Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria E Vittorio Venditti
Duemilaquattro… Duemilaotto… Ma Siamo Nel Duemiladiciassette!
Quando pensi di aver vinta una guerra, c’è sempre il colpo di coda del nemico del quale tener conto. Il brutto è, quando il nemico te lo ritrovi in casa, magari camuffato da amico. Ecco dunque quanto sta accadendo a proposito della querelle scuole Gambatesa/Tufara, con risvolti che pian piano mi danno ragione in ciò che ho espresso nel titolo di questa, come della maggior parte delle farneticazioni in tema, delle quali sotto trovi i link in riassunto. I fatti:
Venerdì sera, rientrando dall’uscita pomeridiana, trovo mia madre che mi dice: “Hai sentito? Il Sindaco di Tufara a proposito della scuola fa ricorso al TAR!”. Io, fuori completamente dal tema, chiedo lumi e lei aggiunge che l’annuncio era stato dato da poco dal TGR Molise su RAI tre. Io abbozzo e dopo aver cenato, provo a verificare in Rete se la notizia avesse qualche fondamento, non trovando alcuna traccia di quanto aveva affermato mia madre. La notte, come dico io, porta “coniglio” e dunque la mattina dopo, di buon’ora, fatto nuovamente il giro dei siti e la ricerca da Google, interpello il Giornalista ufficiale di gambatesaweb. Stefano Venditti mi spiega che le notizie molisane, a differenza del resto del mondo, vanno in Rete con l’immediatezza di una tartaruga, per cui mi consiglia di attendere almeno il pomeriggio successivo. Io abbozzo di nuovo anche perché questo delirio avrei voluto pubblicarlo giovedì prossimo, avendo altro di cui trattare oggi, cosa ovviamente rimandata, vista la sopraggiunta importanza da dare a quanto stai leggendo.
Dopo circa un’ora, vengo raggiunto da una telefonata di chi, in allarme, mi chiede se sapessi di quanto detto sopra; io, ancor più incuriosito, riferisco ciò che ho appena descritto e questa persona mi annuncia di essere in possesso della relazione che, a dire di Donato Pozzuto, rimetterebbe in discussione quanto deciso dalla preside del comprensorio di Sant’Elia a Pianisi, del quale le scuole di Gambatesa e tufara fanno parte. Mi accordo per ricevere il documento ed attendo il da farsi, controllando più di una volta che la notizia venisse pubblicata. Alle dodici e dieci di sabato, radio alla mano, ascolto l’edizione del GR del Molise, ma nemmeno in quel caso, pur trattando delle scuole insicure di Campobasso, si accenna al problema Gambatesa/Tufara, cosa che mi mette ancor più in campana.
Ieri mattina, ecco che di buon’ora ricevo l’attesa e-mail con l’ancor più desiderato allegato che ti rimetto di seguito: [download id=”1410″ format=”2″]; nel corpo del messaggio poi, trovo anche un’obiezione, così come segue: “i parametri di Gambatesa e tufara sono uguali quindi gli interventi di adeguamento sismico sono necessari e da eseguire per tutti e due gli istituti
DOMANDA ? PERCHE A GAMBATESA CON DELIBERA DI GIUNTA N° 115 DEL 21.12.2016 SONO STATI SPESI QUASI 200.000, EURO PER RIFARE UN TETTO CHE SI POTEVA EVITARE IN QUANTO L’INFILTRAZIONE DI ACQUA SIPOTEVA ELIMINARE CON UN FOGLIO DI CARTA CATRAMATA, E LE PITTURE E ALTRO SI POTEVANO EVITARE IN QUANTO INUTILI SE SI DEVONO FARE I LAVORI DI ADEGUAMENTI”.
Io domando tutto quello che volete, ma parto dal principio che prima bisogna eliminare ogni forma di strumentalizzazione: Qui, lo ricordo a me stesso, stiamo giocando con la vita della nostra generazione futura e di conseguenza io tengo le distanze anche da chi, pensando che poi i documenti siano passati nel dimenticatoio, ritiene di portare l’acqua… al mulino altrui, alla faccia dell’essere residente a Gambatesa.
