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Gambatesa: Una Bella Notizia Con Sottofondo Di Torpore

Di Vittorio Venditti

E Halloween?

Iniziamo questo mese di novembre con il solito problema delle compagnie telefoniche del quale dirò a seguire. Per ora, e dopo che sia pur in ritardo anche l’opposizione al municipio di Gambatesa si è mossa, mi piace mettere in rilievo che l’altra sera c’è stata una riunione d’urgenza con i genitori gambatesani dei bambini che frequentano la scuola media di Tufara, appuntamento nel quale quella ha consegnata ai suddetti genitori, copia di una lettera indirizzata al prefetto di Campobasso, con la quale si tenta di riportare presso la scuola di Gambatesa, (che lo ricordo, non ha problemi di sismicità ed altri pericoli), tutti i bambini della media per l’appunto, gambatesani e tufaroli, che oggi frequentano la pericolosa scuola di Tufara.

Al di là delle mie convinzioni in merito a quella ed i suoi compari, spero che la cosa vada in porto e che i genitori stessi restino sulla posizione di sentinelle perché stando alla fonte della buona novella, (mio fratello Tonino), al di là della politica e dei grandi, a noi interessa il bene dei bambini, spesso molto, ma molto più diligenti di coloro che fanno parte della generazione a loro precedente.

A proposito di bambini, va detto che ieri sono stati gli unici a divertirsi con le solite azioni di quella “festa” denominata Halloween; in America, (da dove si dice che questa tradizione venga), hanno fatto un paio di “scherzetti” di cattivo gusto; da noi, come ormai capita ogni anno, le compagnie telefoniche, a fronte di aumenti spesso mal celati, non prevedono lo spostamento dei villeggianti e di conseguenza lasciano che le linee telefoniche giust’appunto s’intasino: per fortuna il disservizio dura un paio di giorni, ma se penso ai politici che in merito non fanno nulla, mi verrebbe da ripetere quanto proposto l’altro ieri nel sottotitolo alla farneticazione sulla scuola.

Infine, se è vero che ieri sera i bambini hanno dato il meglio di sé per godersi la serata, ciò non è accaduto per i più grandi. Sono uscito con Totore poco dopo le dieci, lasciando a casa il televisore acceso sulla partita di calcio che vedeva stravincere la Roma in campo internazionale, pensando di poter trovare una qualsiasi festa in maschera. A quell’ora, già due bar su quattro erano chiusi e stava per prendere la stessa strada anche il terzo già praticamente vuoto. L’unico locale aperto era il bar Pallons, strapieno di gente per quanto l’esercizio ne potesse contenere, vale a dire le persone abitualmente presenti in loco o quasi. C’era gente, ma nessuno era mascherato, a detta di Totore che era entrato a prendere un paio di birre che poi abbiamo consumate per strada, prima di rientrare sconsolati a casa e considerare chiusa una serata che sarà meglio dimenticare.

Come andrà stasera?