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Gambatesa. Diatriba “Scuole”: Finalmente Qualcosa Di Ufficiale!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

La Forza Del Popolo

Quante volte ho abbaiato alla luna farneticando del fatto che se il popolo si Muove, i fessi che ne mangiano il reddito devono capitolare? Qui l’ultima puntata sulla diatriba Gambatesa/Tufara a proposito della pericolosità accertata nella scuola di quest’ultimo comune. Di seguito la tardiva, ma comunque presente risposta del politicame che siamo obbligati a tollerare per ragioni di democrazia. I fatti:

[download id=”1400″ format=”2″]. E’ questo il documento che è stato posto all’albo pretorio del municipio di Gambatesa giovedì scorso, vale a dire successivamente alla mia farneticazione rimessa sopra come link. La delibera, come per altro anticipatomi in data diciotto novembre nel bar Pallons dal capogruppuscolo all’opposizione al consiglio municipale di Gambatesa Pasquale Abiuso, dopo aver riassunti anche in modo piuttosto prolisso i fatti che hanno portato a quanto stiamo per trattare, ha finalmente annunciato ciò che nel borgo conoscevano anche le pietre: La scuola media torna a gambatesa.

Tolti preamboli e conclusioni politiche del tipo: “… trasferimento degli alunni delle scuole medie di Tufara presso l’edificio scolastico di Gambatesa, anche solo in via cautelativa e temporanea, non presentando quest’ultimo le problematiche …”, va detto con chiarezza che ha vinto il buon senso, ma soprattutto ha trionfata ciò che non mi sarei mai aspettato: La consapevolezza che spesso, ribellarsi contro chi cerca di tenere il popolo al guinzaglio, vuol dire riceverne un ritorno che si chiama Vita. Per il resto, le chiacchiere collaterali derivanti dalla volontà di restare fino alla fine con i piedi in due staffe, determinazione vista nell’atteggiamento di chi ci “governa” e già più volte messa in risalto da questo fastidio, lasciando, quel cicaleccio, il tempo che trova, mi obbliga ad essere volgare, (per essere anche sessista c’è sempre tempo), dichiarando che quegli scritti imposti per rabbonire il lanciatore di cerchi, venendo da gente che ancora una volta ha dimostrata la propria inutilità politica, riassumibile nelle seguenti tre affermazioni, “1: Non contano un cazzo; 2: Non valgono un cazzo; 3: Di conseguenza non servono a un cazzo”, dovranno venir prodotti su carta adatta alla pulizia del culo di chi, altrimenti, oltre a sbeffeggiare chi ha dovuto giustificare l’acquisizione del gettone di presenza, (lì, in due lo hanno rifiutato da inizio legislatura per ragioni personali), imponendo un’altra delibera che non c’entra niente con il tema che doveva essere unico in quel consiglio, ([download id=”1401″ format=”2″]), non avrà altra ragione per ricordare in futuro un intervento ritenuto del tutto superfluo.

Hula Hoop

Io mi vanto di aver definiti acchiappa cerchi i politici gambatesani d’ogni fazione, eternamente in lizza per raggranellare qualcosa nella mangiatoia municipale ed abile giocoliere chi sa muovere i primi per i propri legittimi tornaconti. Ciò lo ribadisco fieramente, in attesa dell’avvento del prossimo quattro dicembre come giorno liberatorio, atteso che sia un dovere civico evitare accuratamente di fidarsi a scatola chiusa di becerume che oltre alle chiacchiere ed alle appropriazioni più o meno indebite che ne derivano, non sa produrre altro per non cadere nell’oblio della Storia, cosa che capita a chi riesce a malapena a sbarcare il lunario. La naturale conseguenza, è indirizzata a chi pensa di utilizzare questo tema durante la prossima campagna elettorale senza tener conto dell’aforisma che segue:

“A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”: Oscar Wilde