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10 Novembre 2017
Associazione Nazionale Polizia Di Stato, Sezione Di Campobasso: Visita Del Questore
11 Novembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 68 venerdì 10 novembre 2017
“Fascismo e antifascismo? Ancora a parlare di questa roba?” (Alessandro Di Battista, dicembre 2016)
giorni di nulla500
Roma Tutto è peggiorato nella Capitale dopo un anno e mezzo di Virginia Raggi. Una giunta incapace di risolvere i problemi dei cittadini
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DESTINAZIONE ITALIA
ECONOMIA
Treno Pd, tappa
L’Italia cresce,
al Museo dell’ebraismo
l’Europa lo conferma
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L’EDITORIALE


Banche, la politica sta facendo il suo dovere
Mauro Del Barba
DDiciamo subito una cosa: chi per mesi ha sentenziato sulla incapacità della politica di incidere sul sistema bancario, addirittura sulla stessa volontà di farlo, deve ricredersi e rivedere totalmente la propria geografia dei poteri istituzionali del Paese: da ieri la vigilanza bancaria non potrà più essere la stessa, e questa è già una buona notizia. Con l’audizione/testimonianza di Consob e Banca d’Italia non sarà più possibile procedere come si è fatto finora: saranno certamente innalzati i livelli di guardia, che nel caso delle Banche Venete hanno portato a sottovalutare precisi segnali di forti anomalie, e soprattutto si perfezioneranno le policy di collaborazione tra le due autorità che hanno creato enormi imbarazzi e più di un’accusa reciproca. Per stessa ammissione del capo della Vigilanza, dottor Barbagallo, le regole vanno perfezionate; su richiesta del DG di Consob, dottor Apponi, vanno aumentati i poteri di controllo e sanzione. Eppure questo non basta. Aver trovato una falla nel sistema sarà di grande aiuto per il futuro, ma non può servire né servirà ad ammorbidire il giudizio sul passato e l’individuazione di responsabilità precise di un sistema che nel suo complesso ha fallito nel compito più elevato di proteggere i risparmiatori/investitori e punire severamente i truffatori. Bene ha fatto dunque il Partito Democratico a volere la Commissione d’Inchiesta per fare luce su vicende che incidono nella carne viva di molti cittadini e nel contempo mettere in sicurezza risparmio, sistema del credito e istituzioni. Tutti hanno capito la grande utilità che può rivestire il lavoro della Commissione se condotto con serietà e senza cedimenti alla demagogia: gli stessi parlamentari che inizialmente si sono mostrati più inclini ad usare quei microfoni per ribadire la solita propaganda sono stati indotti ad autocensurarsi dal procedere serio ed incalzante dei lavori, sospinto con serietà dai parlamentari PD, determinati a non fare sconti a nessuno sui fatti e a continuare l’opera di messa in sicurezza del sistema, cominciata con la riforma delle Banche Popolari e passata attraverso numerosi provvedimenti chiave.
SEGUE A PAGINA 2
Destinazione Italia
Il treno dell’ascolto nel Nord-Est
Commissione d’inchiesta sulle banche: la serietà contro il caos Resta ora un punto dirimente da affrontare: come si possono meglio tutelare gli interessi dei rispar-miatori traditi? Il principale loro nemico sarà il populismo, il caos, le strumentalizzazioni, il ten-tativo di sottrarre da questo percorso serio ed efficace il lavoro della commissione. Solo l’indi-viduazione di precise responsabilità personali, la determina-zione di chiare e circostanziate lacune del sistema di vigilan-za, la distinzione tra complici e vittime potrà aiutare chi oggi si trova senza i propri risparmi a trovare giustizia. Viceversa i tentativi, sempre presenti, di generalizzare le responsabili-tà, impastare rabbia e demagogia, promuovere indignazione e non informazione rappresentano oggi la minaccia più bef-farda sulla testa di chi ha perso i propri risparmi. Solo una commissione d’inchiesta seria e tecnica può restituire centra-lità alla politica e rimettere nei giornali la cronaca dei rispar-miatori truffati in luogo del dramma-farsa che vuole parlare d’altro, fare comoda dietrologia, distogliere dai fatti condan-nando i truffaci a un risarcimento di rabbia e indignazione. Mauro Del Barba Segue dalla prima CONDIVIDI SU Misano ore 9.00 Massa Lombarda ore 13.30 10 Forlì ore 11.25 Calderara di Reno ore 15.50 NOVEMBRE Bologna staz. centr. ore 15.20 venerdì LEGGI SU DEMOCRATICA.COM Monastier, Treviso Il saluto alla stazione di Padova L’accoglienza di Porto Marghera L’incontro con Banca Etica La visita alle eccellenze della Texa
Destinazione Italia

Ferrara del Giardino dei Finzi Contini e degli Occhiali d’oro, Ferrara del ghetto e delle sinagoghe, Ferrara della festa del libro ebraico: non poteva che sorgere qui, il MEIS, visitato ieri, nella tappa del Treno Pd, dal segretario Pd Matteo Renzi, accompagnato dal ferrarese Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali.
