Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Vittorio Venditti
Inchiesta: Nella Tana Del Lupo
“Ci sono delle vicende che emozionano l’opinione pubblica. Poi però si tende a dimenticarle e questo non è giusto. Sia per le famiglie coinvolte che per la nostra stessa dignità.” Fonte: Enews 496, venerdì 3 novembre 2017; dalle parti nostre, fare un discorso del genere è a dir poco da sovversivi; Matteo si riferiva a tutt’altro argomento, ma la frase oggi calza a pennello ed io l’ho fatta mia. Eccoci dunque a ciò che abbiamo combinato sabato sera abbandonando il mortorio del nostro borgo. Torno a trattare della querelle fra Gambatesa e tufara, sul problema “scuola sismicamente pericolosa”, dopo aver iniziato a farneticarne qui, giusto una settimana fa.
Ricorderai che stranamente si è mossa anche la dormiente opposizione alla nostra attuale amministrazione, con un comunicato che mi è stato inviato quel trenta ottobre stesso, da un Pasquale Abiuso che nel chiedermi come trasmetterlo, (come se non lo avesse mai fatto), c’è mancato poco che avesse un infarto nel parlarmi, (forse il rimorso di coscienza…), scritto che io ho pubblicato e che puoi rileggere cliccando qui.
sempre quel giorno, come poi riportato qui mercoledì scorso, quella ha invitati i genitori degli alunni di scuola media che frequentano a Tufara, per consegnare loro copia di una lettera indirizzata alle autorità competenti, con la quale si chiede di risolvere nel più breve tempo possibile la questione e sabato mattina, nella scuola di Tufara, la responsabile massima della locale Istruzione, unitamente ai Sindaci dei comuni in causa ed ai genitori che hanno voluto partecipare, ha tenuta una pubblica assemblea. Stando: prima a quanto mi è stato detto l’altra sera a Tufara, (nei modi dei quali parlerò a seguire), poi alla conferma che ieri a pranzo mi ha fornita mio fratello, sembra che in buona sostanza si stia arrivando alla rescissione dell’accordo che fino ad ora ha previsto il modus operandi per il quale le elementari sono state situate a Gambatesa, mentre le medie hanno preso posto nella scuola di Tufara.
Ma com’è andata la serata?
Perché torno a sparlarne così a stretto giro di posta?
Sabato sera, verso le undici e mezza, dopo aver chiuso quanto già descritto nella precedente farneticazione, io, Marco e Totore, partiamo per Tufara ed arriviamo alla solita destinazione: Il bar Adamo, di salvatore Nardacchione, (fiscon). Il breve viaggio è stato piacevole e la macchina di Marco va veramente bene. Siamo scesi ed immediatamente siamo entrati nel locale, accolti come al solito, al meglio dal nostro amico e camerata. Nell’iniziare a bere ciò che desideravamo, abbiamo incominciato a discutere dei massimi sistemi, come facciamo solitamente per alleggerire la serata e passare qualche momento di tranquillità, quando si avvicina al bancone un tufarolo del quale non faccio il nome perché alla fine tutto si è risolto in piena amicizia. Costui, probabilmente dopo aver letto ciò che ho espettorato io otto giorni fa, (si poteva capire dalle argomentazioni proposte, da come le esponeva e soprattutto dal livello di pelle a base di limoncello ormai raggiunto), ha iniziato ad insultarmi pesantemente ed in tutti i modi, dicendo ad esempio che noi gambatesani non capiamo niente e che se non la smettiamo con i nostri propositi, ambedue le scuole verranno chiuse,
(catechesi immutabile imposta da quell’ottimo politico che è il Sindaco di Tufara: Donato Pozzuto, cosa che ribadisco senza voler per niente celiare), provocando in me una reazione che mi ha portato democraticamente quasi allo scontro fisico.
La cosa grottesca, è accaduta poco dopo la mezzanotte. Il tipo si è calmato e nel riprendere la discussione, costui si è accorto di parlare con me che sono uno strenuo oppositore della compagine al governo di gambatesa, per cui, la rabbia precedente, si è trasformata in una forma pecoreccia di sottomissione e di bel dialogo, cosa terminata con una comune bevuta. Insomma: Alla fine gli ho pagato volentieri anche l’ennesimo limoncello e ci siamo salutati in pace. Il grottesco dunque, sta nel fatto dal quale sono partito: In questa storia, i politici non pensano al bene dei bambini, ma al loro ego; peggio fa la gente comune che ritiene giusto e sacrosanto accodarsi a chi ci governa, senza mettere in primo piano il bene dei propri figli, (come si vede, molto più diligenti di coloro che li hanno generati), gambatesani o tufaroli che siano.
Stando alle notizie che ho acquisite e non volendo approfondire l’argomento perché dovrei andare a porre domande a chi chiacchiera secondo la direzione del vento, condanno nuovamente questo modo d’agire e soprattutto la cultura che ne è alla base, cosa che squalifica fortemente tutti coloro che non fanno niente per modificare il loro pensare, ma anzi, si scannano per non risolvere al meglio un problema che, se adeguatamente prevenuto, eviterà inutili tragedie con conseguenti piagnisdèi che per dirla con Matteo Renzi, servono solo a creare ricordi dei quali faremmo volentieri a meno, cerimonie dimenticate già il giorno dopo perché lo spettacolo deve andare avanti.