Detto intanto che quanto sto per esaminare è stato discusso non il ventun dicembre dello scorso anno, ma il giorno successivo per venir pubblicato il ventinove dello stesso mese, andiamo per ordine inverso e vediamo di capire cosa ci dice la delibera di cui alla domanda di chi ha voluto spedirmi cotanta e-mail:
[download id=”1411″ format=”2″]
Fatti salvi i naturali strafalcioni che si possono apprezzare nel leggere lo scritto appena proposto, che per chi redige queste scartoffie l’italiano il più delle volte sia un’opinione e che queste persone sono così ben preparate da non saper fare nemmeno il copia/incolla dei loro precedenti atti, (cose che se ripetute restano comunque sempre il Nuovo da scoprire), innanzitutto va detto che nel documento appena rimesso all’esame della tua intelligenza, si parla di sessantasettemilaquattrocentosessantacinque virgola trentaquattro euro e non di duecentomila. Se a ciò si aggiunge che in quel frangente i lavori da portare a termine trattavano di efficientamento energetico dell’edificio scolastico e di opere straordinarie come si può leggere chiaramente nell’oggetto della delibera in questione, (è stata rimodernata la biblioteca annessa all’edificio scolastico), ciò la dice lunga sul fatto che se ho ragione di criticare il comportamento della maggioranza al municipio di Gambatesa che vuol tenere i piedi in due staffe e dell’opposizione che in tutto questo tempo ha dormito salvo svegliarsi di soprassalto quando i primi moti di ribellione in paese hanno preso vigore, allo stesso modo, se non con maggior indignazione, devo rimarcare che nel borgo c’è gente che dice di non occuparsi di politica, ma porta avanti tesi che, non stando ne in cielo ne in terra, risultano nocive per la cittadinanza tutta, al di là del colore politico mostrato da ognuno di noi o dagli interessi, legittimi o meno di ogni gambatesano che si approccia al tema odierno.
Passando poi alla relazione di parte, trasmessa al mondo dal municipio di Tufara, pezza d’appoggio sopra proposta, nel leggerla, da quell’ignorante in materia che sono, ne ho dedotte diverse argomentazioni a favore dell’operato imposto in questi giorni. Dopo aver rimesso il documento a te che ne sai più di me, mi permetto di dire innanzitutto che leggendo i parametri esposti, sono ancor più convinto della correttezza della decisione presa dalla preside che ha spostata da oggi la media di primo grado a Gambatesa. Ad ogni buon conto, siccome io la testa ce l’ho più dura di quella di un mulo, ho presa la relazione e l’ho girata a tecnici più capaci di me nel valutare i dati in essa contenuti, ponendo a queste persone le seguenti domande: Alla luce di quanto letto, manderesti tuo figlio in una di queste due scuole? Quale delle due? Perché eventualmente non nell’altra?
Nel proporre quanto appena descritto, una cosa però non ho volutamente rimarcata: quanto esposto nel sottotitolo, è sufficientemente chiaro a dirci che al di là delle deduzioni messe in evidenza in quella relazione, se pur si volesse tener conto dell’approccio più recente, già la ragione dello spostamento della scuola così come avvenuto in questi giorni sarebbe corretta. In questo documento si offrono parametri che danno la palestra della scuola di Tufara più sicura di quella sita in Gambatesa, mentre per il resto, lo stabile ove da oggi si tengono le lezioni, risulta essere più protettivo della vita di chi lo popola, rispetto al luogo tenuto fino a sabato scorso nella considerazione ufficiale. Visto che per la maggior parte del tempo i bambini ed i loro insegnanti, nonché il personale di supporto alla scuola, tutti insieme vivono nelle aule, negli uffici o nei corridoi e non in palestra, è ragionevole porsi il dubbio se non sia meglio aver agito come si è fatto, anziché restare allo status precedente.
E se tenessimo conto che dall’approccio più recente sono passati dieci anni?
E se considerassimo le progressioni in tema di sicurezza antisismica nel frattempo entrate in vigore?