’acronimo sta per Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, ed è una struttura work in progress’. Progettato nell’ex penitenziario di via Piangipane (dove venne imprigionato nel 1943 lo scrittore Giorgio Bassani), nel 2011 ha avuto la sua prima inaugurazione con l’apertura della Palazzina, mentre il prossimo 14 dicembre, nei giorni della festa
ebraica di Hanukkah, sarà messo in funzione l’edificio principale
e inaugurato il nuovo percorso espositivo “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, con oltre duecento oggetti, molti dei quali preziosissimi, fra cui venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali. Più che un museo statico, con dipinti e altre opere d’arte, il MEIS sarà un laboratorio di idee, di progetti, ben diverso dai musei chesiamo abituati a visitare. È al tempo stesso un luogo dolente della memoria ma anche speranza del presente e testimonianza di quanta parte abbia avuto nella storia d’Italia questa piccola eppure sempre sovresposta minoranza. “Questo museo – ha ricordato Franceschini durante la visita nasce da una proposta di legge parlamentare del 2003 e poi il
progetto è partito e durante il governo Renzi lo abbiamo finanziato
interamente”. Renzi ha evidenziato come “per l’Italia la presenza degli ebrei sia stata un punto di riferimento preziosissimo e fondamentale e che
in un tempo nel quale la superficialità si taglia a fette, ribadire con
La visita alMuseo dell’ebraismo Il saluto di Ferrara È un museo particolare, il MEIS. L‘La memoria dell’ebraismo italiano Un patrimonio comune Il faccia a faccia con i risparmiatori
Giovanni Belfiori
forza i principi di fondo sia un dovere morale, civile ed etico della politica. “Da primo ministro – ha rammentato – alla Knesset dissi, a nome del governo, che Israele ha il diritto e il dovere di esistere e ciascuno di noi è debitore di una grande gratitudine”.
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Meno zelo e più rispetto, caro Presidente Grasso
e dei due milioni di italiani che hanno partecipato alle primarie.

Democratica CONDIVIDI SU
C

Comprendiamo l’entusiasmo con cui si accinge a questa nuova pa­gina della Sua vita e l’ansia di motivare il Suo distacco dal PD. Ep­pure c’è modo e modo per affermare la propria leadership. E lo stile aro Presidente Grasso, ogni scelta politica è legittima, na-che Lei sembra aver scelto non fa onore a chi dovrebbe contribuire turalmente, e la sua come le altre. Ci permettiamo comun-a contrastare quella malattia dell’antipolitica che si nutre anche di que di esortarla ad una maggiore dose di rispetto verso il disprezzo verso chi partecipa alla vita democratica. “Soprattutto, partito che l’ha voluta parlamentare e poi Presidente del meno zelo”, avrebbe chiosato Talleyrand, perché l’ossequio verso i Senato. Affermare, come ha fatto ieri, che il PD “non c’è nuovi compagni di strada può anche fare a meno di assumerne da più” perché Lei ha scelto di uscirne non è tanto uno schiaffo a que-subito le pose più rumorose e oltraggiose. sto o quel dirigente ma alla comunità dei quattrocentomila iscritti
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Cinque Stelle
500 giorni di nulla
La squadra della Raggi è sempre in bilico: fra addii, veleni e dimissioni, fare l’assessore a Roma è difficilissimo. Maanche cercare di lavorare in una della tante aziende municipalizzate della Capitale da Atac a Ama. Chiedere a Bruno Rota o Carla Raineri. Dopo mesi di imbarazzo, l’assessore all’Ambiente si dimetterà perché indagata per reati ambientali. La Sindaca la difenderà finoalla fine, nonostante fossea conoscenza del suo coinvolgimento nell’inchiesta prima che venisse resa nota ai media. IL VALZER DEGLI ASSESSORI IL CASO MURARO E’ un’occasione persa, lo pensano in molti ma la sindaca non transige e pone il suo veto (nonostante la promessa di un referendum fatta in campagna elettorale). Lo scontro a distanza tra Raggi e Malagò si infiamma tra sgarbi istituzionalie politici. IL NO ALLE OLIMPIADI
Omicidio, lesioni e disastro colposo
Per i fatti del 3 giugno sono indagati la sindaca Chiara Appendino, l’ex capo di Gabinetto Paolo Giordana, il direttore di Gabinetto Paolo Lubbia, la funzionaria Chiara Bobbio, il presidente e il direttore di Turismo Torino Maurizio.
