Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ogni Tanto E’ Bello Sognare
Si è tenuta ieri sera presso il Castello di Gambatesa l’attesa presentazione del libro: “Poesie dell’Amore Migratore” di Enzo Ragone, con introduzione di Achille Bonita Oliva e disegni di Enzo Cucchi, già rimandata a causa dell’emergenza “neve”.
Iniziato per la verità con un po’ di ritardo rispetto alla tabella di marcia, l’evento è stato più gradevole delle mie aspettative.
I critici presenti hanno decantate le qualità umane ed intellettuali dell’Autore, poeta che non si è sottratto al pubblico, leggendo diverse poesie appartenenti alla raccolta meritevole di una così bella recensione.
Dal canto mio, avendo avuto l’onore di conoscere personalmente e da tempo il Nostro, posso dire che quanto era leggibile, più o meno chiaramente, nelle parole dei critici, l’ho riscontrato nell’uomo-poeta.
Intendo dire che la schiettezza e la sincerità d’animo di Enzo, la si può vedere nel suo lavoro di giornalista RAI, così, come nelle poesie da lui scritte ed in maniera irripetibilmente originale da lui stesso declamate.
Mai mi sarei aspettata una modalità di critica fluente e leggera proposta dai presentatori, cosa che mi ha invogliato ancor di più a desiderare di leggere lo scritto del Ragone.
Per questo, al termine dell’evento, proprio mentre avevo ancora i brividi per il “film”, visto con la mia mente, dopo l’ultima declamazione, desiderando di dare il mio saluto all’Autore, oltreché volendo ritrovare il calore della voce di un uomo di così alta cultura, facendolo da vicino, mi sono permesso di “disturbare” il Nostro, proponendo a lui una domanda, nello stesso tempo pratica ed essenziale:
“Il libro testè presentato, è reperibile in formato elettronico, per chi non ha la fortuna di soffermarsi sul tuo scrivere in modalità tradizionale?”
Enzo, per nulla sorpreso, dopo aver acquisiti i miei dati, mi ha rassicurato, (con la calma e la schiettezza che conosco), che mi avrebbe fornita la giusta risposta dopo aver sentito l’editore.
Sinceramente, attendo la sua risposta positiva, perché oggi come oggi, è difficilissimo poter sognare leggendo qualcosa d’alta classe, quel “qualcosa” che se ogni tanto facesse parte del bagaglio culturale di tutti noi, ci aiuterebbe ad essere più razionali, e meglio presenti di fronte al nostro Prossimo.