Di Claudia Mistichelli
In ogni parte d’Italia, compreso il Molise, si organizzano eventi per raccogliere fondi e donare defibrillatori alle scuole. In effetti, non si comprende come mai le scuole non siano dotate obbligatoriamente di questa utilissima attrezzatura, imposta dalla Legge alle società sportive dilettantistiche e non agli istituti scolastici, nei quali si svolgono quotidianamente attività sportive e dove sono presenti migliaia di ragazzi.
Purtroppo, nel capoluogo di regione molisano, i defibrillatori non serviranno più, visto che tutte le scuole, o quasi, stanno chiudendo. L’ultima della serie è la scuola Montini, a causa del crollo di un solaio e nel frattempo che si svolgano i controlli sulla sicurezza, per gli studenti si sta prospettando una collocazione temporanea, con doppi turni, nella Casa dello Studente.
Ricordiamo che Campobasso ha una Biblioteca Provinciale inutilizzata in Via D’Amato, molti locali e appartamenti nel famoso complesso “la Città nella città”, per ultimo, si potrebbero prendere in considerazione tutte le strutture messe a disposizione dai privati per l’accoglienza (quelli che hanno risposto ai bandi della Prefettura) ma che ancora non ospitano migranti.
Insomma sembra che tutto sia sempre prioritario, tranne le scuole, eppure, dopo il lutto che ha colpito San Giuliano di Puglia e la nostra regione, nel lontano 2002, la prima cosa da fare è proprio quella di mettere in sicurezza gli studenti.
Invece, a Campobasso, da anni si continua a procrastinare la realizzazione di complessi e poli scolastici moderni e sicuri.
(Già pubblicato il 27 novembre 2017 Su Molise Protagonista)