Non solo Raggi. La catastrofe Torino
L’indagine per il falso in Bilancio
La sindaca, l’assessore al Bilancio, Rolando, e l’ex capo di Gabinetto, Giordana, sono indagati per non aver inserito nel bilancio 2016 un debito da 5 milioni di euro nei confronti della società Ream nell’ambito dell’operazione Westinghouse.
IL CASO MARRA
Raffaele Marra, capo del personale del Comune e considerato molto vicino alla sindaca, viene stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di corruzione.
LE POLIZZE
Si scopre che Salvatore Romeo, ex capo segreteria, aveva intestato 3 polizze vita alla Raggi, prima della sua vittoria elettorale. La sindaca si dice “esterrefatta” e presenta in Procura un esposto contro l’uomo di cui si sente vittima.
IL RINVIO A GIUDIZIO
Viene rinviata a giudizio per falso ideologico in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele. Da graduato dei vigili urbani fu promosso a capo dipartimento Turismo del Campidoglio, con un incremento di stipendio pari a 20 mila euro. La sindaca è attesa in aula il 9 gennaio prossimo per chiarire.
Il trasporto pubblico di Torino nel caos
L’inchiesta riguarda il bilancio del 2015 e si concentra su un credito di 20 milioni di interessi che Gtt , l’azienda del trasporto pubblico locale di Torino, vanta nei confronti del Comune ma che Palazzo Civico non riconosce.
Le dimissioni del capo di Gabinetto
In una delle intercettazioni che riguardavano l’inchiesta sulla Ggt, è emersa una telefonata in cui Paolo Giordana richiedeva e otteneva dall’ad dell’azienda, Walter Ceresa, di stracciare una multa presa da un amico.
5 Focus
venerdì 10 novembre 2017
Le previsioni Ue: l’Italia è sulla buona strada
“È molto tempo che l’Italia non si vedeva un ritmo di crescita dell’1,5%”
Democratica
LLa Commissione Europea certifica la crescita dell’Italia e la validità delle politiche economiche attuate dagli ultimi due governi. Ieri, nelle consuete previsioni d’autunno dell’istituzione Ue, il Commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici ha confermato un atteggiamento positivo nei confronti dell’Italia, pur sottolineando la necessità di “continuare gli sforzi di risanamento”. Secondo Bruxelles, l’aumento del Pil per l’Italia (1,5%) rappresenta “una solida crescita” sostenuta dalla domanda interna e favorita dall’aumento dell’occu-
Pil reale 5
pazione, che a sua volta è stata sostenuta dalla recente riforma del mercato del lavoro. Una previsione che si allinea dunque a quella dell’attuale governo, nonché alla maggioranza degli osservatori internazionali.
Per il 2018, la Commissione prevede anche una forte ripresa degli investimenti, sia nel settore pubblico sia nel settore privato, che beneficia degli incentivi fiscali e di un ritorno alla profittabilità delle imprese.
