Democratica
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Enews 496, venerdì 3 novembre 2017

Di Matteo Renzi

Sto rientrando da una bellissima iniziativa a Chicago, voluta da Barack Obama per coinvolgere e motivare una nuova generazione di donne e uomini che si impegnino nella cosa pubblica. Contro l’egoismo, contro la superficialità, contro la solitudine del cittadino globale la Fondazione Obama lavora per creare una rete mondiale di ragazze e ragazzi che si impegnino, che si mettano in gioco. Ricordate? Obama ne parlò a Milano.
Mi sembra un progetto bellissimo per umanizzare la globalizzazione e per essere cittadini, non solo numeri o carne per algoritmi.

A Chicago abbiamo affrontato molti temi, dall’ambiente, alle fake news; dalla forza di quello che in Italia chiamiamo terzo settore fino alla ricerca e alla scienza. Ho approfittato del primo summit della Fondazione Obama per incontrare, insieme alla bravissima Anna Grassellino, giovane scienziata siciliana che oggi lavora al FermiLab ed è responsabile del dipartimento Italiani all’estero del PD, i ricercatori italiani e per parlare in una delle più prestigiose scuole di Business al mondo, la Kellogg della Nortwestern University. Tanto per cambiare sono stato criticato dai nostri oppositori storici, Salvini e Cinque Stelle: qui la mia risposta. La morale è semplice: nessun Paese può farcela da solo. Dobbiamo costruire una classe dirigente capace di affrontare insieme le sfide globali. Partecipare a questi eventi costa fatica e tempo, ma non è tempo perso: stiamo seminando per la prossima generazione di leader. E un politico serio deve pensare anche alle prossime generazioni, non solo alle prossime elezioni.

Qui il link a Democratica in cui si parla (tanto) anche di Chicago. Vi prego Scaricatelo, leggetelo, diffondetelo. È un modo semplice e prezioso di far girare le nostre informazioni. Il tam tam funziona più di mille discorsi.

Mi limito intanto a condividere con voi solo alcuni spunti.

I Posti di lavoro. I nuovi dati Istat mostrano un ulteriore aumento rispetto al primo giorno del nostro governo (febbraio 2014): siamo a più 986.000 posti di lavoro, di cui il 60% a tempo indeterminato. Per chi volesse saperne di più, anche solo per rispondere alle bufale che girano sul web, Marco Fortis ne ha scritto con la consueta maestria su Democratica: qui.

II Commissione Inchiesta Banche. I posti di lavoro sarebbero stati di più se le banche avessero lavorato meglio. E invece qualcosa non ha funzionato.
Ora che la polemica sul rinnovo del Governatore si è placata, spero sia finalmente chiaro a tutti il senso della posizione del PD sulle banche. Perché noi su questa partita facciamo sul serio, senza incertezze, fino in fondo. Non accetteremo che la verità su questa pagina sia scritta dalle fake news.
Noi diciamo che troppe cose non hanno funzionato, e già ieri, nell’audizione di Banca d’Italia e Consob a proposito delle banche popolari venete, è emerso con chiarezza – almeno nella parte della discussione pubblica – che il sistema tecnico di vigilanza e controlli non sempre è stato all’altezza.
I manager e i banchieri che hanno sbagliato devono pagare, principio sacrosanto. Ma se vogliamo che qualcosa cambi davvero le alte burocrazie di questo Paese devono smettere di buttare la croce addosso ai politici di turno e assumersi anche loro le proprie responsabilità. Chi ha sbagliato, paghi: non è populismo, è giustizia. Sono certo che i lavori di questa Commissione di Inchiesta saranno molto utili. Per il passato e per il futuro. Ora che è chiaro che non stiamo facendo la battaglia per una poltrona, ci sarà qualcuno tra i grandi commentatori scandalizzati dalla nostra mozione di due settimane fa che prenderà sul serio il tentativo del PD di fare chiarezza su tutto il tema bancario? Sia chiaro: su questa cosa, nessuno di noi intende fermarsi. Facciamo chiarezza, amici, ce lo chiede il buon senso.

