Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
Ci Provano Ancora?
Forse sì, forse no; fatto sta che a stamattina, (mentre scrivo sono le sèi e un quarto antimeridiane circa), all’albo pretorio del municipio di Gambatesa non si trova alcuna delibera consiliare riferita a quanto accaduto giovedì scorso in consiglio per l’appunto. Noi però qualcosa da dire ce l’abbiamo ugualmente e la delibera mancante può essere anche un bene, atteso che possa servire per tornare sull’argomento e ravvivare il problema che vado a trattare.
Giovedì scorso dunque, si sarebbe sancito, se non lo scioglimento dell’accordo del duemilaquattordici, (ricordo a me stesso che a Gambatesa ne hanno colpa o merito ambedue le fazioni che si definiscono politiche), almeno qualcosa che dovrebbe somigliare molto da vicino a questa soluzione. Sì, perché alla faccia dei bambini, come detto e ripetuto più volte, coloro che ne dovrebbero curare la sicurezza, pensano a ben altro e se si è arrivati a quanto sto per dire è solo grazie al fatto che sia pur in modo approssimativo e spesso al limite dell’omertà e della paura, in molti si stanno ribellando allo status quo e ne gli acchiappa cerchi, ne il lanciatore che da Tufara si diverte a tenere questi pupazzi in gioco, possono fare più niente per tamponare la reazione. Tutto ciò, mentre a Campobasso si sono portati avanti, visto quanto accaduto venerdì scorso: ‘Montini’ resta chiusa, doppi turni nella Casa dello Studente. Lezioni riprendono mercoledì, notizia così commentata dalla Mina vagante che nell’esplodere me l’ha fornita: “A prestiamoci ad assistere all’ennesima emergenza che diventerà ordinario”.
In effetti, nei giorni successivi quanto profetato da Mario si è delineato, atteso che si parli ormai quasi con certezza di dirottamento dei bambini salvati dalla Montini in altre scuole delle quali non conosciamo per ora lo stato di sicurezza, con l’avvio dei doppi turni, cosa davvero ributtante se si pensa che è un’emergenza utile a tamponare le colpe di chi non ha saputo in passato amministrare un problema in auge da una trentina d’anni per non parlare del pregresso, quando dell’argomento si sussurrava a rischio e pericolo di chi si era accorto di ciò a cui si stava iniziando ad andare incontro.
Tornando a Gambatesa, radio fante comunica che se tutto va bene, lunedì quattro dicembre dovremmo vedere l’agognato trasferimento come realtà. Sarà anche vero che per ripristinare all’uso uno stabile ci voglia del tempo, ma qui si fa come le cornacchie: “craj craj”, sperando che si possa nel frattempo tacitare un discorso che egoisticamente parlando, dovrà essere in vita per i prossimi due anni e mezzo, lasciando poi la soluzione all’intelligenza di chi verrà a seguire, atteso che chi ti tedia non ne tratterà più per mancanza d’interesse familiare, unico modo per zittirmi con un certo successo.
Che dirà a questo punto Luca?