La riduzione del debito pubblico
Dopo la discesa del 2015 e la sostanziale stabilizzazione del 2016, la Commissione europea prevede il debito italiano in discesa nei prossimi anni: nel 2018 al 130,8% e arrivare al 130% nel 2019. Una riduzione futura che dipenderà soprattutto “dalla
1,3
4 1,5 (+0,2) 3 (+0,6)
2
1
Occupati 5
4
0,9
1,0
3 (+1,1) (+1,2)
2
1
132,5
Debito
130,8
131,0
132,1
129,5
128,0
126,5 (-1,0) (-1,7)
125,0
2017 2018
più forte crescita nominale”. Tuttavia un miglioramento dei rating sul debito -è la regola non scritta dei mercati – non può far altro che rendere più sostenibili le finanze pubbliche.
Il mercato del lavoro cresce
Per quanto riguarda l’occupazione, Bruxelles ha certificato il miglioramento degli ultimi anni – dall’inizio del 2014 sono stati creati oltre novecentomila posti di lavoro – sottolineando che nel 2017 l’aumento dovrebbe essere dell’1%. Anche per il 2018 le previsioni della Commissione sono positive, con gli incentivi per l’assunzione dei giovani che dovrebbero ulteriormente sostenere l’aumento del numero degli occupati.
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1,0
0,6
130,0
2019
Fonte: Commissione Ue
Ostia

Anche il Partito democratico aderisce alla manifestazione
Roberto Spada e il suo rapporto con la politica
Il nostro impegno per la riconquista civile
Roberto Morassut CONDIVIDI SU
SSe qualcuno ha creduto che a Roma e ad Ostia non c’è la mafia, ha potuto constatare in questi giorni di aver clamorosamente sbagliato. Già dal 2005, l’Osservatorio regionale sulla criminalità della Regione Lazio aveva descritto chiaramente la nuova dinamica in atto a Roma tra le organizzazioni criminali più o meno collegate ad organizzazioni di stampo mafioso.
Protagonisti: Ndrangheta, Camorra, Mafia, spezzoni della vecchia rete della banda della Magliana, che dopo la crisi degli anni Novanta aveva ripreso a tessere la sua tela criminosa
Ad Ostia occorre un’azione congiunta delle istituzioni e della società civile
a partire dai suo tradizionali settori di interesse come lo strozzinaggio e il gioco d’azzardo favoriti dalla crisi del tessuto commerciale, dalla diffusione delle case da gioco illegali e dagli elementi crescenti di disgregazione di molti nuclei familiari.
A queste reti, per cosi dire tradizionali, si venivano affermando nuove strutture criminali di carattere internazionale provenienti dall’Europa dell’Est, dai Balcani e dalla Nigeria. Diversamente dal passato, però, il confronto tra queste organizzazioni non condusse ad uno scontro ma ad un accordo teso a fare di Roma una “città aperta a tutte le mafie” con l’obiettivo di proliferare attraverso divisione dei territori e dei ruoli senza eclatanti fatti delittuosi.
Nell’audizione svolta in Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, il
Sostituto procuratore Michele Prestipino ha ribadito con chiarezza il carattere mafioso delle organizzazioni criminali che agiscono sia ad Ostia che in altre realtà della periferia di Roma.
Ad Ostia occorre un’azione congiunta delle istituzioni e della società civile. In primo luogo di carattere repressivo. In secondo luogo di difesa del patrimonio pubblico da occupazioni, racket, degrado. Ricordo che Roma è la città leader per le occupazioni abusive di case comunali e Ater e per il traffico illecito delle assegnazioni. Il comprensorio di Ostia Nuova è tra quelli più profondamente interessati da questo traffico abusivo. Ma anche l’abbandono dello spazio pubblico accresce la percezione di insicurezza e intimidisce la citta
dinanza. Un esempio è quello della
grande rotonda di Ostia al termine della Via Cristoforo Colombo, uno spazio pubblico di valore mondiale abbandonato a se stesso nel degrado totale.
Infine occorre dare sponda al grande tessuto associativo e democratico che agisce sul
territorio. Il ruolo delle forze po
litiche, in questo, è insostituibile.
La prima cosa è espellere la tentazione di usare la scorciatoia delle organizzazioni criminali per conquistare preferenze elettorali. Spada ha sostenuto Casa Pound in campagna elettorale e cercava da tempo un suo spazio politico dentro vari partiti. Occorre una nuova alleanza tra la politica pulita e la società civile sana di Ostia, senza la quale non basterà l’azione repressiva dello Stato. Occorre un grande lavoro di riconquista civile e culturale.