III Sicilia. Le elezioni di domenica in Sicilia sono importanti soprattutto per il futuro di questa meravigliosa e difficile isola. Abbiamo investito molto in questa terra e chi governerà i prossimi cinque anni potrà gestirli al meglio. Dunque che vinca il miglior candidato e la migliore squadra. Fossi siciliano voterei quello che ritengo il miglior candidato, Fabrizio Micari, indicato al centrosinistra dal sindaco Orlando sulla base del “modello Palermo”, un’alleanza che andasse oltre il PD: rettore, grande esperienza amministrativa, primo impegno in politica, visione di una Sicilia internazionale. Micari ha fatto una scelta coraggiosa e ardita: in una campagna in cui gli altri si rinfacciano accuse di mafia, vogliono bruciare vivi (testuale) quelli che non la pensano come loro, fanno promesse roboanti senza coperture, Micari ha scelto un tono totalmente diverso. Non risse, non polemiche, ma una campagna molto sobria, “una sfida gentile” come l’ha definita fin dai manifesti. Spero che questo tono e questo stile siano apprezzati dai suoi concittadini.

IV Confronto con Di Maio. Chi invece sta giocando tutte le proprie carte sul considerare la Sicilia test nazionale è il Movimento Cinque Stelle che ha nell’isola la principale roccaforte e deve dimostrare di saper governare un territorio dopo le esperienze davvero difficili di Roma e, ormai è sempre più evidente, anche di Torino. Luigi di Maio, candidato premier grillino, si sente la vittoria in tasca e allora ha pensato bene di rilanciare la sfida sul nazionale, proponendomi un faccia a faccia televisivo. Io ho accettato perché ormai siamo in campagna elettorale e comunque il Movimento Cinque Stelle è sul proporzionale il nostro principale competitor. Il confronto sarà martedì sera, in prima serata. Noi preferiamo la Rai che è la Tv di tutti e che ha perfino messo a disposizione la prima serata di Rai1. A me va bene anche Floris, se questa è la condizione di Di Maio per accettare un dibattito che peraltro lui stesso ha lanciato. Comunque vada il Movimento Cinque Stelle potrebbe governare il nostro Paese ed è giusto che i cittadini vedano – anche plasticamente – le differenze. Quindi accetto il confronto e mi impegno a tenerlo dentro una cornice di civiltà e rispetto. Martedì 7 novembre, in prima serata, l’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle ci farà sapere dove. Ovviamente quando avranno deciso chi è il loro front runner sono pronto ad accettare il dibattito anche con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: ci facciano sapere chi viene dei due e organizziamo. E se non si trovano d’accordo, e vogliono venire tutti e due, io sono disponibile anche ad un confronto a quattro.

V Giulio Regeni. Ci sono delle vicende che emozionano l’opinione pubblica. Poi però si tende a dimenticarle e questo non è giusto. Sia per le famiglie coinvolte che per la nostra stessa dignità. Una di queste storie è la tragica fine di Giulio Regeni, ucciso in Egitto da un colpevole ancora ignoto. Se è evidente che ci sono responsabilità egiziane sull’uccisione di Giulio, perché questo è ovvio e io credo all’impegno del Presidente Al Sisi di fare di tutto per trovare gli esecutori e i mandanti di questo terribile omicidio, è altrettanto ovvio che l’università di Cambridge deve collaborare davvero e i suoi professori devono dire tutto, ma proprio tutto, su questa terribile vicenda.

Pensierino della Sera. Michele Gesualdi è stato il presidente della provincia di Firenze da cui ho ricevuto il testimone nel 2004. Un uomo tenace, allievo di don Lorenzo Milani, persona libera. Ha scritto questa lettera. Chi ha letto il libro “Avanti” e ricorda la vicenda del mio amico, don Paolo Bargigia, sa che ho già scritto più volte sulla SLA, sul fine vita, sulla necessità di essere umani fino all’ultimo istante. Mi piacerebbe che chi può leggesse la lettera di Michele. E ne parlassimo: matteo@matteorenzi.it

Un sorriso,
Matteo

P.S. L’ottava edizione della Leopolda (L8, per gli amici) si terrà da venerdì 24 a domenica 26 novembre. Chi vuole partecipare può scrivere un’email a leopolda8@matteorenzi.it Sarà una Leopolda più simile a quella delle origini, anche perché quest’anno non ho più in prima persona la responsabilità del Governo e quindi potremo scatenarci di più. Segnatevi la data. Già dalla prossima settimana le prime informazioni che arrriveranno in tutti i modi possibile e soprattutto sulla APP Matteo Renzi (scaricatela, scaricatela, scaricatela!!!)
Ci divertiremo, c’è un sacco di lavoro ancora da fare. Avanti insieme.

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