Insomma: se esplodesse un vulcano fino ad ora sconosciuto, come natura terrena potrebbe attuare, (e voglio vedere chi, degli acchiappa cerchi in questione o, volendo esser più impertinente, tenendo conto del potere del burattinaio che guida questi pupazzi, lo potrebbe impedire), Gambatesa, Tufara o qualsiasi altro luogo potrebbero venir annichiliti senza se e senza ma. Se però tenessimo in conto l’allarme proposto dall’indagine della procura di Campobasso come qualcosa di prezioso per la sicurezza della popolazione scolastica anziché dare addosso a chi ha operato per il bene dei bambini, bypassando a piè pari gli eterni capricci di politicanti che con il loro arrabbiarsi hanno dimostrata tutta la loro pochezza: davvero saremmo noi in errore?
Altre due imbecillate le voglio porre all’esame della tua intelligenza, ma soprattutto della tua infinita pazienza:
1°: Chi mi ha girata la mail con la relazione sopra proposta, ha aggiunto in fonia che “tutta questa storia è stata messa in atto dall’attuale Sindaca per mettersi contro il primo cittadino di Tufara e genuflettersi davanti chi guida l’amministrazione di Riccia per ragioni di partito”. Di Riccia tratto dopo; ora dico solo che a mio parere, chi “governa” Gambatesa non è in grado di arrivare a soluzioni politiche più elementari per il bene o il male dei suoi amministrati, figuriamoci se può riuscire a partorire un risultato d’alta alchimia politica come quello descritto!
2°: Radio Fante, in più di un’occasione ha trasmesso il Dire di alcuni genitori del paesello morto nel quale vivo, secondo cui “i bambini stavano bene anche nella scuola di Tufara”. A costoro, ammesso che sia vero quanto virgolettato, va rivolta la seguente riflessione che mi vede essere, se non sessista, almeno altamente e meritoriamente volgare: Dico infatti che gente che la pensa così su questo tema, non volendo tener conto degli allarmi seriamente lanciati, ha concepiti i bambini che considera in questo modo, per colpa di una scopata sbagliata. Questa gente è simile a coloro che trattano i figli, come si dice a Gambatesa, “cumm’i purcell rucches”, per cui, ad eventuale disgrazia avvenuta, facendo a meno della televisione per una sera, rimetterebbero le cose in pari senza altro da aggiungere.
Questa cosa, l’ho anticipata sabato mattina durante l’aperitivo ad una donna locale che, se pur progressista ed aperta, si è scandalizzata per le mie parole che spero colpiscano nel segno.
Altro, voglio dirlo a proposito della [download id=”1412″ format=”2″]. In questo documento, quella ha esplicitamente dichiarato che tutta la querelle è nata dall’enfatizzazione che la stampa locale ha dato ai fatti. Bene: La stampa esiste anche per questo e non solo per mettere in mostro gente che andrebbe eliminata per la sua inutilità acclarata e parlo dei politici in genere, come hai visto oggi, non faccio sconti a nessuno. I blogger poi, specialmente se rompicoglioni come chi ti tedia, si ribellano ed incitano alla ribellione i propri concittadini, stufi di vedersi e vederli presi in giro in nome di squallidi ed indicibili interessi di bottega da difendere. A tal proposito, non volendo riportare a pieno le illazioni adeguatamente proferite a corredo dell’e-mail di cui sopra, mi piace riferirne una che ritengo la più ributtante e che spero sia davvero solo un “dire”, in nome della dignità che sia pur sotto le scarpe anche qualche politico può ancora mostrare. Si è detto infatti che questa storia è tutta una manovra che vedrebbe come regista la Sindaca di Riccia che vorrebbe indurre a tempo debito i gambatesani a mandare i propri figli nelle scuole della sua cittadina. Mi rifiuto di credere ad una tale deduzione anche perché Riccia non è indenne dal problema, avendo anche in sé degli edifici a rischio, come si può leggere cliccando qui, non tenendo ovviamente conto delle naturali smentite proposte proprio dalla Sindaca di Riccia in più di un’occasione.
Io sto aspettando il responso dei consulenti che ho contattati e te ne renderò conto a seguire. Per ora e per tua comodità, ti rimetto di seguito i link al riassunto delle puntate precedenti, in maniera da renderti più facile il compito di erudirti e farti un’idea dello schifo nel quale chi ci governa e non solo, sta portando la nostra popolazione, mettendola sempre più in ansia e sotto quello stress che serve alla politica per poter continuare ad esercitare un potere che normalmente le sarebbe precluso:
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