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Titolare di una palestra di Ostia, appassionato di boxe e “giocatore professionista di poker”, Roberto Spada, 43 anni, è il fratello di Carmine, detto ‘Romoletto’, boss condannato a 10 anni per estorsione con l’aggravante del metodo
mafioso.
“La destra ha fatto i danni, la sinistra ha fatto i danni, perché non provare il Movimento Cinque Stelle?”, diceva Spada. “Ad oggi sono un loro elettore, poi se sbaglieranno perderanno il mio voto”. M5S ad Ostia Nuova prenderà il 50% delle preferenze nelle elezioni comunali.
Dal 2015 si riavvicina a Casapound con cui organizza eventi per bambini dal titolo inequivocabile Giovinezza in piazza. Prima l’8 dicembre 2015, poi il 6 gennaio 2016. Il legame con Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce, candidato e reggenti di Casapound a Ostia è fortissimo e documentato.
La Procura di Roma, nel decreto di fermo, lo accusa di lesioni e violenza privata, con
l’aggravante del metodo mafioso, e di aver
agito per futili motivi.
Scuola e sport
Lotti: “Lo sport, uno strumento per riqualificare le periferie”
Democratica
IIl recupero delle periferie attraverso la cultura ma anche lo sport. Questa è sempre stata l’idea che ha mosso il governo Renzi nei suoi mille giorni e il governo Gentiloni ora. I primi 100 milioni di euro del Fondo Sport e Periferie erano stati stanziati infatti dal Governo dei Mille Giorni, un investimento per la costruzione o il completamento di impianti sportivi che si trovano in aree periferiche delle città che ora l’esecutivo ha riconfermato. E attraverso la Legge di Bilancio il Fondo Sport e Periferie diventa strutturale. Un progetto che non consiste solo nel “trovare fondi per impianti sportivi – ha spiegato il ministro per lo Sport Luca Lotti – Si tratta di costruirli o ristrutturarli contribuendo così, attraverso lo sport, ad un riequilibrio economico e sociale. Perché dove c’è una palestra, dove c’è un palazzetto, un campo da calcio, una pista di atletica, c’è un quartiere, un paese che rinasce. E

c’è anche meno spazio per chi delle zone di-sagiate vuole fare terreno di conquista per la criminalità”.
E a proposito di giovani e sport, il ministro ha incontrato la campionessa Bebe Vio che
mercoledì 8 novembre si è aggiudicata la medaglia d’oro nel fioretto e tutti gli altri azzurri impegnati nei Campionati Mondiali di Scherma paralimpica in corso a Roma. “Per loro ha commentato Lotti – parlano i risultati che portano a casa da anni, e che stanno puntualmente arrivando anche in questa occasione”. Tutti loro rappresentano “un modello sportivo straordinario” ha aggiunto il ministro, assicurando che il governo non farà mai mancare il suo sostegno.
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Minori a scuola, così stiamo risolvendo il problema
Democratica CONDIVIDI SU
È Èstato dichiarato ammissibile l’emendamento per permettere l’uscita autonoma dei minori di 14 anni da scuola presentato dal senatore dem Andrea Marcucci in Commissione Bilancio. Un emendamento nato su richiesta del segretario del Pd Matteo Renzi in seguito al pronunciamento della Corte di Cassazione che ha confermato quanto stabilito dal Tribunale di Firenze che aveva giudicato anche la scuola responsabile della morte di uno studente investito da un autobus fuori dalla scuola. La sentenza stabilisce che il dovere di sorveglianza rimane anche nel caso in cui i genitori mettano per iscritto l’autorizzazione a lasciare il figlio senza sorveglianza della scuola indipendentemente dall’età del minore. “Il punto è che
la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l’autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo”, ha commentato Renzi che ha chiesto alla responsabile scuola del Pd Simona Malpezzi di modificare la norma. “Siano i genitori a scegliere – ha detto il segretario del Pd – e ad assumersi le responsabilità. Senza scaricarle sui professori, ma senza costringere per forza un ragazzo di terza media a farsi venire a prendere a scuola”. L’emendamento in sostanza consente ai genitori di autorizzare la scuola a “consentire l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni”. L’autorizzazione “esonera il personale scolastico dalla responsabilità connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza”. E ora che l’emendamento è stato giudicato ammissibile verrà inserito nel decreto fisco in modo da approvarlo in tempi brevi.
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