Democratica
30 Novembre 2017
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1 Dicembre 2017
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NON A MIO NOME!!!

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Grasso? CHIEDA SCUSA AGLI ITALIANI!!!

Pietro Grasso

Così come proposto, il sottotitolo potrebbe sembrare un insulto alla seconda carica dello Stato: Non vuol esserlo anche se costui meriterebbe di più. Ma passiamo a ciò che mi ha fatto incazzare come una iena:

Pietro Grasso chiede scusa a nome di tutti gli uomini, i quotidiani lo ignorano, notizia così commentata da Mario che me l’ha trasmessa: “Non ho bisogno di farmi pubblicità, pertanto mi dissocio anche perché personalmente non ho niente di cui scusarmi”.

Non a mio nome, lo ripeto. Qui si trattava di chiedere scusa per un atto commesso abbastanza volontariamente, non tanto dall’esecutore materiale del fatto scatenante, quanto da chi è stata al gioco di quel bastardo, finché la cosa è risultata di comodo. Io non chiedo scusa per ciò che non ho commesso e se in qualche caso sono stato reo di qualche azione, ciò va considerata la naturale reazione al politicamente corretto che ormai prevede l’impunità per amici ed amici degli amici, finché i fatti che scatenano certe reazioni non arrivino a far schifo anche ai complici di chi li commette per poi lamentarsi di ciò che ne riceve in cambio.

Personalmente, fino ad ora e spero anche a seguire, non ho mai alzata una mano su una donna, a meno di non parlare di azioni riservate e richieste, per consenso dovuto al piacere, proprio da chi si è ribassata a considerare le mie attenzioni. Come detto, non ho alzata una mano e vorrei continuare a non farlo, visto che considero la donna portatrice di vita e per questo da rispettare senza se e senza ma. Diverso è però l’assoggettarmi al politicamente corretto, soprattutto se proposto da chi, prima giudice, poi politico, non mi pare che abbia fatto molto in termini legislativi per risolvere i problemi che sono alla base di tali cattive azioni.

O Grasso, lei è tale ed io sono ciotto, perciò facciamo a capirci:
Certe furbate, oltre a non portar beneficio, lasciano chi le commette nell’oblio intelligente di chi ha ormai interpretato chiaramente l’umore degli italiani che non devono chiedere scusa, ma riceverne a iosa, come detto, da chi non sta per niente facendo il suo dovere di legislatore.