dicembre
Virus5stelle Vogliamo il Movimento 5 Stelle al governo M5S news
https://www.facebook.com/Virus5Stellea/ https://www.facebook.com/Vogliamo-il-https://www.facebook.com/news. Movimento-5-stelle-al-governo-512596 m5s/?fref=pb&hc_location=profile_ 752125369/?ref=profile_intro_card browser
Post pubblicati: 658 Post pubblicati: 530 Post pubblicati: 646 Interazioni provocate: 86.588 Interazioni provocate: 82.431 Interazioni provocate: 24.339 Utenti coinvolti: 18.913 Utenti coinvolti: 15.731 Utenti coinvolti: 6.420 Utenti potenziali: 80.981 Utenti potenziali: 114.154 Utenti potenziali: 44.234
Allegato 4: Rosario Iacovino Rosario Iacovino e la Studio2001VPM già segnalato da utenti del forum alfemminile per offerte di lavoro
Rosario Iacovino ha tre differenti profili su Facebook
imprecise / truffaldine. Link
(probabilmente utilizzati per gestire differenti gruppi / pagine): 1.https://www.facebook.com/profile. php?id=100008398815293 2.https://www.facebook.com/rosario.iacovino.3?ref=br_rs
3.
https://www.facebook.com/rosario.iacovino?ref=br_rs
L’onesto: lonesto.it whois: http://viewdns.info/whois/?domain=lonesto.it https://www.facebook.com/rosario.iacovino.3?ref=br_rs https://www.facebook.com/rosario.iacovino?ref=br_rs
Allegato 5: Adesso Basta pagina Fb 26 novembre – 10 dicembre
https://www.facebook.com/adessobastaitalia/ https://www.facebook.com/groups/1465045566861812/about/
Post pubblicati: 514 Interazioni provocate: 246.157 Utenti coinvolti: 57.012 Utenti potenziali: 477.382
X martedì 12 dicembre 2017 Allegati tecnici
ADESSO BASTA: CONNESSIONI & RAPPORTI PROVATI

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